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In piscina vince l'inclusione: gli atleti con disabilità nella squadra del sincro

Alla piscina Tropos di Firenze le ragazze guidano il nuoto in vasca, mentre nell'artistico spazio anche chi ha difficoltà motorie e alle persone con

di ANDREA SCIANNIMANICO -
8 maggio 2023
nuoto sincronizzato tropos

nuoto sincronizzato tropos

"Due giovani atlete le nostre punte di diamante e nel nuoto sincronizzato abbiamo aperto le porte anche a ragazzi e ragazze disabili". A parlare è Francesca Valeri, 41 anni, allenatrice alla piscina Tropos (che fa parte dell’omonimo club sportivo di Firenze) dal 2010. "Il prossimo obiettivo? Ampliare la squadra e di fare sempre meglio sotto il profilo dei risultati" afferma Francesca, che ha assunto la carica di responsabile del settore dal 2015.

In Tropos il nuoto parla al femminile

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La scuola nuoto (Instagram)

In vista del suo 50esimo anniversario (nel 2025), il club mira a porsi sempre più come fiore all'occhiello di questi due sport nella realtà fiorentina, che in questi anni ha 'sfornato' veri e propri campioni. E il vero motore di questa scommessa sono due donne piene di entusiasmo, con la passione per quella piscina che rappresenta per loro dedizione, orgoglio e tante emozioni. Ad accompagnare Francesca in questo percorso c’è infatti Giulia Regoli, 30 anni, che lavora in Tropos dal 2012. Dopo un inizio come tirocinante, oggi è coordinatrice della scuola nuoto e responsabile del settore agonistico. Quante nuotatrici si allenano nella vostra piscina? "Sono in tutto undici i nuotatori della nostra squadra, che è mista, con cinque donne e sei uomini. Lato femminile siamo più forti, in particolare con le nostre punte di diamante, Somigli Stella ed Elena Iannolo". Quali sono i risultati più importanti che avete ottenuto? Giulia: "Abbiamo partecipato ai campionati nazionali di Riccione, con le nostre ragazze che nell’edizione invernale 2023 hanno raggiunto un quinto, un sesto e un settimo posto nelle gare individuali. Elena Iannolo è arrivata quinta nei 100 dorso con il tempo di 1’05”63 e sesta nei 50 stile in 27”33.
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L'obiettivo di Francesca e Giulia è far crescere la squadra raggiungendo risultati sempre migliori

Un mese prima c'erano state le finali regionali dove abbiamo conquistato tre titoli, sempre con le stesse due nuotatrici. È il primo anno che abbiamo la categoria ragazzi dell’agonismo in Tropos e, avendo raggiunto ottimi risultati, puntiamo a far crescere sempre più il gruppo. Parlando anche con i genitori, perché in molti non sanno nemmeno dell’esistenza di una squadra agonistica all’interno del club, essendo privato". È cambiato qualcosa negli ultimi anni, a livello di iscritti? Giulia: "Dopo il lockdown siamo ripartite alla grande con la scuola nuoto, cambiando impostazione, e il numero di iscritti è aumentato: 400 bambini partecipano ai corsi e con le squadre arriviamo a 450. Dal punto di vista motorio (la pandemia) è stato un disastro, perché i bimbi sono stati fermi due anni, ma piano piano ci stiamo riprendendo. C’è anche una grande volontà di tornare a muoversi”.
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Sono circa 450 i bambini e i ragazzi iscritti alla piscina, tra corsi, master e agonismo

Il sincronizzato: un esperimento d'inclusione

Per quanto riguarda il nuoto sincronizzato invece? Francesca: "Come realtà in Tropos esiste da 30 anni. Abbiamo il settore propaganda della Fin e della Uisp. Questo ci consente di aprire a un range molto più ampio di atleti, come livello di età ma anche di capacità, perché un bambino che fa agonismo deve iniziare a 5 anni o anche prima, mentre noi abbiamo così un'accoglienza più larga. Nel sincro ho bambine che hanno dai 7 anni in su, con i Master della Fin arrivo anche ad atleti e atlete di 27". "Per il nuoto in vasca i giovani che seguiamo hanno invece dai 10 ai 15 anni", aggiunge Giulia. Ma all'interno della squadra c'è posto anche per atleti disabili? Francesca: "Assolutamente sì! Con Gabriella Pierazzi e Lorenzo Bini nel 2022 abbiamo partecipato a un campionato italiano Uisp, dove dall’anno scorso è stata aperta la categoria degli atleti con disabilità, e poi abbiamo portato l'esibizione al campionato master Fin di Riccione, a luglio, dove abbiamo potuto far vedere quello che stavamo sperimentando già da un paio d'anni: l’inclusione nel nuoto sincronizzato delle persone che hanno disabilità motorie. Lorenzo Bini ha avuto un incidente in motorino ed è paralizzato per tre-quarti del corpo. Abbiamo cercato di trovare delle tecniche adattative per far sì che anche lui, con i limiti fisici che ha, potesse fare un balletto in acqua in duo misto con un’atleta di sincronizzato ‘normodotata’.
 
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Al di là delle ragazze con la sindrome di Down, che hanno già una storia alle spalle come atlete in questa disciplina, confrontandomi con altre società in Toscana non c’era nessuno che avesse sperimentato questo sport per atleti con disabilità motorie. Infine, abbiamo provato anche a lavorare con delle ragazze ipovedenti grazie a un’associazione di Firenze". Quali sono i prossimi obiettivi? Francesca: "Il primo obiettivo è il campionato nazionale. Già per noi è una conquista aver portato, su undici atlete, due ragazze tra le prime dieci in Italia, le stesse che avevano ottenuto in totale sette medaglie ai regionali. L’obiettivo è poi quello di far crescere la squadra e di fare meglio sotto il profilo dei risultati. Per quanto riguarda il sincro puntiamo mantenere i podi raggiunti nella stagione precedente e poi, avendo un range d’età così ampio e non essendo richieste particolari capacità dall’inizio, mi piacerebbe inserire anche l’ambito maschile. Ovviamente se ci saranno dei ragazzi interessati a partecipare, in età avanzata – quindi master (che vanno dai 18 anni in poi) – o anche dei bambini. Però è molto complicato...". Ma con la loro tenacia, caparbietà ed entusiasmo siamo convinti che queste due ragazze potranno raggiungere risultati sempre più importanti nel segno dell'inclusione e dello sport.