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Arriva oggi nelle sale un film delicato e potente, toccante e ironico, caustico e dolcissimo, malinconico quanto basta. Si tratta de “Il più bel secolo della mia vita”, opera prima di Alessandro Bardani con Valerio Lundini e un Sergio Castellitto d’eccezione, che è riuscito ancora una volta a stupire il pubblico con un’interpretazione che rimarrà nella storia della sua carriera e della cinematografia italiana.
Giovanni, giovane e deciso a scoprire la verità sul suo passato, e Gustavo, centenario e fermamente convinto a difendere la propria esistenza esattamente per come è stata e non per come avrebbe potuto essere, danno vita a un legame che ben chiarisce un concetto talvolta inafferrabile ma fondamentale: "avere vent’anni o cento non cambia poi mica tanto se non riesci a vivere la vita com'è". Un ring sul quale futuro e passato si incontrano e scontrano, dimostrando che il giusto, il bene, il vero sono ben saldi nel presente, nell’attimo vissuto.
La legge dei cent'anni
Il più bel secolo della mia vita
A fare da sfondo a un’Italia che, come al solito, quando si tratta di diritti è sempre troppo timida e ancorata a retaggi arrugginiti, è il racconto a due voci della vita che scorre, tra complicazioni e piccole felicità inaspettate, bontà e verità.![film-legge-centanni-genitori-biologici](https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2023/09/Valerio-lundini-e-Sergio-Castellitto-1024x682.jpg)
Giovanni (Valerio Lundini) e Gustavo (Sergio Castellitto)
Giovinezza e vecchiaia a confronto
Due stagioni della vita messe in scena con intelligente disincanto. Una giovinezza talvolta aspra e severa, alla disperata ricerca della verità, e un’età adulta fatta di consapevolezze e capacità di accogliere la vita com’è. Il finale è inaspettato e giusto: i figli non sono di chi li fa ma di chi li ama. Una sentenza morale che apre uno spaccato di vita reale immenso, una voragine che spalanca le porte a un dibattito ancora quasi del tutto inesplorato dai più sulle adozioni, gli affidamenti, i dolori (tanti) e le piccole grandi felicità, i percorsi, le strade in salita, gli ostacoli, le prove da superare, il concetto di famiglia non solo per come è, ma per come dovrebbe essere. Un’antologia da cui trarre ispirazione per indagare sul vero significato della crescita, della formazione, dell’essere genitori e figli.![film-legge-genitori-biologici](https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2023/09/e26f58b36044b8912d7a96240fad5b0f.jpg)
Il film è stato premiato nella sezione +18 al Giffoni Film Festival 2023