Terremoto nella
Chiesa cattolica francese. Undici vescovi, o ex vescovi, sono sotto
inchiesta per abusi sessuali su minori. Uno di loro, il cardinale Jean-Pierre Ricard, ex arcivescovo di Bordeaux ed ex presidente della Conferenza episcopale francese, ha confessato di avere abusato di una ragazzina 14enne, trentacinque anni fa. È stato l’attuale presidente dei vescovi francesi,
monsignor Eric de Moulins-Beaufort, a dare l’annuncio delle inchieste in corso, durante la
Conferenza dei vescovi francesi, riunitisi a Lourdes dal 3 all’8 novembre.
Il caso dell'ex vescovo di Bordeaux Ricard
Il cardinale francese Jean Pierre Ricard
Fra i religiosi indagati, l’ex vescovo di Bordeaux ed ex presidente della Conferenza episcopale francese,
Jean-Pierre Ricard. "Trentacinque anni fa, quando ero prete, mi comportavo
in modo riprovevole con una ragazza di 14 anni", ha scritto Ricard, attraverso un comunicato dell’arcivescovado di Bordeaux. "Ho deciso di non mantenere più segreta la mia situazione e di mettermi a disposizione della giustizia sia a livello sociale che della Chiesa. Il mio comportamento - conclude il comunicato -, ha causato conseguenze gravi e durature per questa persona. Glielo ho spiegato e le ho chiesto perdono, così come a tutta la sua famiglia". Monsignor Ricard aveva rassegnato le sue
dimissioni da arcivescovo di Bordeaux per ragioni di età, e con l’accordo del Papa, il primo ottobre 2019. Attualmente ha 78 anni, ed è
"arcivescovo emerito" di Bordeaux. Mentre la giustizia civile e quella ecclesiastica proseguono le indagini, il cardinale dice di "prendersi un tempo di ritiro e di preghiera". È la piena confessione di uno dei vescovi più influenti e autorevoli della Chiesa francese. Già vescovo di Grenoble, arcivescovo di Montpellier e di Bordeaux, Ricard è stato due volte presidente della Conferenza episcopale francese.
Il caso Spotligh calato nella realtà francese
Sembra di rivedere
il film "Il caso Spotlight", premiato come miglior film agli Oscar 2016. Il film prendeva spunto dalle vicende reali, le indagini sull’arcivescovo Bernard Francis Law, accusato di aver coperto molti casi di pedofilia. L’indagine pubblicata dal quotidiano
The Boston Globe aprì la strada alle inchieste sui casi di pedofilia all’interno della Chiesa cattolica, e valse il premio Pulitzer al giornale. Il film "
Il caso Spotlight" terminava con una lunghissima
lista di città in cui sono emersi abusi del clero, in tutto il mondo.
Non compare l’Italia. Fra gli altri vescovi indagati c’è
Michel Santier, vescovo emerito di Créteil, che avrebbe commesso "
abusi a fini omoerotici" su due uomini negli anni ’90. Le
vittime sarebbero
più di 300mila, e migliaia i preti responsabili di aggressioni sessuali fin dagli anni ’50 del Novecento: queste le cifre pubblicate dal rapporto Sauvé sugli abusi sessuali nella Chiesa francese, un mese prima che i rappresentanti del clero d'oltralpe si riunissero a Lourdes.
Il Consiglio di sorveglianza
Già nel marzo 2021, la Commissione sugli abusi sessuali nella Chiesa in Francia aveva stimato che almeno il
2,5% dei religiosi nel Paese avessero commesso abusi o violenze sessuali su 216mila vittime, e aveva descritto il fenomeno come "massiccio e sistemico". I vescovi, durante la Conferenza di Lourdes, hanno annunciato la decisione di "istituire un
Consiglio di sorveglianza. Che ci permetterà di affrontare queste situazioni non più da soli e tra di noi". "Si assiste a un cambio di atteggiamento. Si sente che i vescovi non possono più tacere, perché non si può più fingere, coprire e proteggere", dice Olivier Savignac, presidente dell’associazione "Parler et revivre", che raccoglie le vittime di abusi sessuali da parte di religiosi, e lui stesso vittima di un prete pedofilo durante un campo giovani a Arthez d’Asson nel 1993. "
Non c’è volontà di nascondere la cosa da parte della Chiesa", ha dichiarato il presidente dei vescovi Eric de Moulins-Beaufort, dopo aver espresso la sua indignazione per la vicenda. E ha ribadito la sua volontà di trasparenza, riguardo ai procedimenti in corso. La Francia non è l’unico Paese nel quale vengono segnalati abusi sessuali da parte della Chiesa cattolica. In
Portogallo sono stati
segnalati 400 casi, 17 dei quali riguardano sacerdoti ancora in attività: e fra questi,
Carlos Filipe Ximenes Belo, premio Nobel per la Pace nel 1996. Accuse contro di lui erano affiorate già nel 2002. Quest’anno, Ximenes Belo è stato accusato dalla rivista olandese "De Groeene Amsterdammer" di violenze sessuali su minori continuate per una ventina d’anni. In una conferenza stampa dello scorso settembre, il
Vaticano ha precisato che al vescovo "sono state imposte restrizioni disciplinari che riguardano restrizioni ai suoi spostamenti e all’esercizio del suo ministero, e in particolare il divieto di contatto volontario con minori".