Razzismo contro Dorval e Akinsamiro: doppio episodio nel weekend di Serie B

Durante Reggiana-Bari i tifosi granata hanno preso di mira il l’esterno dei pugliesi. Il centrocampista della Samp ha invece risposto agli ululati dei sostenitori bresciani mimando una scimmia

di EDO
13 gennaio 2025
Mehdi Dorval e Akinsamiro, vittime di razzismo in campo (Instagram/Tuttosamp)

Mehdi Dorval e Akinsamiro, vittime di razzismo in campo (Instagram/Tuttosamp)

Un'altra pagina triste del calcio italiano è stata scritta. E anche questa volta a fare da protagonisti sono stati due episodi di razzismo, avvenuti entrambi durante la 21esima giornata del campionato di Serie B, andata in scena ieri, domenica 12 gennaio. Il primo si è verificato durante Reggiana-Bari, giocata nel pomeriggio. Il secondo, invece, durante la sfida serale tra Brescia-Sampdoria. Un'altra domenica, insomma, dove anziché celebrare le gesta sportive, siamo tornati a parlare di questi atti che poco in comune hanno con il gioco del calcio.

Cosa è successo durante Reggiana-Bari

Al Città del Tricolore, lo stadio della Reggiana per intendersi, dopo il goal annullato al 21esimo al centrocampista di casa Portanova, la partita si è incattivita. Normale, vista la posta in palio, con entrambe le squadre in lotta per un posto playoff. Quello che non è accettabile è quello accaduto poco dopo. Dalle tribune si sono infatti cominciati a sentire degli ululati indirizzati all'esterno del Bari, Dorval. Prontera, l'arbitro della sfida, ha deciso subito di sospendere il match per consentire allo speaker di annunciare di mantenere un comportamento giusto e consono allo sport. La partita è terminata sullo 0 a 0 e alla fine di essa è stato lo stesso centrocampista a sfogare la propria rabbia sui social: “Grazie per il vostro sostegno. Purtroppo esistono ancora delle persone stupide. Questo sport è troppo bello per essere rovinato da queste persone, vergognatevi. No to racism”.

Akinsanmiro risponde agli ululati mimando una scimmia 

Qualche ora dopo e qualche chilometro più a nord, è toccata la stessa sorte al centrocampista della Sampdoria Akinsanmiro. Dopo il goal, che aveva portato in vantaggio i blucerchiati, del suo compagno di squadra Coda, il calciatore nigeriano è corso a prendere il pallone in porta esultando con un balletto provocatorio e mimando una scimmia verso la tribuna avversaria. Il motivo? Qualche minuto prima lo stesso 20enne aveva sentito degli ululati razzisti nei propri confronti.

L'esultanza gli è costata il cartellino giallo, che qualche minuto dopo poteva diventare rosso per un intervento in ritardo su Dickmann. A quel punto, il mister ha deciso di sostituirlo.

Il centrocampista della Sampdoria Akinsanmiro (Instagram)
Il centrocampista della Sampdoria Akinsanmiro (Instagram)

A fine partita, durante la conferenza stampa di rito, l'allenatore della Sampdoria è tornato sulla vicenda: “Dispiace per Akinsanmiro, era il migliore in campo fino a quel momento. Ho dovuto sostituirlo prima di essere espulso. Sono cose che non dovrebbero accadere, purtroppo in certi momenti le persone si dimenticano di essere umani. Lui è un ragazzo d'oro, non è facile reagire nel giusto modo“. 

Non dello stesso avviso l'allenatore del Brescia Bisoli: “Non puoi provocare così il pubblico. Non avevo sentito niente prima, ma a prescindere è giusto avere rispetto”.

Ma la domanda che sorge spontanea è un'altra: il calcio italiano riuscirà mai a smettere di fare i conti con gesti di razzismo? Al momento sembrerebbe proprio di no.