Modà in tour: "L'affetto dei fan la miglior medicina"

Francesco "Kekko" Silvestre: "La depressione? È una malattia che può venire a chiunque, per svariati motivi. Si sconfigge quando si inizia a parlarne"

di GIOVANNI BALLERINI -
16 aprile 2023
I Modà

I Modà

"Non sarà il classico live nei palazzetti, dove si fa una canzone dietro l’altra e dove comunque il suono è molto più forte". Parola dei Modà sommersi dall'affetto dei fan. Francesco "Kekko" Silvestre alla voce, Enrico Zapparoli e Diego Arrigoni alle chitarre, Stefano Forcella al basso e Claudio Dirani alla batteria sono entusiasti di questa nuova avventura live che li vede interagire con l’orchestra toscana diretta dal maestro pratese Andrea Benassai.
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I Modà

"Condivideremo per una volta il sound di un’orchestra, con l’idea di andare a cercare di raccontare un po’ di più anche la nostra storia e attraverso questo set in cui le canzoni hanno avuto un nuovo arrangiamento totale e c’è stata una modifica del nostro suono per non andare sopra l’orchestra. Alla fine abbiamo trovato l’equilibrio giusto per fare un set molto musicale, ma anche umano, in cui si raccontano anche un po’ aneddoti sulla scrittura delle canzoni, sulla nostra vita" dice il gruppo.

Il tour dei Modà

Dopo la partecipazione al Festival di Sanremo con il brano "Lasciami", i Modà continuano alla grande il loro nuovo tour con l’orchestra, che continuerà anche in estate. Ecco i prossimi concerti annunciati: 18, 19 e 28 aprile al Teatro Verdi di Firenze, 22 aprile e 28 e 30 maggio all'EuropAditorium di Bologna, 23 e 30 aprile all'Auditorium Parco Della Musica di Roma, 26 aprile al Teatro Dis_Play di Brescia, 2 e 26 maggio al Teatro degli Arciboldi di Milano, 5, 6, 9 e 10 maggio Teatro Colosseo di Torino, 13, 14 e 17 maggio Teatro Team di Bari, 20 e 21 maggio al Teatro Augusteo di Napoli, 25 maggio al Teatro Regio di Parma, 2 giugno Teatro Antico di Taormina, 6 giugno Teatro Valle Dei Templi di Agrigento, 10 giugno Anfiteatro Di Acri (Cosenza), 22 giugno Parco Ragazzi del '99 di Bassano del Grappa, 23 giugno Ferrara Summer Festival di Ferrara, 27 giugno Anfiteatro Dell’anima di Cervere, 29 giugno Summer Music Festival di Bergamo, 1 luglio Arena della Regina di Cattolica.
 
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La parola a Kekko

Kekko, sarà quasi una prosecuzione di Sanremo? "Sì, anche se il tour con l’orchestra l’abbiamo annunciato prima di decidere di andare al Festival. Poi è vero che quando quest’anno abbiamo finito all’Ariston ci siamo detti che era bellissimo proseguire a suonare così, non per una, ma per 41 date". E non avete perso tempo? "Abbiamo deciso di festeggiare i 20 anni di carriera, i 10 dall’album 'Gioia', con questo concerto magico. Anche il fatto di aver dovuto rivedere completamente gli arrangiamenti, ammorbidire i suoni. Si creerà un’atmosfera fiabesca, con i fiati, gli ottoni, i violini. Ci saranno canzoni più rock, altre decisamente pervase da un pop orchestrale. E’ decisamente un concerto diverso".
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Il tour con orchestra dei Modà

Ci saranno intermezzi video? "No, a teatro non abbiamo messo schermi. Abbiamo fatto invece un lavoro sulle luci veramente straordinario e ci sarà spazio per le parole, per tantissimi aneddoti su canzoni anche molto vecchie, quando i Modà erano agli inizi, poi ci sono i brani che hanno dettato la svolta nella nostra carriera, ci sarà un’interazione molto umana con i fan. Mi piace molto questa dimensione". A mente fredda, come è andato il vostro Sanremo? Benissimo, è stato il festival più bello della nostra carriera perché ci siamo andati a confrontare con una realtà completamente diversa da quella che avevamo vissuto dieci anni fa. Ci siamo andati a scontrare con le nuove generazioni , con quelli che fanno parte delle classifiche, degli streaming, ma alla fine siamo riusciti ad arrivare a tutti con il nostro messaggio, con il nostro linguaggio. Volevo vincere tutte le mie paure dopo la depressione che mi aveva tenuto lontano dal palco con una canzone come 'Lasciami', che parlava di quello che avevo sofferto. Sono contento di aver lanciato un grido di coraggio verso tutte le persone che ne soffrono, con la speranza di riaccendere qualcosa in loro e di parlare di questa malattia che è molto diffusa e di cui si parla molto poco. Al di là della classifica i risultati li stiamo assaporando adesso con il tour, con il pubblico che in ogni concerto ci conferma quanto il loro amore per i Modà esista ancora".
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Kekko Silvestre, pseudonimo di Francesco Silvestre (Instagram)

Non c’è un controsenso allora fra successo e depressione? "La depressione non viene solo a chi ha successo, ma anche a chi non ce l’ha affatto. Viene ai ricchi e ai poveri, ai fragili e a chi ha un carattere forte, ai belli e ai brutti. La depressione è una malattia, come tutte le altre. Non ha senso avere successo, essere sempre felici. E’ come parlare a un comico pensando sia sempre allegro e scoprire che sono le persone più tristi in assoluto. Non credo che la depressione debba essere accostata a situazioni legate ai soldi, al successo, alla fama: è una malattia che può venire a chiunque, per svariati motivi". Nel suo caso cosa l’ha scatenata? "E’ iniziata con degli attacchi di panico sul palcoscenico. Questo mi ha portato a crearmi una confort zone dove cercavo di stare lontano dalle cose che mi mettevano paura, come salire sul palco, guidare, uscire, andare in posti affollati. Poi mi sono reso conto che la mia vita non era più la stessa. Non ti senti più te stesso e cominci a stare male. E’ la malattia del secolo: la stanno ancora studiando. Io sto prendendo ancora il mio farmaco e andrò avanti così perché la cura, il percorso è molto lungo. Talvolta la depressione è causata da un calo di serotonina, quindi si può parlare di una sostanza che il tuo cervello non produce più e devi reinserirla, talvolta è causata da degli shock a delle cose che ti sono successe nella vita. Non c’è ancora una spiegazione reale per questa malattia. A me personalmente è capitato di toccare il fondo, come dicevo, escludendo alcune cose che mi spaventavano dalla mia vita finché mi sono reso conto che ero sempre a casa sul divano. E piano piano mi sono spento".
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Il recente concerto di Milano (Instagram)

Così ha reagito e ora eccola di nuovo qua? "Ho iniziato a reagire quando ho cominciato a parlarne. Ho capito che non stavo bene quando il neurologo mi ha detto che non avevo nessuna malattia degenerativa anche se mi si erano bloccati i musicali delle gambe. Avevo una forte depressione per cui mi sono messo nelle mani di uno psichiatra e ho cominciato a fare il mio percorso. Lo sto ancora facendo. La depressione vive dentro di te: non la prendi sull’autobus, nella folla o su un pullman, come un virus. Sta a te cercare di combatterla. Magari cercando di vede la vita in maniera diversa, al posto di pensare alla morte pensi alla vita, al posto di avere paura e stare chiuso in casa cominci a sfidarla. Io sto cercando di fare tutte quelle cose che ho sempre fatto, ma che a un certo punto ho smesso di fare perché mi spaventavano". E’ per questo che canta così forte? "Non saprei. Più o meno ho sempre cantato così. Il mio mondo musicale è quello. Per me quando salgo sul palco e canto è come per uno sportivo andare in palestra e tirare pugni sul sacco e quindi sfogare la sua passione, attraverso una sorta di allenamento. Anche io sfogo il mio stress, le mie ansie attraverso la musica. Il mio modo di cantare c’entra poco, è quello mio naturale". State già scrivendo anche qualcosa di nuovo? "Visto che c’era il Covid e concerti non se ne potevano fare, abbiamo fatto uscire tre album in tre anni. Ora è arrivato finalmente il momento di suonare tutta questa musica nuova. Poi, per come è messa la discografia oggi, non si buttano più fuori album a raffica, come si faceva una volta. Usciremo con qualcosa di nuovo a settembre, ma sarà probabilmente un nuovo singolo. Lo faremo dopo l’estate perché proseguiamo il tour e perché i Modà fanno musica diversa dai tormentoni estivi, da quella che passano le radio in questo periodo".