“Il ragazzo dai pantaloni rosa” inadatto agli alunni: se i genitori hanno paura della realtà

Dopo la richiesta delle famiglie, la preside di una scuola media di Treviso ha deciso di sospendere la proiezione del film sulla storia di Andrea Spezzacatena. La pellicola era stata oggetto di insulti e commenti omofobi alla Festa del Cinema di Roma

di CHIARA CARAVELLI
28 ottobre 2024
Il ragazzo dai pantaloni rosa

Una scena del film "Il ragazzo dai pantaloni rosa"

Dopo i commenti omofobi di alcuni adolescenti durante la proiezione, è arrivato anche il malumore dei genitori dei ragazzi di una scuola media di Treviso per la pellicola “Il ragazzo dai pantaloni rosa”.

Il no alla proiezione dei genitori a Treviso

Appena presentato alla Festa del Cinema di Roma, il film è tratto dal romanzo autobiografico di Teresa Manes, la madre di Andrea Spezzacatena, studente quindicenne del liceo Cavour di Roma, vittima di bullismo e cyberbullismo che nel novembre del 2012 si tolse la vita. Per alcuni genitori, la proiezione della pellicola non è stata gradita in quanto potrebbe avere degli influssi “negativi” sui loro figli e “il tema dell’omofobia e del suicidio potrebbe non essere adatto a dei ragazzini di 11-12 anni”.

Anziché incentivarne la distribuzione, trattandosi di un tema estremamente delicato e soprattutto ancora molto presente tra i giovanissimi, c’è chi polemizza e fa marcia indietro. La proiezione dell'opera di Margherita Ferri, che vede Claudia Pandolfi nei panni della madre, era prevista per il 4 novembre e l'istituto aveva già prenotato i posti per gli studenti. Alcune famiglie hanno però chiesto alla dirigente di evitare la partecipazione dei ragazzi. La preside della scuola ha accolto la richiesta, pur precisando che la proiezione è stata solo temporaneamente sospesa.

Di diverso avviso il sindaco leghista del capoluogo della Marca, Mario Conte, che ha annunciato la volontà di organizzare la visione del film, affermando che con il diniego è stata “persa un'occasione di approfondire e conoscere meglio temi che sono vere piaghe della nostra società”.

"Il ragazzo dai pantaloni rosa" è stato presentato alla Festa del cinema di Roma
"Il ragazzo dai pantaloni rosa" è stato presentato alla Festa del cinema di Roma

“Un film non uccide, l’omofobia sì”

Viene da chiedersi per quale motivo un film che tratta temi delicati e purtroppo molto presenti come omofobia, bullismo e suicidio possa risultare “inadatto” anziché formativo e importante. Sono passati 12 anni dalla scomparsa di Andrea e non sembra essere purtroppo cambiato assolutamente nulla. Lo testimoniano gli insulti omofobi dei ragazzi durante la proiezione a Roma, così come il ‘no’ dei genitori della scuola di Treviso. Il tempo passa, ma i problemi rimangono e il comportamento delle persone rispetto a determinati temi pure.

La scelta della preside di Treviso ha scatenato la reazione delle associazioni Lgbt con la presidente del coordinamento Lgbt trevigiano che ha commentato: “Un film non ha mai ucciso nessuno, l’omofobia sì. Ancora una volta un clima ormai imperante di omofobia, spalleggiato da più parti, porta all’annullamento di una proiezione di un film che non avrebbe fatto altro che aumentare la coscienza di quella che è la società civile e di quello che, invece, alcuni atteggiamenti e azioni possono causare”.