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Carl Nassib è il primo giocatore di football americano a fare coming out. "Ora mi sento a mio agio a togliermi di dosso questo peso"

di IACOPO NATHAN -
22 giugno 2021
CarlNassib

CarlNassib

Il primo sportivo di una grande lega americana a dichiarare la sua omosessualità fu Jason Collins, giocatore di basket professionista. Era il 29 aprile 2013, e sulle colonne della nota rivista "Sports Illustrated" decise di fare coming out mentre era in attività, sotto contratto con gli Washington Wizards. La sua storia fece inizialmente scalpore, ma dopo poco in molti si dimenticarono di lui. Perfino l’Nba stessa, che lo vide calcare il parquet solo altre 22 volte in due stagioni, salvo poi non trovare più spazio in nessuna franchigia.

Carl Nassib, 28 anni, gioca nei Las Vegas Raiders da sei stagioni

Forse la più grande lega di pallacanestro del mondo non era ancora pronta, all’epoca, a reggere l’impatto mediatico e sociale di una notizia del genere. Portando avanti le lancette del tempo, arriviamo al 21 giugno 2021. Da poche ore, infatti, Carl Paul Nassib, 28 anni, ha fatto coming out sui suoi social. Il ragazzo, in questo caso, gioca a football americano, nella Nfl, per i Las Vegas Riders. Non poteva che essere la lega che ha fatto partire il gesto di inginocchiarsi prima degli incontri, in forma di protesta contro qualsiasi tipo di discriminazione o sopruso, ad accogliere, nel modo più corretto, il primo giocatore dichiaratamente omosessuale in attività. Perché da quando Colin Kaepernik per primo si chinò durante l’inno americano, e dal 2016 non ha più firmato un contratto, è passata tanta acqua sotto i ponti, e la storia di Carl ha ricevuto un’attenzione mediatica completamente diversa. "Volevo solo rubarvi un attimo di attenzione per dire che sono gay — ha detto Nassib in un video sul suo profilo Instagram —. Avevo intenzione di farlo da un po' di tempo, ma finalmente ma finalmente mi sento a mio agio a togliermi di dosso questo peso. Ho davvero la vita migliore, la famiglia, gli amici e il lavoro migliori che un ragazzo possa chiedere". Una rivelazione che dev'essergli costata un grande sforzo, non solo perché nello sport l'omosessualità è ancora un tabù, ma anche perché lui stesso ammette di avere molto a cuore la propria privacy. "Sono una persona piuttosto riservata, quindi spero che sappiate che non lo sto facendo per attirare l’attenzione — ha ammesso —. Penso solo che la rappresentazione e la visibilità siano davvero importanti. In realtà spero che un giorno video come questo e l’intero processo di coming out non siano necessari, ma fino ad allora farò del mio meglio per coltivare una cultura che sia inclusiva".
 
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Nessun video impostato, nessuna costruzione, solo un ragazzo di 28 anni che ha voluto dire a tutti una cosa normale a modo suo, con schiettezza. Il periodo è sicuramente azzeccato per fare una mossa mediatica di questo tipo, visto che giugno è il mese del Pride. A testimonianza dell’impegno che Nassib ha deciso di mettere nella sua battaglia, il giocatore dei Riders ha anche donato 100mila dollari all'associazione "Trevor Project", che si occupa di prevenzione al suicidio per i ragazzi delle comunità LGBTQIA+ vittime di discriminazione. Tantissimi gli attestati di stima e vicinanza ricevuti da Carl Nassib nelle ultime ore. Sintomo di un sentire comune che unisce tutto il mondo dello sport, in modo trasversale, alla sua battaglia per i diritti delle persone omosessuali e transgender. L'intero settore del football americano, naturalmente, ha voluto manifestare il proprio sostegno alla scelta del giocatore dei Riders, così come molte star di basket, hockey e baseball. Ma il suo rimane un gesto isolato, visto che in questo momento il ragazzo è l’unico giocatore omosessuale dichiarato nelle grandi leghe sportive americane maschili. Per questo non resta che augurarci che la sua storia non diventi simile a quella di Jason Collins, ma che davvero possa essere l’apripista che tanto serve in questo momento al mondo dello sport professionistico.