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Home » Attualità » Anzio, bambina di 10 anni chiama la polizia: “Papà sta picchiando la mamma, aiutateci!”

Anzio, bambina di 10 anni chiama la polizia: “Papà sta picchiando la mamma, aiutateci!”

Le violenze, frutto ingiustificato della gelosia del marito 44enne, erano già state denunciate nel 2019, poi la donna aveva ritirato il verbale per paura di ripercussioni

Marianna Grazi
18 Agosto 2022
violenza donne anzio
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“Papà sta picchiando la mamma. Aiutateci!”. Quando hanno alzato la cornetta del telefono, il giorno di ferragosto, gli agenti di polizia di Anzio, sul litorale laziale, non si aspettavano certo di sentire dall’altra parte la voce di una bambina. Un sussurro, abbastanza però per far comprendere l’emergenza. Di nuovo un caso di violenza su una donna, vittima dell’odio, della brutalità ingiustificata – anche se, come sempre, si chiama in causa la gelosia – di un uomo che non riesce ad accettare che quella davanti a lui è una persona, un essere umano, non un oggetto di sua proprietà.

La violenza di ferragosto

violenza donne anzio
A Ferragosto, ad Anzio, una bambina ha chiamato la polizia per denunciare il padre violento che stava picchiando la madre

Calci, pugni e minacce di morte. “Da qui non esci con le tue gambe. Devi scegliere fra me e lui”: le grida dell’uomo si sentivano fin dalla strada, mentre lui continuava a picchiare la moglie nel salotto di casa, di fronte agli occhi allarmati dei due figli, uno di 12 e la più piccola, di 10 anni. Quest’ultima, alle 14 di Ferragosto si è rifugiata in cameretta e ha chiamato il 112 per denunciare il padre violento, specificando con un filo di voce la via della sua abitazione, in zona Nettunense. “Sta picchiando mamma, lo fa sempre. Venite subito!”, ha chiesto la bambina, in un grido d’aiuto più dettato dalla disperazione che dal coraggio. Non era infatti la prima volta che le forze dell’ordine ricevevano una segnalazione del genere: già nel 2019 la madre, una donna romana di 43 anni, aveva denunciato il padre, 44, ma poi per paura aveva ritirato il verbale.
Questa volta invece, quando i poliziotti sono arrivati alla villetta e hanno arrestato l’uomo in flagranza di reato (maltrattamenti aggravati in famiglia), la donna ha ribadito poi agli agenti quel verbale di aggressione nel commissariato di Anzio ed è stata poi portata in ospedale con 21 giorni di prognosi. I figli, nel frattempo, sono stati tranquillizzati e affidati ad alcuni parenti. 

Il motivo della violenza che non giustifica

La gelosia, per il 44enne, era diventata un’ossessione. L’uomo era convinto che la moglie avesse una relazione extraconiugale e pur di estorcerle una confessione aveva iniziato a picchiarla e a minacciarla, facendola finire più volte al pronto soccorso. Forse per paura di ripercussioni su di sé o sui loro figli, tranne la denuncia poi ritirata nel 2019, la donna non aveva mai rivelato le aggressioni subite. Lunedì 15 agosto però, supportata dai poliziotti intervenuti dopo la chiamata della figlia più piccola della coppia, che l’hanno trovata in lacrime, con il volto e le braccia piene di lividi, il referto medico ospedaliero è diventato una prova schiacciante della violenza. E ha portato all’arresto dell’uomo, se si può definire tale una persona che non si ferma nemmeno di fronte agli occhi innocenti dei figli.

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  • ✨Tra i pretendenti a un ruolo di protagonista del 73° Sanremo, Ariete è probabilmente quella con l’"X factor" più alto. E non tanto per aver partecipato da ragazzina al talent di Sky o per quel "non so che" capace di differenziare tutto quel che fa, ma perché in due anni è riuscita a diventare la musa “indie“ della Generazione X. 

Arianna Del Giaccio mostra la timidezza della debuttante. E che lei sia una "nuova persona" portata a cadere nei "soliti vecchi errori" lo racconta parlando del debutto davanti al popolo del Festival con Mare di guai, ballata in cui racconta la fine della relazione con la sua ex.

«Gli squali che si aggirano nella vasca di cui parlo sono le mie insicurezze e le mie ansie. Il peso delle aspettative, anche se non provo sensi di inadeguatezza verso quel che faccio. I pescecani basta conoscerli per sapere che non sono tutti pericolosi.»

 Intervista a cura di Andrea Spinelli ✍

#lucenews #qn #ariete #sanremo2023
  • Più luce, meno stelle. Un paradosso, se ci pensate. Più illuminiamo le nostre città, più lampioni, fari, led, laser puntiamo sulla terra, meno stelle e porzioni di cielo vediamo. 

Accade perché, quasi senza accorgercene, di anno in anno, cancelliamo dalla nostra vista qualche decina di quei 4.500 puntini luminosi che in condizioni ottimali dovremmo riuscire a vedere la notte, considerato che il cielo risulta popolato da circa 9.000 stelle, di cui ciascuno di noi può osservare solo la metà per volta, ovvero quelle del proprio emisfero. 

In realtà, già oggi, proprio per colpa dell’inquinamento luminoso, ne vediamo solo poche centinaia. E tutto lascia pensare che questa cifra si ridurrà ulteriormente, con un ritmo molto rapido. Al punto tale che, in pochi anni, la costellazione di Orione, potrebbe perdere la sua caratteristica ‘cintura’.

Secondo quanto risulta da uno studio pubblicato su “Science”, basato sulle osservazioni di oltre 50mila citizen scientist, solo tra il 2011 e il 2022, ogni anno il cielo in tutto il Pianeta è diventato in media il 9,6% più luminoso, con una forchetta di valori che non supera il 10% ma non scende mai sotto il 7%. Più di quanto percepito finora dai satelliti preposti a monitorare la quantità di luce nel cielo notturno. Secondo le misurazioni effettuate da questi ultimi infatti, tra 1992 e 2017 il cielo notturno è diventato più luminoso di meno dell’1,6% annuo.

“In un periodo di 18 anni, questo tasso di cambiamento aumenterebbe la luminosità del cielo di oltre un fattore 4”, scrivono i ricercatori del Deutsches GeoForschungs Zentrum di Potsdam, in Germania, e del National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory di Tucson, negli Stati Uniti. Una località con 250 stelle visibili, quindi, vedrebbe ridursi il numero a 100 stelle visibili. 

Il pericolo più che fondato, a questo punto, è che di questo passo inizieranno a scomparire dalla nostra vista anche le costellazioni più luminose, comprese quelle che tuti sono in grado di individuare con estrema facilità.

L
  • Per la prima volta nella storia del calcio, un arbitro ha estratto il cartellino bianco. No, non si tratta di un errore: se il giallo e il rosso fanno ormai parte di tantissimi anni delle regole del gioco ed evidenziano un comportamento scorretto, quello bianco vuole invece "premiare", in maniera simbolica, un gesto di fair play. Il tutto è avvenuto in Portogallo, durante un match di coppa nazionale tra il Benfica e lo Sporting Lisbona femminile.

Benfica-Sporting Lisbona femminile, quarti di finale della Coppa del Portogallo. I padroni di casa si trovano in vantaggio per 3-0 e vinceranno la sfida con un netto 5-0, ma un episodio interrompe il gioco: un tifoso sugli spalti accusa un malore, tanto che gli staff medici delle due squadre corrono verso le tribune per soccorrerlo. Dopo qualche minuto di paura, non solo per le giocatrici in campo ma anche per gli oltre quindicimila spettatori presenti allo stadio, il supporter viene stabilizzato e il gioco può riprendere. Prima, però, la direttrice di gara Catarina Campos effettua un gesto che è destinato a rimanere nella storia del calcio: estrae il cartellino bianco nei confronti dei medici delle due squadre.

Il cartellino bianco non influenza in alcun modo il match, né il risultato o il referto arbitrale; chissà che, da oggi in poi, gli arbitri non cominceranno ad agire più spesso, per esaltare un certo tipo di condotta eticamente corretta portata avanti anche dai calciatori.

#lucenews #cartellinobianco #calcio #fairplay
  • Son tutte belle le mamme del mondo. Soprattutto… quando un bambino si stringono al cuor… I versi di un vecchio brano ricordano lo scatto che sta facendo il giro del web. Quella di una madre che allatta il proprio piccino sul posto di lavoro. In questo caso la protagonista è una supermodella –  Maggie Maurer – che ha postato uno degli scatti più teneri e glamour di sempre. La super top si è fatta immortalare mentre nutre al seno la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi.

La top model americana 32enne, che della maison è già musa, tanto da aver ispirato una clutch – non proprio una pochette ma una borsa che si indossa a mano che riproduce il suo volto –  nell’iconico scatto ha ancora il viso coperto dal make-up dorato realizzato dalla truccatrice-star Path McGrath, ed è coperta solo sulle spalle da un asciugamano e un telo protettivo trasparente. 

L’immagine è forte, intensa, accentuata dalla vernice dorata che fa apparire mamma Maurer come una divinità dell’Olimpo, una creatura divina ma squisitamente terrena, colta nel gesto di nutrire il proprio piccolo.

Ed è un’immagine importante, perché contribuisce a scardinare lo stigma dell’allattamento al seno in pubblico, sul luogo di lavoro e in questo caso anche sui social, su cui esistono ancora molti tabù. L’intera gravidanza di Maggie Maurer è stata vissuta in chiave di empowerment, e decisamente glamour. Incinta di circa sei mesi, ha sfilato per Nensi Dojaka sfoggiando un capo completamente trasparente della collezione autunno inverno 2022, e con il pancione.

Nell’intimo post su Instagram, Maggie Maurer ha deciso quindi condividere con i propri follower la sua immagine che la ritrae sul luogo di lavoro con il volto dipinta d’oro, una parte del suo look, pocoprima di sfilare per la casa di moda italiana, Schiaparelli. In grembo, ha sua figlia, che sta allattando dietro le quinte della sfilata. Le parole scritte a finco della foto, la modella ha scritto “#BTS #mommy”, evidenziando il lavoro senza fine della maternità, nonostante i suoi successi.

di Letizia Cini ✍🏻

#lucenews #maggiemaurer #materintà #mommy
"Papà sta picchiando la mamma. Aiutateci!". Quando hanno alzato la cornetta del telefono, il giorno di ferragosto, gli agenti di polizia di Anzio, sul litorale laziale, non si aspettavano certo di sentire dall'altra parte la voce di una bambina. Un sussurro, abbastanza però per far comprendere l'emergenza. Di nuovo un caso di violenza su una donna, vittima dell'odio, della brutalità ingiustificata – anche se, come sempre, si chiama in causa la gelosia – di un uomo che non riesce ad accettare che quella davanti a lui è una persona, un essere umano, non un oggetto di sua proprietà.

La violenza di ferragosto

violenza donne anzio
A Ferragosto, ad Anzio, una bambina ha chiamato la polizia per denunciare il padre violento che stava picchiando la madre
Calci, pugni e minacce di morte. "Da qui non esci con le tue gambe. Devi scegliere fra me e lui": le grida dell'uomo si sentivano fin dalla strada, mentre lui continuava a picchiare la moglie nel salotto di casa, di fronte agli occhi allarmati dei due figli, uno di 12 e la più piccola, di 10 anni. Quest'ultima, alle 14 di Ferragosto si è rifugiata in cameretta e ha chiamato il 112 per denunciare il padre violento, specificando con un filo di voce la via della sua abitazione, in zona Nettunense. "Sta picchiando mamma, lo fa sempre. Venite subito!", ha chiesto la bambina, in un grido d'aiuto più dettato dalla disperazione che dal coraggio. Non era infatti la prima volta che le forze dell'ordine ricevevano una segnalazione del genere: già nel 2019 la madre, una donna romana di 43 anni, aveva denunciato il padre, 44, ma poi per paura aveva ritirato il verbale. Questa volta invece, quando i poliziotti sono arrivati alla villetta e hanno arrestato l'uomo in flagranza di reato (maltrattamenti aggravati in famiglia), la donna ha ribadito poi agli agenti quel verbale di aggressione nel commissariato di Anzio ed è stata poi portata in ospedale con 21 giorni di prognosi. I figli, nel frattempo, sono stati tranquillizzati e affidati ad alcuni parenti. 

Il motivo della violenza che non giustifica

La gelosia, per il 44enne, era diventata un'ossessione. L'uomo era convinto che la moglie avesse una relazione extraconiugale e pur di estorcerle una confessione aveva iniziato a picchiarla e a minacciarla, facendola finire più volte al pronto soccorso. Forse per paura di ripercussioni su di sé o sui loro figli, tranne la denuncia poi ritirata nel 2019, la donna non aveva mai rivelato le aggressioni subite. Lunedì 15 agosto però, supportata dai poliziotti intervenuti dopo la chiamata della figlia più piccola della coppia, che l'hanno trovata in lacrime, con il volto e le braccia piene di lividi, il referto medico ospedaliero è diventato una prova schiacciante della violenza. E ha portato all'arresto dell'uomo, se si può definire tale una persona che non si ferma nemmeno di fronte agli occhi innocenti dei figli.
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