Cinquanta coppie sposate in un giorno. Anzi, nello stesso momento e nello stesso luogo, una cerimonia collettiva che si è svolta lunedì
25 dicembre a Kabul. In Afghanistan una pratica sempre più utilizzata (i dati ufficiali parlando di un fenomeno in crescita) per ridurre i costi astronomici delle nozze tradizionali nel Paese. Un
Paese in povertà estrema dopo il ritorno del regime talebano al governo, fatto che ha portato la popolazione a vivere in quella che l'Onu definisce "
la peggiore crisi umanitaria mai vista".
Matrimoni in Afghanistan senza musica né balli
I futuri mariti attendono le spose con un mazzo di rose di plastica come bouquet (Photo by Wakil KOHSAR / AFP)
La cerimonia per le di coppie si è svolta in una delle decine di
sfarzose sale da matrimonio della capitale afghana, anche se di per sé è stata austera, come già accaduto in altre occasioni. Da quando i fondamentalisti islamici, che applicano in forma radicale alla lettera la
sharia, nell'agosto del 2021 hanno ripreso il potere, queste celebrazioni sono diventate eventi di basso profilo, con
balli e musica vietati dopo che le autorità hanno ritenuto tali attività non rispettose dei dettami di fede. La celebrazione, quindi, è consistita in pratica nella
lettura a voce alta di versi del Corano, in una sorta di intonazione collettiva cantilenante
in lode di Allah che rispetta la rigidissima interpretazione dell’Islam. Inoltre un funzionario del ministero per la Promozione della virtù e la Prevenzione del vizio ha tenuto un discorso per gli sposi, quasi un modo per ribadire come il regime voglia controllare anche l'ambito familiare, privato, dei cittadini e delle cittadine. Per l'intera durata la zona è stata pattugliata da una decina di miliziani armati, che sorvegliavano sul mantenimento delle distanze tra gli ospiti uomini e le ospiti donne. Ai pochi giornalisti presenti è stato poi vietato parlare con le spose, comparse in un secondo momento, poco prima dell’inizio, e interamente coperte dal velo islamico anche sul viso.
La cerimonia collettiva: "Le nozze tradizionali costano troppo"
Davanti alla sala City Star, vicino all'aeroporto di Kabul, un centinaio di uomini con il turbante e vestiti con il tradizionale '
shalwar kameez' chiacchierano in gruppo. Nonostante stiano per sposarsi in giro non c'è nemmeno una donna.
Gli operatori della Fondazione Selab distribuiscono i fiori, i dolci e tutto il necessario per la celebrazione ai 50 mariti (Photo by Wakil KOHSAR / AFP)
Hanno decorato le auto degli sposi con
nastri verdi e rose rosse di plastica a formare cuori. Roohullah Rezayi, 18 anni, che partirà con la neo moglie di lì a poche ore, ha spiegato al giornalista dell'AFP presente sul posto di
non potersi permettere nozze singole, solo per loro. Prima di quello del 25 dicembre, nel 2023, un altro appuntamento matrimoniale c'è stato
a giugno scorso, a cui hanno partecipato
70 coppie: uno dei più estesi di questo tipo avvenuti di recente in Afghanistan.
La pratica dei matrimoni congiunti comunque non è recente, ma risale a prima dell’inizio del secondo regime talebano. La celebrazione collettiva permette infatti agli sposi di abbattere drasticamente i costi per un'istituzione religiosa comunque fondamentale (soprattutto alle donne).
"Un matrimonio tradizionale ci sarebbe costato almeno 200.000-250.000 afghani (2.800-3.600 dollari), così spendiamo circa 10.000-15.000 afghani", ha detto il ragazzo. Il giovane, appartenente alla minoranza sciita Hazara e proveniente dalla provincia di Ghor, guadagna appena 350 afghani al giorno facendo lavori saltuari. "Abbiamo invitato 35 persone delle nostre due famiglie, altrimenti sarebbero state 300 o 400", ha aggiunto lo sposo, con un fiore finto nel taschino del gilet.
La donazione per gli sposi e i finanziamenti esteri bloccati
Le donazioni a ogni coppia da parte della
Fondazione Selab, che ha organizzato l'evento, equivalgono a 1.600 dollari, una cifra enorme in una delle nazioni più povere del mondo. Inoltre, i due sposi hanno ricevuto una torta, un kit contenente dentifricio, shampoo e crema idratante, nonché un tappeto, una coperta e alcuni elettrodomestici per iniziare la vita insieme.
Due spose coperte interamente durante la cerimonia di matrimonio (AP Photo/Ebrahim Noroozi)
Una piccola boccata d'ossigeno per le coppie, soprattutto le più giovani, che si trovano ad affrontare la drammatica situazione economica e sociale in cui versano non solo le loro famiglie ma gran parte della popolazione.
Per decenni il Paese ha potuto contare sui finanziamenti e aiuti esteri, di cui sarebbe ancora oggi dipendente se non fossero stati interrotti (per il mancato rispetto dei diritti umani da parte delle autorità) dopo il ripristino del regime estremista. Prima dell’arrivo dei talebani i finanziamenti degli occidentali sostenevano più di tre quarti della spesa pubblica e circa il 40% del Pil.
Da agosto 2021, invece, sono stati bloccati e miliardi di dollari del governo afghano depositati in banche estere sono stati congelati, con conseguenze fin da subito disastrose. Il governo, finora, non è riuscito a trovare soluzioni, continuando invece a imporre leggi sempre più restrittive soprattutto nei confronti delle donne, vero motore economico dello Stato.
Tanto che oggi, stando a una recente stima delle Nazioni Unite, circa due terzi della popolazione afgana avrebbero bisogno di aiuti umanitari. Aiuti che non arriveranno, per il momento, e non basterà ricorrere ai matrimoni collettivi per porre rimedio a una tragedia annunciata.