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Home » Sport » Roma, ritorna “Mundialido” dove lo sport è fattore d’integrazione tra etnie e culture

Roma, ritorna “Mundialido” dove lo sport è fattore d’integrazione tra etnie e culture

Il torneo di calcio, riservato a squadre formate interamente da immigrati, si è aperto con la celebrazione di un matrimonio marocchino

Edoardo Martini
31 Maggio 2022
Mundialido squadra Marocco

Mundialido, la squadra del Marocco campione in carica

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Il torneo calcistico Mundialido è ormai giunto alla XXIV edizione e rappresenta un momento di confronto e di conoscenza reciproca per le comunità immigrate di Roma attraverso lo sport. La competizione, infatti, è riservata esclusivamente a squadre rappresentanti le comunità straniere che vivono nella capitale e nel resto del territorio laziale.

Mundialido 2022”, la rappresentanza della squadra marocchina

“Favorire valori e comportamenti comuni”

Sport, musica, folklore, cultura, arte, moda e solidarietà internazionale sono i temi essenziali che, oltre a mettere i Paesi partecipanti in condizione di conoscersi meglio, hanno permesso di riflettere sulla forte opportunità, legata all’evento, di rafforzare i legami di convivenza tra le varie comunità straniere di tutta la regione.

Il nome “Mundialido”, assonante con la celebre parola spagnola, deriva da quelle che son state le origini, già dal ’99, del Torneo: sul litorale romano al campo della Longarina, storica sede dell’organizzazione Club Italia Eventi . “L’iniziativa, ormai consolidata – precisa Eugenio Marchina, patron della manifestazione, da trent’anni organizzatore di eventi soprattutto sportivi, col suo ‘Club Italia’ – contribuisce a favorire valori e comportamenti comuni, garantendo agli stranieri pari opportunità e la possibilità di partecipare alla vita sociale di Roma e del Lazio. In una realtà socio culturale sempre più protesa verso una convivenza multi etnica, evidente è il valore rappresentato dal Mundialido ai fini dell’integrazione sociale e dell’aggregazione. Lo sport in generale, e specialmente il calcio, si conferma veicolo essenziale per il coinvolgimento delle persone in percorsi di accoglienza e integrazione; nonché, nel periodo storico attuale, strumento di enorme importanza nella lotta alle discriminazioni e all’emarginazione sociale”.

Non a caso, al Mundialido 2022 è presente anche la squadra dell’Ucraina, “ma se anche la squadra russa fosse riuscita ad organizzarsi”, precisa sempre Marchina, “non avremmo avuto problemi a farla giocare”. Vadim Honcharov, giovane calciatore ucraino, è fiducioso nel potere dello sport di stimolare i lati migliori degli uomini, appianando dissidi anche forti che sul campo da gioco, in un clima di naturale semplicità e “fair play”, perdono gran parte del loro sinistro appeal. “Per questo – precisa Vadim – ringrazio fortemente gli organizzatori che ogni anno, in nome della pace, riescono a portare qui a Roma rappresentanze sportive di tutto il mondo”.

Il matrimonio marocchino prima del fischio d’inizio

Prima del fischio d’inizio del torneo di calcio riservato a squadre formate interamente da immigrati, nello spirito della manifestazione, è andata in scena la cerimonia d’apertura, nella quale è stato celebrato un matrimonio marocchino.

Poi spazio allo sport: i campioni in carica della 23esima edizione, la squadra marocchina, sono stati sconfitti per 4-0 dagli ucraini, mentre il Brasile ha vinto 6-2 contro l’Egitto. La competizione, organizzata e gestita dal Club Italia Eventi, è un progetto di mediazione culturale che si pone l’obiettivo di far dialogare e convivere tra loro le diverse comunità di immigrati presenti sul territorio laziale. All’evento inaugurale del torneo del 24 maggio scorso, nel quale sono stati sorteggiati anche i gironi, era intervenuto il senatore Claudio Barbaro, presidente delle Associazioni Sportive e Sociali Italiane che collaborano all’iniziativa, e Fabio Spadaccia, assessore allo Sport del V Municipio di Roma Capitale. Tra i presenti anche ambasciatori e delegazioni diplomatiche dei paese rappresentati, oltre a personaggi dello sport e dello spettacolo.

I sei gironi anticiperanno la fase a eliminazione diretta che inizierà il 16 giugno. La finale si giocherà “il 29 giugno, festa dei Santi patroni di Roma Pietro e Paolo, sempre allo stadio Fiorentini, in zona La Rustica, area della Capitale da sempre crocevia di comunità straniere residenti”, conclude Eugenio Marchina.

Mundialido 2022: ecco i 6 gironi

I gironi del torneo:

Girone A: Brasile, Egitto, Marocco, Ucraina;

Girone B: Albania, Colombia, Gambia, Mali;

Girone C: Bangladesh, Etiopia, Honduras, Nigeria;

Girone D: Capo Verde, El Salvador, Gran Bretagna, Sierra Leone;

Girone E: Moldavia, Perù, Senegal, Venezuela;

Girone F: Ecuador, Libia, Paraguay, Resto del Mondo.

 

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

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  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Il torneo calcistico Mundialido è ormai giunto alla XXIV edizione e rappresenta un momento di confronto e di conoscenza reciproca per le comunità immigrate di Roma attraverso lo sport. La competizione, infatti, è riservata esclusivamente a squadre rappresentanti le comunità straniere che vivono nella capitale e nel resto del territorio laziale.
Mundialido 2022”, la rappresentanza della squadra marocchina

"Favorire valori e comportamenti comuni"

Sport, musica, folklore, cultura, arte, moda e solidarietà internazionale sono i temi essenziali che, oltre a mettere i Paesi partecipanti in condizione di conoscersi meglio, hanno permesso di riflettere sulla forte opportunità, legata all’evento, di rafforzare i legami di convivenza tra le varie comunità straniere di tutta la regione. Il nome “Mundialido”, assonante con la celebre parola spagnola, deriva da quelle che son state le origini, già dal ’99, del Torneo: sul litorale romano al campo della Longarina, storica sede dell’organizzazione Club Italia Eventi . “L’iniziativa, ormai consolidata – precisa Eugenio Marchina, patron della manifestazione, da trent’anni organizzatore di eventi soprattutto sportivi, col suo 'Club Italia' – contribuisce a favorire valori e comportamenti comuni, garantendo agli stranieri pari opportunità e la possibilità di partecipare alla vita sociale di Roma e del Lazio. In una realtà socio culturale sempre più protesa verso una convivenza multi etnica, evidente è il valore rappresentato dal Mundialido ai fini dell’integrazione sociale e dell’aggregazione. Lo sport in generale, e specialmente il calcio, si conferma veicolo essenziale per il coinvolgimento delle persone in percorsi di accoglienza e integrazione; nonché, nel periodo storico attuale, strumento di enorme importanza nella lotta alle discriminazioni e all’emarginazione sociale”. Non a caso, al Mundialido 2022 è presente anche la squadra dell’Ucraina, “ma se anche la squadra russa fosse riuscita ad organizzarsi”, precisa sempre Marchina, “non avremmo avuto problemi a farla giocare”. Vadim Honcharov, giovane calciatore ucraino, è fiducioso nel potere dello sport di stimolare i lati migliori degli uomini, appianando dissidi anche forti che sul campo da gioco, in un clima di naturale semplicità e “fair play”, perdono gran parte del loro sinistro appeal. “Per questo – precisa Vadim – ringrazio fortemente gli organizzatori che ogni anno, in nome della pace, riescono a portare qui a Roma rappresentanze sportive di tutto il mondo”.

Il matrimonio marocchino prima del fischio d'inizio

Prima del fischio d'inizio del torneo di calcio riservato a squadre formate interamente da immigrati, nello spirito della manifestazione, è andata in scena la cerimonia d'apertura, nella quale è stato celebrato un matrimonio marocchino. Poi spazio allo sport: i campioni in carica della 23esima edizione, la squadra marocchina, sono stati sconfitti per 4-0 dagli ucraini, mentre il Brasile ha vinto 6-2 contro l'Egitto. La competizione, organizzata e gestita dal Club Italia Eventi, è un progetto di mediazione culturale che si pone l'obiettivo di far dialogare e convivere tra loro le diverse comunità di immigrati presenti sul territorio laziale. All'evento inaugurale del torneo del 24 maggio scorso, nel quale sono stati sorteggiati anche i gironi, era intervenuto il senatore Claudio Barbaro, presidente delle Associazioni Sportive e Sociali Italiane che collaborano all’iniziativa, e Fabio Spadaccia, assessore allo Sport del V Municipio di Roma Capitale. Tra i presenti anche ambasciatori e delegazioni diplomatiche dei paese rappresentati, oltre a personaggi dello sport e dello spettacolo. I sei gironi anticiperanno la fase a eliminazione diretta che inizierà il 16 giugno. La finale si giocherà "il 29 giugno, festa dei Santi patroni di Roma Pietro e Paolo, sempre allo stadio Fiorentini, in zona La Rustica, area della Capitale da sempre crocevia di comunità straniere residenti”, conclude Eugenio Marchina.
Mundialido 2022: ecco i 6 gironi

I gironi del torneo:

Girone A: Brasile, Egitto, Marocco, Ucraina; Girone B: Albania, Colombia, Gambia, Mali; Girone C: Bangladesh, Etiopia, Honduras, Nigeria; Girone D: Capo Verde, El Salvador, Gran Bretagna, Sierra Leone; Girone E: Moldavia, Perù, Senegal, Venezuela; Girone F: Ecuador, Libia, Paraguay, Resto del Mondo.  
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