Un'altra pagina triste del calcio italiano è stata scritta. E anche questa volta a fare da protagonisti sono stati due episodi di razzismo, avvenuti entrambi durante la 21esima giornata del campionato di Serie B, andata in scena ieri, domenica 12 gennaio. Il primo si è verificato durante Reggiana-Bari, giocata nel pomeriggio. Il secondo, invece, durante la sfida serale tra Brescia-Sampdoria. Un'altra domenica, insomma, dove anziché celebrare le gesta sportive, siamo tornati a parlare di questi atti che poco in comune hanno con il gioco del calcio.
Cosa è successo durante Reggiana-Bari
Al Città del Tricolore, lo stadio della Reggiana per intendersi, dopo il goal annullato al 21esimo al centrocampista di casa Portanova, la partita si è incattivita. Normale, vista la posta in palio, con entrambe le squadre in lotta per un posto playoff. Quello che non è accettabile è quello accaduto poco dopo. Dalle tribune si sono infatti cominciati a sentire degli ululati indirizzati all'esterno del Bari, Dorval. Prontera, l'arbitro della sfida, ha deciso subito di sospendere il match per consentire allo speaker di annunciare di mantenere un comportamento giusto e consono allo sport. La partita è terminata sullo 0 a 0 e alla fine di essa è stato lo stesso centrocampista a sfogare la propria rabbia sui social: “Grazie per il vostro sostegno. Purtroppo esistono ancora delle persone stupide. Questo sport è troppo bello per essere rovinato da queste persone, vergognatevi. No to racism”.
Akinsanmiro risponde agli ululati mimando una scimmia
Qualche ora dopo e qualche chilometro più a nord, è toccata la stessa sorte al centrocampista della Sampdoria Akinsanmiro. Dopo il goal, che aveva portato in vantaggio i blucerchiati, del suo compagno di squadra Coda, il calciatore nigeriano è corso a prendere il pallone in porta esultando con un balletto provocatorio e mimando una scimmia verso la tribuna avversaria. Il motivo? Qualche minuto prima lo stesso 20enne aveva sentito degli ululati razzisti nei propri confronti.
L'esultanza gli è costata il cartellino giallo, che qualche minuto dopo poteva diventare rosso per un intervento in ritardo su Dickmann. A quel punto, il mister ha deciso di sostituirlo.
A fine partita, durante la conferenza stampa di rito, l'allenatore della Sampdoria è tornato sulla vicenda: “Dispiace per Akinsanmiro, era il migliore in campo fino a quel momento. Ho dovuto sostituirlo prima di essere espulso. Sono cose che non dovrebbero accadere, purtroppo in certi momenti le persone si dimenticano di essere umani. Lui è un ragazzo d'oro, non è facile reagire nel giusto modo“.
Dai Ebenezer lascia stare questi cori pensiamo a giocare che siamo in vantaggio: pic.twitter.com/BPDl3ar8Ro
— SampdoAriano (@SampdoAriano) January 12, 2025
Non dello stesso avviso l'allenatore del Brescia Bisoli: “Non puoi provocare così il pubblico. Non avevo sentito niente prima, ma a prescindere è giusto avere rispetto”.
Ma la domanda che sorge spontanea è un'altra: il calcio italiano riuscirà mai a smettere di fare i conti con gesti di razzismo? Al momento sembrerebbe proprio di no.