
Secondo i dati, gli studenti con disabilità nelle scuole italiane sono quasi 359mila, pari al 4,5% del totale
Nella scuola italiana migliora l’offerta di insegnanti specializzati per il sostegno, ma ci sono ancora ritardi per l’inclusione. L’Istat ha pubblicato il report riguardante l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità per l’anno scolastico 2023/24, mettendo in evidenza proprio questo dato: se da un lato infatti è cresciuta la quota di docenti per il sostegno con una formazione specifica (passata dal 63% al 73% in quattro anni), sono ancora molti gli insegnanti non specializzati (27%, nel Nord 38%) e l’11% degli insegnanti di sostegno viene assegnato in ritardo.
Quali sono i numeri della disabilità nelle scuole italiane
Secondo i dati, gli studenti con disabilità nelle scuole italiane sono quasi 359mila, pari al 4,5% del totale degli iscritti, con un incremento del 6% rispetto all'anno precedente e del 26% negli ultimi cinque anni (+75.000 studenti). La disabilità intellettiva è la più diffusa (40%), seguita dai disturbi dello sviluppo psicologico (35%). Altri problemi includono disturbi dell'apprendimento (18%) e disabilità motorie (9%).
Le buone notizie
Come già detto, il numero di insegnanti specializzati è aumentato del 10% nel corso degli ultimi 4 anni: questo indica un miglioramento nella preparazione del personale che si occupa degli alunni con disabilità, anche se rimane ancora una parte da specializzare (27%). In miglioramento anche il rapporto alunno-insegnante di sostegno: a livello nazionale, il rapporto alunno-insegnante è pari a 1,4 nella scuola statale e a 1,7 nella scuola non statale, migliore di quello previsto dalla legge 244/2007 (2 alunni per ogni docente). Sono aumentati anche gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione: il loro numero è salito del 18% rispetto all’anno scolastico precedente.
Le cattive notizie
Purtroppo resta ancora molto da fare per un'effettiva inclusione degli studenti con disabilità nelle istituzioni scolastiche italiane. Un problema che permane nelle istituzioni scolastiche italiane è quello della discontinuità didattica. Il 57% degli alunni con disabilità ha infatti cambiato insegnante di sostegno rispetto all'anno precedente, con punte del 69% nelle scuole dell'infanzia. Inoltre, l'8,4% ha cambiato docente durante lo stesso anno scolastico.
Questo rappresenta un problema perché gli alunni con disabilità necessitano di un percorso educativo personalizzato, che richiede tempo per essere compreso e adattato da parte dell'insegnante di sostegno. Cambiare frequentemente docente compromette la continuità di questo processo, rendendo difficile costruire un piano educativo efficace e coerente.
Inoltre, sono più di 15mila gli studenti con disabilità che avrebbero bisogno di un assistente all’autonomia e alla comunicazione, ma che non l’hanno ottenuto dalla scuola. Si tratta del 4,2% degli studenti italiani, percentuale che sale al 5,4% nel Sud Italia.
“Tale carenza spesso viene colmata con un aumento delle ore di sostegno, anche se le due figure professionali sono complementari e non sostitutive”, spiega Istat. Una quota minore, ma non trascurabile, di alunni con disabilità (1,3%, ovvero quasi 5mila studenti) avrebbe inoltre bisogno di un assistente igienico personale. “Nel complesso sono circa 20mila gli studenti con disabilità che avrebbero bisogno di assistenza da parte di figure specializzate”, si legge nel report.
Il problema delle strutture
Anche dal punto di vista delle strutture, la scuola italiana continua ad avere delle carenze significative: solamente il 41% degli edifici scolastici sono accessibili a persone con disabilità motorie. E le percentuali scendono drasticamente per quanto riguarda gli alunni con sordità (17%) e cecità (1,1%).
La situazione è più rosea per quanto riguarda la presenza di postazioni informatiche adattate,ovvero strumenti tecnologici progettati per rispondere alle esigenze specifiche degli alunni con disabilità: sono infatti a disposizione degli studenti nel 75% delle scuole primarie e secondarie. Tuttavia, è lo stesso personale scolastico a lamentare delle carenze: a livello nazionale, il 39% degli istituti segnala che la strumentazione è insufficiente, con una punta del 53% nel Mezzogiorno.
Anche le famiglie di studenti con disabilità lamentano mancanze nelle scuole e in alcuni casi fanno ricorso alla giustizia per ottenere maggiori tutele: il 3,7% di loro ha presentato ricorso al Tribunale amministrativo regionale per ottenere un numero adeguato di ore di sostegno; i ricorsi sono più frequenti nel Mezzogiorno (5,1%) rispetto al Nord (2,7%).
L'aumento degli insegnanti specializzati e degli assistenti è un segnale positivo, ma la discontinuità didattica, la mancanza di assistenza adeguata e le barriere architettoniche continuano a ostacolare l'inclusione scolastica degli alunni con disabilità. È necessario un impegno maggiore da parte delle istituzioni per garantire un'istruzione inclusiva e di qualità per tutti, superando le disuguaglianze territoriali e offrendo un supporto adeguato alle famiglie.