Si può tifare la squadra del cuore senza poterla vedere? E non per impegni o perché mancano gli schermi, ma perché l'ostacolo che si mette di traverso, a volte fin dalla nascita, è insormontabile e si chiama
cecità. Ma non significa che questi tifosi non possano
godersi una partita di calcio proprio come tutti gli altri. Un'esperienza che ci racconta
Davide, 22enne tifosissimo dell'Inter. Lui, il club nerazzurro lo sente, lo sente rimbombare dentro di sé. E quando Simone Inzaghi e i suoi ragazzi hanno vinto 4 a 0 contro l'Udinese, sabato 9 dicembre, c'era anche il giovane tifoso, accompagnato da mamma Erica, sugli spalti di San Siro. Quattro gol, una festa in campo e tra il pubblico.
Il tifo dal cuore: ascoltare insieme la partita
Tifosi dell'Inter durante una partita (Instagram)
Il 22enne è cieco dalla nascita ma fin da piccolissimo ha una passione sfegatata per l'Inter, tanto che, ogni volta che può, va al Meazza ad assistere ai match casalinghi. E, da vero fan della sua squadra, si emoziona, esulta, soffre e gioisce. È vero, durante la partita non può vedere i volti o l'aspetto dei calciatori, ma può comunque 'vivere' alle loro prodezze ascoltando i boati dello stadio, i cori, le voci dal campo e dalle tribune Insomma si può vivere una partita, che è quello che più conta per chi ha il calcio nel cuore.
L'iniziativa dell'Inter per persone cieche
Ma
l'Internazionale ha voluto fare ancora un passo ulteriore, in termini di inclusione. Così, nella
Giornata Nazionale del Cieco, racconta
l'esperienza del giovane che segue le partite della squadra dagli spalti del Meazza grazie a una
radiocronaca d'eccezione, sfruttando uno dei servizi che il club milnese prevede all’interno delle attività di Corporate Social Responsibility.
Si tratta dell'
Audio Descriptive Commentary, in collaborazione con il Cafe (Centre for Access to Football in Europe, partner di Uefa Csr) e con l’Istituto dei Ciechi di Milano: in occasione delle partite casalinghe dei nerazzurri i tifosi non vedenti o ipovedenti presenti allo stadio possono ascoltare la radiocronaca del match. È infatti l'iconica voce del giornalista italiano e direttore del canale tematico Inter Channel
Roberto Scarpini, assieme al frastuono dello stadio, a guidare Davide e tutte le altre persone con disabilità visive durante i 90 minuti. L'esperienza, ogni volta, è unica ma allo stesso tempo accomuna tutti i tifosi in un unico grande momento di passione per la propria squadra.
"San Siro per tutti" e il progetto in Lis
Il calciatore Thuram ascolta il boato di San Siro (Instagram)
"Siamo arrivati alla quarta stagione del
progetto 'San Siro per tutti' ed anche grazie alla disponibilità dell’Inter sempre più
persone con disabilità visiva vanno allo stadio divertendosi ed integrandosi con gli altri spettatori - spiega Rodolfo Masto, presidente Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano Onlus -. Tra le tante esperienze volte alla piena integrazione, questa è una delle più meritevoli di attenzione poiché attira in particolare molti giovani non vedenti e ipovedenti che anche attraverso lo sport cercano di crescere e progredire uomini fra gli uomini". Inter, infine, è attiva anche con un altro progetto: quello della Lis, in collaborazione con l’Ente Nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi (ENS) Consiglio Regionale Lombardia, che prevede in alcune
conferenze pre-partita il racconto della conferenza attraverso la
Lingua dei Segni.