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Home » Spettacolo » George Michael Covered: i brani più amati dell’artista con le esclusive voci Lgbtq+

George Michael Covered: i brani più amati dell’artista con le esclusive voci Lgbtq+

In occasione del Pride Month Apple Music presenta una playlist per celebrare l'orgoglio arcobaleno

Camilla Prato
29 Giugno 2022
George_Michael

George Michael

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Celebrare l’orgoglio arcobaleno attraverso l’indimenticabile eredità di George Michael, che rivive nelle voci degli artisti Lgbtq+ più brillanti del nostro tempo. È da questa volontà che nasce una playlist speciale di Apple Music, che in concomitanza con il Pride Month ha lanciato “George Michael Covered“.

George_Michael_Covered
Apple Music presenta la playlist “George Michael Covered”, intepretata da grandi artisti Lgbtq+

Un catalogo musicale inestimabile, quello lasciato dal cantante britannico, dichiaratamente omosessuale, scomparso nel 2016, che troverà nuova vitalità, con sfumature inclusive e orgogliosamente diverse, nelle interpretazioni di cantanti come Years & Years, MNEK, SELF ESTEEM, Jake Shears, Billy Porter, Pale Waves, Calum Scott, Tiana Major9 e Serpentwithfeet. Tanti professionisti che, oltre a essere grandi fan di Michael, riflettono in queste cover il suo lavoro di avanguardia e l’eccellenza della sua scrittura. La playlist “George Michael Covered” (ma anche l’intero catalogo dell’artista) è interamente disponibile in Audio Spaziale qui, e include interpretazioni personali di brani come classici “Faith“, “Careless Whisper“, “Fastlove“, “Outside” e altro ancora.

George Michael
George Michael è stato uno degli artisti musicali britannici di maggior successo. Dichiaratamente omosessuale, è scomparso nel 2016

Olly Alexander, di Years & Years, che reinterpreta proprio quest’ultimo brano, usa parole di grande stima verso George Michael: “Era una grande, grandissima star. Sono sicuro che ha lottato con alcune delle attenzioni e dei problemi che derivano dalla fama mondiale, ma è rimasto comunque così iconico, così fedele a chi era. Si è comunque divertito. Provava sempre cose nuove, correva rischi ed era spudoratamente se stesso. Mi ispiro molto a questo”. MNEK, che invece si cimenta con ‘Fastlove‘, dice: “Ciò che rendeva George così speciale era semplicemente il suo orecchio. È sempre stato un incredibile autore di canzoni. […]E, per me, George è l’incarnazione dell’uomo bianco che può davvero trasformarsi e rispettare il fatto di essere un ospite dell’R&B, della dance, dell’elettronica e della musica nera, di cui era chiaramente un fan e in cui era molto bravo”. “Avrò avuto circa 12 anni quando ho sentito per la prima volta George Michael – spiega invece Heather Baron-Gracie dei Pale Waves, che reinterpretano ‘Faith‘ – È stato grazie a mio padre. Ciò che rendeva George Michael così speciale è che faceva tutto da solo. […] Era molto aperto riguardo alla sua sessualità, non aveva peli sulla lingua, ed è così che mi sforzo di essere. Penso che molte persone lo guardino e lo ammirino per questo”.

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#lucenews #lucelanazione #bebevio #inclusivity #libera #protesi #tornosubito
  • Maura Nardi, 41 anni a novembre, ed Emanuele Loati, 25, oltre ad essere innamorati, sono due giovani transgender che, dopo una vera e propria odissea, hanno completato insieme la transizione per il cambio di sesso. E ora, nuovi documenti alla mano, coroneranno finalmente il loro sogno d’amore con le nozze.

“Con l’identità di genere non si può scendere a patti: puoi lottarci per un po’, ma alla fine devi accettare quello che sei perché in ballo c’è la tua vita”.

Emanuele e Maura si sono conosciuti 3 anni fa, proprio durante il difficile e lungo percorso che li avrebbe portati alla loro nuova identità. Da quel primo incontro, proprio come in una favola con la freccia di Cupido scoccata che non lascia scampo, i due non si sono più lasciati.

Uniti, supportandosi a vicenda senza mai smettere di amarsi, hanno affrontato tutte le difficoltà che si sono presentate e non sono state poche: prima la sofferenza emotiva (ma anche fisica) per la transizione, aggravata poi dalla burocrazia dello Stato. E dopo tante peripezie la luce è apparsa in fondo al tunnel: l’ufficio anagrafe del comune di Recanati, in provincia di Macerata, ha provveduto a rettificare i loro documenti di identità. Era l’ultimo step da superare prima del via libera al matrimonio. Ora non resta che organizzare.

Se quella di Nardi e Loati è una vicenda già particolarmente travagliata, anche se a lieto fine, per Maura le cose sono state, se possibile, ancora più difficili. Ha iniziato la transizione nel 2016 e quando ha completato il percorso, è stata la prima persona non vedente italiana a riuscirci. Da quando ha 19 anni soffre di una forma di cecità a causa dello sviluppo di una rara malattia alla retina, nel suo caso “è stato più semplice convivere con la cecità che con l’incongruenza di genere”.

E aggiunge: “Nonostante il supporto non è stata una passeggiata: ho avuto diversi momenti di sconforto e paura, altri in cui mi sono sentita in colpa per aver trascinato la mia famiglia in questo cammino così complesso. Oggi so che rifarei tutto. La ciliegina sulla torta è stata l’arrivo del mio compagno. Ora finalmente siamo pronti a sposarci e possiamo pensare a una cosa bella”.

#lucenews #recanati #nozze
  • Quello che molti temevano è purtroppo accaduto: per scoprire le interruzioni di gravidanza negli Usa le autorità stanno facendo ricorso anche ai dati personali contenuti nelle app di messaggistica e sui social. 

A destare scalpore è un caso in Nebraska, dove Celeste Burgess, 18 anni, e sua madre Jessica, 41, sono finite in tribunale per un presunto aborto illegale, con molteplici capi d’imputazione. La polizia ha presentato come prove i messaggi su Facebook che le due donne si sarebbero scambiate e a cui, con l’autorizzazione dei gestori della piattaforma – in questo caso Meta –, ha avuto accesso. Le chat private, secondo le autorità, mostrano le prove di un aborto farmacologico illegale, autogestito alla 28esima settimana di gestazione (settimo mese), e di un piano per nascondere "i resti”.

Dopo che la polizia ha ottenuto il materiale dai due mandati di perquisizione, Jessica è stata accusata di altri due reati, induzione all’aborto illegale e pratica dell’aborto come persona diversa da un medico autorizzato, per i quali si è nuovamente dichiarata non colpevole. Attualmente il Nebraska proibisce gli aborti dopo le 20 settimane, una legge in vigore da prima dell’annullamento della sentenza Roe v. Wade.

Il problema di fondo che emerge da questa e da tante altre vicende in materia di diritti ha un duplice aspetto: da una parte c’è l’obbligo di una società di fornire i dati alle forze dell’ordine che ne fanno richiesta per le indagini e dall’altra la possibilità di disporre di questi dati. 

Mai come oggi grandi aziende private possono disporre di informazioni personali relative ai propri utenti, e se queste sono utili per fermare chi commette crimini è un conto, ma se le leggi vengono modificate ciò che può essere giudicato come crimine cambia. Il caso di Celeste Burgess è solo un esempio, ma conferma anche che negare il diritto all’aborto non eradica il fenomeno, ma lo trasporta in una dimensione di illegalità e pericolo per la salute della donna.

#lucenews #lucelanazione #aborto #nebraska #abortion #usa
  • La scelta coraggiosa del calciatore croato Robert Peric-Komsic non poteva non fare il giro del mondo in un baleno. Nel fiore dell’età, e con tutta la vita davanti, a soli 23 anni ha deciso di lasciare il mondo del pallone. La sua non è stata una scelta forzata, è stata intimamente voluta, e se ha detto addio alla sua carriera è stato solo per una scelta d’amore. Dimostrando che la vita della propria madre viene prima di qualunque cosa. Prima della passione per il pallone, prima del successo, prima di ogni carriera.

“Non c’erano altre opzioni, io era l’unica possibilità, l’ultima. Ho avuto ben chiara qual era la mia missione: salvarla.”

L’attaccante del Cibalia Vinkovci non ci ha pensato due volte quando si è trattato di scegliere tra il suo futuro nel mondo calcistico e la salute della sua mamma malata. Per tanto, troppo tempo l’aveva vista lottare contro una malattia al fegato. Ora non c’era più tempo da perdere: si trattava di trovare un donatore compatibile, e al più presto. Lo stomaco della donna si stava oramai riempiendo di acqua, e questo voleva dire che le rimaneva poco tempo, secondo i medici che l’avevano in cura. Questione di qualche giorno appena. Il calciatore della seconda divisione croata era l’unico compatibile. A quel punto Peric-Komsic si è tolto la tuta, ha riposto maglietta e calzoncini da calciatore nella sua valigia e ha preso l’aereo, salendo sul primo volo con destinazione Istanbul. Lì ha trovato sua mamma Ljiljiana che l’aspettava per abbracciarlo, in fin di vita.

“Dopo aver lottato duramente per 13 anni, il vero eroe è lei. Io ho solo fatto quello che chiunque al posto mio avrebbe fatto."

Sono passati quattro mesi e più dall’intervento. Il trapianto è andato benee la signora Ljiljiana è migliorata molto da allora. Giorno dopo giorno ce l’ha messa tutta, e con una straordinaria forza di volontà, animata dall’amore di suo figlio, si sta piano piano riprendendo. E a chi si complimenta per aver fatto qualcosa di straordinario, con l’umiltà dei grandi risponde: “È stata mia madre a darmi la vita. Io l’ho solo estesa a lei”.

#lucenews #lucelanazione #donazionefegato #RobertPericKomsic #donarelavitaperamore
Celebrare l'orgoglio arcobaleno attraverso l'indimenticabile eredità di George Michael, che rivive nelle voci degli artisti Lgbtq+ più brillanti del nostro tempo. È da questa volontà che nasce una playlist speciale di Apple Music, che in concomitanza con il Pride Month ha lanciato "George Michael Covered".
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