Senhit canta "I Am What I Am" 40 anni dopo: ancora nel segno dell'inclusione

La cantante bolognese, con genitori eritrei, reinterpreta lo storico successo di Gloria Gaynor accompagnata dal coro Lgbtq+ Komos: "È un brano forte, coraggioso, di autodeterminazione"

di GIOVANNI BALLERINI -
2 dicembre 2023
Senhit 1_Ph.Pedro Quintana

Senhit 1_Ph.Pedro Quintana

"L’idea è festeggiare i 40 anni del brano 'I Am What I Am' di Gloria Gaynor, che ha lasciato un'impronta indelebile nella storia della musica e nella lotta per l'uguaglianza e l'accettazione. La mia versione della canzone l’ho presentata al Festival internazionale dei cori Lgbtq+, che quest’anno si è tenuto per la prima volta in Italia, lo scorso giugno a Bologna, la mia città, quando mi hanno proposto di cantare il brano me ne sono innamorata. Mi è sembrata una canzone perfetta per il contesto, appropriata per portare avanti i temi Lgbtq+, ma anche per affermare in generale i diritti umani. Questo brano, che sottolinea la voglia di farsi sentire, di farsi ascoltare, è diventato il mio nuovo singolo e darà anche il nome al mio prossimo tour".

"I Am What I Am" 40 anni dopo: da Gloria Gaynor a Senhit

La cantante bolognese ha partecipato all'Eurovision nel 2011 e nel 2021

È entusiasta della sua nuova avventura Senhit Zadik Zadik, in arte Senhit. L’adrenalinica cantante bolognese, con genitori eritrei, che ha rappresentato San Marino all’Eurovision Song Contest 2011 e 2021, ha realizzato una frizzante cover di "I Am What I Am" che è uscita il 17 novembre sulle piattaforme digitali. L’appassionata reinterpretazione di questa canzone scritta da Jerry Herman per il musical "La Cage aux Folles" e portata al successo da Gloria Gaynor con la sua potente interpretazione nel 1983, ha visto brillare il talento di Senhit che per l’occasione è stata accompagnata da Komos, il coro Lgbtq+ di Bologna, con la produzione di Placido Simone e Massimo Zanotti e con prezioso il contributo di Gigi Barocco per il mixing e mastering. Il prossimo step è organizzare un release party dedicato al successo della regina della disco music, alla paladina dell’inclusività e a questo brano, che si terrà il 17 dicembre allo Spazio Dumbo di Bologna. L’artista sarà accompagnata dal vivo da una band di altissimo livello composta da: Massimo Zanotti (trombone), Gabriele Bolognesi (sax), Giardina (tromba), Lele Leonardi (chitarra), Lorenzo Poli (basso), Luciano Galloni (batteria) e Michele Papadia (tastiere). Tutti insieme appassionatamente a suonare I Am What I Am? "È una canzone che mi rappresenta tantissimo. È un brano forte, coraggioso, di autodeterminazione, una canzone molto energetica -. Con tutto il mio team di produzione e i musicisti l’abbiamo resa ancora più sulle mie corde come genere musicale. Ora suona più pop, più clubby e va che è un piacere". In un periodo di escalation violenta contro le donne, cantare 'Sono quello che sono', ha un suo significato? "Assolutamente sì. E’ giusto poter urlare e definirsi per come si è. Senza tante paure o preconcetti. Sono molto contenta e molto carica per questa nuova sfida. Sono felice di portare questo progetto anche fuori dall’Italia con il mio tour europeo che partirà a gennaio, ma la data zero sarà a Bologna il 17 dicembre".

L'attività coi gruppi musicali Lgbtq+

Intanto prosegue l’attività con i gruppi Lgbtq+? "Sono molto sensibile alle loro rivendicazioni, ma mi do daffare anche per contrastare la violenza sulle donne, sui bambini e sugli animali. Mi sento vicina alle minoranze, a chi in questo periodo viene afflitto da particolari disagi. Grazie all’Eurovision, la comunità Lgbtq+ mi ha permesso di avere un pubblico che mi conosce e mi apprezza. Mi è capitato di fare tante cose con loro e la trovo una cosa molto bella. Sono insomma felice di aiutare la causa, dare il proprio contributo. Io lo faccio attraverso il microfono, la voce, le canzoni e ne sono molto orgogliosa".

La cover scelta per la versione di Senhit di "I Am what I Am"

Come mai avete scelto come simbolo di questa cover e del successivo tour un bracciale viola? "C’è sempre stata la leggenda che il viola nel nostro mondo e soprattutto nei teatri portasse sfortuna. Io invece, che questo colore lo adoro, sono voluta andare controcorrente e dare una connotazione positiva al colore della Quaresima. Adottare un bracciale viola è opporsi alla maledizione di un colore considerato appannaggio delle persone rifiutate, disprezzate, ghettizzate. Ho quindi scelto questo colore per esprimere il mio rifiuto verso qualsiasi preconcetto e qualsiasi forma di estremismo, di razzismo, di intolleranza verso qualcosa o, soprattutto, qualcuno. Tutti i colori sono uguali, così come tutte le persone sono uguali e tutti hanno diritto ad avere pari dignità".

Il futuro da cantautrice

Oltre alle cover, lei ha comunque realizzato anche brani suoi? "Certo, ho il mio repertorio. 'I Am What I Am' è un modo per festeggiare Gloria Gaynor e dire grazie a tutto quello che le comunità Lgbtq+ hanno fatto per me in questi anni. È un brano ponte verso il futuro, che anticiperà l’uscita di un singolo inedito che uscirà nel 2024. Il progetto che porto in giro per il mondo e che dopo varie tappe europee si concluderà a New York, ha nel repertorio tante canzoni mie e qualche altra cover. Un omaggio alla mia città con un brano di Lucio Dalla, qualche canzone natalizia. Una scaletta trasversale". Come si sente nei panni della cantautrice? "Anche se collaboro con produttori, con altri autori, alla fine mi ritengo più interprete. Do insomma il mio contributo, mi accompagno al pianoforte e strimpello la chitarra, ma soprattutto suono la mia voce e canto".

Senhit annuncia l'uscita di un singolo inedito nel 2024

Secondo lei c’è un ritorno della disco music? "Secondo me sì. Come in tante altre cose, si va un po’ indietro per poi riuscire a fare qualche passo in avanti. Le sonorità degli anni Ottanta e Novanta, che per me sono stati musicalmente gli anni più belli, non sono mai tramontate. Oggi si gioca un po’ più con l’elettronica, con i sampler nella discografia italiana e internazionale. Abbiamo voluto giocare anche noi riprendendo una canzone di quei tempi, ma mettendoci un po’ di presente". Le sue canzoni sono tutte ballabili? "Molte sì, amo il divertimento, la leggerezza, che non è superficialità, ma la consapevolezza che si può stare bene a scherzare con degli amici, con cui si può anche parlare di cose serie. Mi piace la musica ballabile, ma non disdico anche ritmi più intimi, le ballate. Ho comunque avuto la fortuna di collaborare con mostri sacri della discografia, come Benny Benassi, Flo Rida, Steve Aoki e Tory Lanez, che mi hanno consentito anche sonorità più pop, più radiofonica. Non mi dispiace essere più pop, più popolare, ascoltabile in maniera più ampia, soprattutto all’estero".