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A Venezia, premiata con il Women in Cinema award, un premio creato da un gruppo di donne per premiare figure femminili straordinarie, c’era anche Noemi. Una delle voci più belle, grintose e umane della musica pop italiana. Noemi è stata premiata insieme a personalità eccezionali come la regista Jane Campion, la virologa Ilaria Capua, l’attrice Monica Guerritore.
Il premio nasce da un’idea di Angela Prudenzi, Claudia Conte e Cristina Scognamillo, ed è conferito da una giuria tutta al femminile, della quale fanno parte le giornaliste dei maggiori quotidiani presenti al Lido. Quest’anno, il Women in Cinema award era dedicato, idealmente, a tutte le donne vittime di violenze.
Per lei ci sono stati tabù? "Da ragazzina mi vergognavo quasi di essere femmina, magari anche di essere carina. Invece, crescendo, ho capito che il corpo delle donne è bello perché è pieno di significato, perché addosso si scrive tutta la sua storia». Ha tenuto a battesimo anche Tecla Insolia, la giovane cantante che vedremo attrice protagonista de «L’arte della gioia», il film scandalo di Valeria Golino tratto da Goliarda Sapienza. Un film che parla di una donna che va al di là della morale "Sì: Tecla è una ragazza molto coraggiosa e molto profonda. Credo che sia un’attrice pazzesca".
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Noemi riceve il Women in cinema award a Venezia (Instagram)
Veronica Scopelliti in arte "Noemi" a Venezia
Quarant’anni, romana, Noemi – il cui vero nome è Veronica Scopelliti – ha raggiunto la celebrità partecipando ad X Factor. Ha partecipato per sette volte al festival di Sanremo, e ha interpretato canzoni che si sono fermate nell’immaginario collettivo: da "Vuoto a perdere" a "Sono solo parole", per arrivare a "Glicine". In duetto con Fiorella Mannoia ha portato al successo "L’amore si odia". Attivista contro il body shaming, Noemi ha anche una lunga storia d’amore con il cinema. Questo premio è dedicato alle donne. Che cosa rimane da fare, per le donne? Quanto è lungo il cammino per raggiungere un cammino di parità e rispetto? "Diciamo che per fortuna viviamo in una parte di mondo in cui le donne hanno raggiunto grandi traguardi, ma dobbiamo lottare per tutti quei posti dove le donne quei traguardi non li hanno raggiunti. Penso all’Iran, all’Afghanistan, dove è negato alle donne il diritto all’istruzione. E c’è un trattamento riservato alle donne come fossero esseri umani di serie B". Noemi, nella musica è difficile essere donna? Ci sono delle aree che sono precluse? Ci sono state difficoltà per emergere? "No. Solo una cosa: per un pubblico femminile è più facile ascoltare un cantautore, mentre gli uomini fanno fatica ad accettare una cantautrice donna. Quindi questo rende un po’ più complesso il nostro percorso. Ma vedo che molte cose cambiano". Per esempio? "Per esempio, Madame. Che è una poetessa prestata alla musica. Ed è bello il suo racconto coraggioso, della sua persona e della sua sessualità. Madame ha superato tutti i tabù"."Crescendo ho imparato ad amarmi"
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Noemi sfila sul red carpe a Venezia (Instagram)