![un-anno-difficile un-anno-difficile](https://luce.lanazione.it/image-service/version/c:YTgyMDAxYjYtNzZkNC00:ZDU4M2Jm/un-anno-difficile.webp?f=16%3A9&q=1&w=1560)
un-anno-difficile
"L'abbiamo immaginato durante la pandemia, questo film. Vedevamo le immagini delle strade deserte, gli aeroplani fermi sulle piste di decollo, un mondo che si era fermato. E sul web, ci siamo imbattuti nel video di un assalto ai negozi, durante un Black Friday, con dei giovani che cercavano di fermare la gente che sembrava impazzita, voleva entrare a tutti i costi. Per noi, quella era la fotografia dell’epoca che stiamo vivendo. Due visioni del mondo che si scontravano. Da lì è nato il nostro film".
Poi ci siamo chiesti chi fossero gli eco-attivisti. Ne abbiamo conosciuti alcuni, o meglio alcune, perché sono state le ragazze, con la loro combattività, a colpirci di più. Su una di loro è costruito il personaggio interpretato da Noémie Merlant: l’attrice, per prepararsi al ruolo, ha passato davvero molto tempo con lei".
A volte, confessano, dicevano ai loro attori: "Comportati da Gassman", o "comportati da Mastroianni". Ma non c’è solo il cinema dentro "Un anno difficile". C’è una precisa riflessione sulla realtà. "Abbiamo avuto molti contatti con gli attivisti di associazioni che aiutano le persone sovraindebitate e con gli eco attivisti. Molte delle comparse sono attivisti che abbiamo reclutato. Ci hanno detto: 'Facciamo dimostrazioni per fare parlare dei nostri temi, e voi date voce ai nostri temi: per questo partecipiamo volentieri'. Così finzione e realtà si sono incontrate. Come, allo stesso modo, ecologismo e commedia, riflessione sui debiti, sullo strozzinaggio legale, e risate amare".
Il nuovo film di Nakache e Toledano, "Un anno difficile"
![](https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2023/11/Olivier_Nakache_dejeuner_Cesar_2018.jpg)
il regista Olivier Nakache
Indebitamento ed ecologia
Il film, senza averne troppo l’aria, è una riflessione sul nostro tempo. "Siamo cresciuti nel mito dell’abbondanza consumistica - dicono i due registi -. E di colpo, ci siamo svegliati e ci siamo resi conto del collasso, della necessità di cambiare. Ci siamo trovati di fronte a giovani che soffrono sempre di più di eco-ansia. Abbiamo esplorato due temi che apparentemente c’entrano poco l’uno con l’altro, l’indebitamento e l’ecologia. E abbiamo toccato con mano il desiderio di una vita austera, minimalista e in decrescita. Poi abbiamo cercato di raccontare questo momento storico così violento con leggerezza. Avevamo tantissimo bisogno di comicità. Far ridere, quando si dovrebbe piangere, ci ha permesso di avvicinarci a certi temi più facilmente".![](https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2023/11/Eric_Toledano_dejeuner_Cesar_2018.jpg)
Il regista Eric Toledano
Una commedia nel dramma del momento
C’è tanta commedia nel loro film. "Pensavamo molto alla commedia all’italiana, a film come ‘I soliti ignoti’ di Mario Monicelli, con i personaggi che sono simpatici, ma anche cattivi. Ci piacerebbe riuscire a fare quello che sono riusciti a fare lui, Ettore Scola, Dino Risi: far ridere dei guai che si accumulano giorno dopo giorno. Abbiamo cercato di rendere piacevoli i nostri adorabili falliti. A volte sono disonesti, irresponsabili, arroganti, ma cercano in modo confuso la loro dignità. Abbiamo fatto un film senza moralismo. Dino Risi diceva: ‘Odio il moralismo: non c’è una luce che dallo schermo splenda sullo spettatore per dirgli cosa pensare’. Ecco, noi la pensiamo allo stesso modo".![unannodifficile-ecologia-debiti](https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2023/11/Un-anno-difficile-film-2023.webp)
La commedia gira su due temi: il sovraindebitamento e l'eco-attivismo