
"I suoi slip (da gara) sono
troppo corti e
inappropriati". Una frase che ha fatto rimanere senza parole la due volte campionessa del mondo dell'atletica paralimpica
Olivia Breen. La 24enne ha descritto l'incidente, avvenuto ai campionati inglesi di atletica, in un post su Twitter, dove ha
ringraziato i volontari che prestano servizio alle competizioni ma allo stesso tempo ha voluto puntualizzare che le donne non dovrebbero essere
fatte sentire in imbarazzo mentre gareggiano. "Sono sempre grata per gli incredibili volontari che si occupano degli eventi di atletica. Fanno un lavoro incredibile e rendono possibile per noi competere – ha detto Breen ai suoi 10.200 follower –. Tuttavia, stasera sono
delusa perché proprio mentre finivo la mia gara di salto in lungo, una di loro ha ritenuto necessario informarmi che i miei slip erano troppo corti e inappropriati. Sono rimasta senza parole. Io indosso gli stessi slip in stile sprint da molti anni e sono
progettati specificamente per gareggiare". In un'intervista alla CNN la ragazza ha aggiunto che l'
osservazione le ha fatto più male perché
proveniente da un'altra donna. "Non ha il diritto di dire che cosa posso e non posso indossare", ha dichiarato, aggiungendo aveva voluto gareggiare in una competizione aperta al pubblico per aumentare la
consapevolezza. La federazione di atletica leggera inglese si è immediatamente messa in contatto con lei, "sono stati molto di supporto, che è davvero bello" ha aggiunto la campionessa. L'indumento in questione, gli
slip Adidas ufficiali 2021, è stato specificamente progettato per le competizioni e lei ne ha indossati di simili per molti anni senza che nessuno se ne sia mai lamentato. Olivia Breen è affetta da una
paralisi celebrale ma questo non le ha impedito di diventare un'atleta di successo. Ha vinto infatti una
medaglia d'oro ai campionati del mondo IPC
2017 nel
salto in lungo T38, bissando la vittoria, con record del mondo, nella
staffetta 4x100 T35-38 agguantata nel
2015. Il mese prossimo rappresenterà la
Gran Bretagna alle prossime Paralimpiadi e, nel post su Twitter, ha scritto anche che spera di poter indossare gli stessi slip sprint anche a Tokyo. "Quando si gareggia ci si vuole sentire il più leggere possibile, per eseguire al meglio l'esercizio", ha aggiunto durante l'intervista. "Abbiamo il
diritto di indossare ciò che ci viene dato (dalla squadra, ndr) e ciò che vogliamo indossare" ha aggiunto. Olivia ha poi sottolineato che osservazioni come quelle ricevute dalla funzionaria potrebbero "intaccare
la fiducia e l'autostima" di atlete più giovani. "A me ha fatto solo arrabbiare. Se avessi avuto 16 anni mi avrebbero fatto scoppiare in lacrime". Secondo lei i funzionari devono essere istruiti con una migliore guida sull'
uso di un linguaggio appropriato, soprattutto quando si tratta di competizioni paralimpiche: "Dovrebbero
trattarci con rispetto e non farci sentire come spazzatura". La 24enne gallese, anche
medaglia di bronzo alle Paralimpiadi di Londra 2012, ha infine evidenziato un apparente doppio standard nel suo post di Twitter: "Mi sono chiesta se un
concorrente maschio sarebbe stato criticato allo stesso modo. Spero che nessun altra atleta abbia avuto problemi simili. Riconosco che ci devono essere regolamenti e linee guida in relazione al kit di gara, ma le donne non dovrebbero 'preoccuparsi' di ciò che indossano quando competono, ma dovrebbero invece sentirsi proprio agio".