C’è una donna, alla plancia di comando del festival di cortometraggi più importante d’Italia. L'evento si chiama "
Cortinametraggio", si svolge dal 1997 lì, in mezzo alle Dolomiti e lei si chiama
Maddalena Mayneri. Ne è l’instancabile promotrice. Quest’anno, ospite d’eccezione sarà il regista Paolo Genovese. Che proprio qui ha iniziato il suo percorso di autore, con un corto che toccava, con grande delicatezza, il tema della violenza familiare. Parliamo con lei, e ci facciamo raccontare il festival. Che si svolgerà a Cortina
dal 12 al 17 marzo prossimi. Le iscrizioni, per partecipare con un cortometraggio sulla piattaforma FilmFreeway, scadono il 31 gennaio.
La locandina del festival, in programma dal 12 al 17 marzo
L'anima di Cortinametraggio, Maddalena Mayneri
Maddalena, quando è iniziato tutto? "Nel 1997, quando mi è venuta l’idea di produrre un festival dedicato ai cortometraggi. Tutto iniziò nel segno di una donna,
Lina Wertmuller. La regista di ‘Travolti da un insolito destino’, l’unica regista donna italiana candidata all’Oscar, accettò di tenere a battesimo quella prima edizione, in veste di madrina. Da allora, non so quanti corti avrò visto, nella mia vita. Ma uno mi ha colpita, fra tutti".
Quale? "È il corto ‘Piccole cose di valore non quantificabile’ di Paolo Genovese e Luca Miniero, che tocca un argomento importantissimo, e oggi particolarmente sentito, come quello della
violenza familiare. Il corto vinse, nell’edizione 1999, il premio per il miglior soggetto, e da allora è iniziato un rapporto di stima e di grande affetto, per Paolo Genovese, che è tornato spesso al nostro festival. Quest’anno festeggeremo i 25 anni da quel primo premio, proietteremo ‘Piccole cose’ e Genovese sarà ospite d’onore del festival".
Le donne protagoniste
Selene Caramazza è stata ospite nel 2023
Le donne sono sempre state centrali nel suo festival, mi sembra di capire. "Sempre. L’anno scorso abbiamo avuto sette cortometraggi
diretti da donne, e il premio per la miglior regia l’ha vinto una donna, Maddalena Crespi con ‘Miranda’s Mind’. La produzione dei corti che hanno vinto negli ultimi due anni è di una donna, Francesca Andriani, con la sua 10d, che ha prodotto il bellissimo corto ‘The Delay’. Nel 2022 abbiamo avuto otto registe donne, undici nel 2021".
Anche fra gli ospiti, la presenza femminile è una caratteristica di Cortinametraggio. "Direi che ci è sempre venuto naturale pensare alla presenza femminile, per quanto riguarda gli omaggi, i primi piani su attrici o registe. Da Anna Ferzetti a Cristiana Capotondi, da Barbara Bouchet a Tosca d’Aquino, da Carolina Crescentini ad Anna Foglietta, da Violante Placido, alla giovane attrice Selene Caramazza, sono tantissime le donne ospiti delle passate edizioni del festival. Nella scorsa edizione abbiamo avuto anche Laura Morante, che fra poco vedremo sugli schermi Rai nei panni di Alda Merini. La cosa per me più gratificante è il fatto che questi rapporti durano nel tempo: chi viene una volta, ritorna".
Anche lo staff del festival è in gran parte al femminile, mi pare. "Lo staff del festival è composto quasi esclusivamente di donne, con l’eccezione di Niccolò Gentili, selezionatore e direttore artistico di grande competenza e grande entusiasmo. E con l’eccezione di Fabio e Federico, due assistenti quotidianamente circondati da un nugolo di donne.
Mayneri ha ideato il Cortinametraggio nel 1997
Niccolò è fondamentale per il lavoro del festival, con la sua conoscenza capillare del mondo dei cortometraggi, e con la sua lungimiranza nel vedere i talenti quando si manifestano. Anche lui è un grande
believer nella forza del racconto al femminile. Abbiamo creduto nelle donne da sempre. Adesso che la loro creatività, la loro originalità, la loro determinazione vengono celebrate dal successo di
Paola Cortellesi e del suo film, non possiamo che esserne felici!.
Le tematiche inclusive, Lgbtq+, come entrano nei film presentati? "L’anno scorso, per esempio, ha vinto uno dei premi più importanti ‘Nono piano a destra’ (
9ème étage à droite) di Andrea Romano, che affronta le tematiche dell’attrazione omosessuale insieme a quelle legate al timore dell’ ‘altro’ – l’uomo che entra in casa di un giovane omosessuale borghese è un senza tetto, portatore di una latente minaccia. Ma moltissimi sono i film che affrontano tematiche cruciali, sempre più importanti e delicate nello sviluppo della nostra società".
Quest’anno quali ospiti sono già sicuri? «In giuria avremo Rocío Muñoz Morales, un’attrice, conduttrice, ma soprattutto persona straordinaria. Ha fatto molte cose importanti, compreso condurre Sanremo nel 2015 e condurre la cerimonia di apertura e di chiusura all’ultima Mostra di Venezia, ma è di una umiltà e di una gentilezza prodigiose. E poi avremo Miss Italia 2023, Francesca Bergesio. La dimostrazione che bellezza e intelligenza, garbo e cultura non sono necessariamente in contrapposizione».