La nuova vita di Mustafa, il bambino siriano senza arti, è iniziata. Il piccolo di 6 anni ha trascorso insieme al padre Munzir e tutta la famiglia El Nezzel – la mamma Zeynep e le due sorelline Nur e Sacide – la sua seconda notte nella nuova casa a Siena. Un risveglio felice per lui, per loro. Il ricordo delle bombe e della guerra in Siria, per colpa della quale Mustafa è nato senza braccia né gambe, è ancora molto vicino ma col tempo si affievolirà. Sì perché la quotidianità per la famiglia El Nezzel non saranno più le bombe, gli spari delle mitragliatrici, la guerra. Adesso è tutto un altro mondo. La nuova casa, Siena, l’Italia, le protesi che forse un giorno permetteranno a Mustafa di camminare o di bere un bicchier d’acqua senza alcun aiuto. Per il momento la quotidianità della famiglia El Nezzel significa pandemia da Covid-19. Come quasi tutti gli stranieri provenienti da Paesi extra-europei, la famiglia El Nezzel deve trascorrere dieci giorni in quarantena, quindi altri otto ancora, nella nuova casa a Siena. Poi la normalità di una vita diversa avrà davvero inizio.
Dopo la quarantena che permetterà alla famiglia di Mustafa di ambientarsi in quella nuova casa in Toscana messa a disposizione dall’Arcidiocesi di Siena – che sta anche fornendo loro vitto e i sussidi previsti per i rifugiati – gli El Nezzel inizieranno un percorso di integrazione con la comunità senese, affiancati da un mediatore linguistico. Poi ci sarà l’italiano da imparare: a questo penserà la Caritas che sta già provvedendo a organizzare con una cooperativa accreditata l’insegnamento della lingua, oltre che a creare una rete di supporto e di relazioni con il territorio. Dopodiché si penserà al lungo periodo di cure a cui saranno sottoposti Mustafa e il papà Munzir. A Budrio, al Centro Protesi Vigorso, i medici provvederanno a fare il possibile per impiantare le protesi degli arti al piccolo Mustafa e al padre. L’operazione dovrebbe essere più semplice per Munzir, visto che è rimasto mutilato senza la gamba destra da una bomba esplosagli vicino. Per Mustafa invece, affetto da tetra amelia, una rara malattia che comporta l’assenza degli arti fin dalla nascita, sarà più complicato. Comunque, i medici ce la metteranno tutta per aiutare i due. Anche grazie al finanziamento, oltre 100mila euro, che il Siena Awards Festival è riuscito a trovare tramite una raccolta fondi sulla piattaforma Gofundme.
Dopo le cure - ma ci vorrà molto tempo tra visite, operazioni, interventi – toccherà pensare al lavoro sia della mamma Zeynep che di papà Munzir. "Si tratta di un percorso graduale - dichiara il direttore artistico del SIPA, Luca Venturi, su La Nazione -. Ieri, memore della diffidenza di Munzir quando gli proposi il viaggio in Italia, gli ho chiesto: 'Ora hai smesso di avere paura?'. Lui mi ha risposto: 'Ho smesso solo quando sono salito sull'aereo'". Parallelamente poi, avrà inizio il percorso scolastico di Mustafa e delle sorelline Nur e Sacide. Tutto come prevede la normalità, la quotidianità di un mondo lontano dalle bombe e dalla guerra. Un nuovo inizio per lasciarsi alle spalle una volta per tutte le tragedie del passato.
La visita del presidente della Toscana Eugenio Giani
Intanto, il presidente della regione Toscana Eugenio Giani è andato a visitare Mustafa nella sua nuova casa a Siena. "Un'emozione forte incontrare Mustafa - scrive sui social, dove il governatore ha anche pubblicato una foto insieme al bambino siriano -. Sogna di andare a scuola con gambe e braccia come gli altri bambini. Dobbiamo fare di tutto per coronare con le adeguate protesi il suo sogno". Durante l'incontro con la famiglia El Nezzel, Giani ha donato loro un gagliardetto della Toscana: "Il nostro Pegaso - ha concluso Giani - simbolo di libertà e forza".Visualizza questo post su Instagram