Cambiare il mondo, un libro alla volta. Il Premio Inge Feltrinelli e le storie per raccontare la realtà e difendere i diritti

Alla terza edizione dell'evento trionfa Sally Haiden con "E la quarta volta siamo annegati", sull’impatto l’impatto delle politiche migratorie europee che contribuiscono ad alimentare il traffico di esseri umani. A presentare la serata, a Milano, Massimiliano Tarantino e Widad Tamimi

di MARIAROSA MAIOLI
1 aprile 2025
La premiazione di Sally Haiden, al centro tra Tarantino, Tamimi, Feltrinelli e Carra

La premiazione di Sally Haiden, al centro tra Tarantino, Tamimi, Feltrinelli e Carra

Milano, 1 marzo 2025 - Raccontare il mondo e difendere i diritti passa anche dai libri. È questo il messaggio del premio Inge Feltrinelli, giunto alla terza edizione e conferito lunedì 31 marzo a Sally Haiden per E la quarta volta siamo annegati. A Fondazione Feltrinelli ha vinto il non fiction novel dall’autrice irlandese che ripercorre la tratta dall’Africa al Mediterraneo e l’impatto delle politiche migratorie europee che contribuiscono ad alimentare il traffico di esseri umani. Non solo le opere di non fiction novel a essere premiate, ma riconoscimenti anche per le categorie podcast, inchieste e, per la prima volta, kids.

L'introduzione di Massimiliano Tarantino

“A cosa servono le parole?” ha chiesto provocatoriamente Massimiliano Tarantino, direttore della Fondazione, all’apertura della premiazione, citando Davanti al dolore degli altri di Susan Sontag. Tarantino ha sottolineato l’importanza delle parole, che servono a sviluppare la molteplicità dei punti di vista, fondamentale per continuare a crescere come società. Nonostante la difficoltà di trattare la sofferenza, il suo valore etico ci investe ma rimane intatto, “per creare un dibattito polemico pur sempre rispettoso della dialettica, soprattutto in un’epoca marziale e bellica come quella in cui ci troviamo”, ha continuato Tarantino.

Libertà di parola”, tema scelto per quest’edizione, è stato il filo conduttore che ha spinto la giuria internazionale del premio, presieduta da Carlo Feltrinelli, a valutare e riconoscere le storie che denunciano ingiustizie e utilizzano la parola come motore di trasformazione e di partecipazione civile.

Categoria podcast

Widad Tamimi, scrittrice e giornalista, ha presentato le opere finaliste scelte tra una rosa di più di un centinaio di proposte. Tra la cinquina finalista dei podcast, preparati dagli studenti delle scuole italiane, è stato "Swipe, love, respect: la gen z parla d’amore" del liceo scientifico Respighi di Piacenza ad aggiudicarsi il primo posto. I ragazzi del Respighi infatti, premiati da Francesca Milano, direttrice di Chora Media, hanno analizzato il contrasto sulla violenza di genere e hanno dato voce alla complessità delle emozioni dal punto di vista della gen z.

Categoria inchieste

Per la categoria inchieste, i cinque libri selezionati raccontano un mondo difficile ad ogni latitudine. A vincere è stato il reportage Coming to America di Rhana Natour ed Eman Mohammed, pubblicato da The Atavist Magazine. Il lavoro, corredato da un materiale fotografico che assume un ruolo fondamentale, è il racconto della guerra visto da vicino, da chi deve scappare, dai più deboli. “This is for every children that should live safe” (Questo premio è per ogni bambino che dovrebbe vivere al sicuro) hanno dichiarato le autrici al momento del premio, conferito da Lucia Annunziata e Ezio Mauro. Natour e Mohammed hanno donato parte della quota del premio a Heal palestine, organizzazione no profit a supporto dei bambini in situazioni di guerra. Menzione speciale per A toxic legacy: what America left behind in Afghanistan di Lynzy Billing, premiata da Viviana Daloiso, giornalista della redazione esteri di Avvenire.

Categoria Kids e non fiction/fiction novel

La categoria kids, per la prima volta a comparire tra i premi Inge Feltrinelli, è stata annoverata per dare il giusto spazio ai piccoli lettori, a quali spesso si ovatta la realtà sperando di lasciarli inermi di fronte al male del mondo, senza salvarli però da ciò che succede. È stata Cinzia Cattoni, presidente del Muba, a premiare Storia con mare cielo e paura di Vivian Lamarque con illustrazioni di Nicola Gardini (Salani Editore). “Ho pensato all’età dei bambini che leggeranno questa storia. Saranno i bambini che salveranno il mondo”, ha dichiarato l’autrice che ha destinato parte del premio ai vigili del fuoco. 

Al termine della serata, Carlo Feltrinelli è salito sul palco a testimoniare l’emozione del premio. Insieme a lui anche Alessandra Carra, amministratrice delegata, con cui ha conferito il premio più importante per la sezione fiction/non fiction. Menzione speciale a Spazio neutro di Ilaria Crispi e primo posto per E la quarta volta siamo annegati, edito da Bollati Boringhieri. L’autrice, visibilmente commossa, ha ringraziato la fondazione per il premio, “che mai mi sarei aspettata”.