Viareggio, 15 febbraio 2024 – Il bambino non ha ancora un anno di vita. E non può sapere quanto ancora devono lottare i suoi genitori per far valere i suoi diritti di figlio. E quelli di una coppia di fatto. Il bambino è nato tramite fecondazione eterologa. Una scelta condivisa dalla mamma biologica e da quella che il sistema giuridico nazionale inquadra come madre intenzionale. Entrambe sono avvocatesse versiliesi del foro di Lucca. In assenza di normative certe, però, quel loro figlio rischia di non aver le tutele che merita. Soprattutto in futuro nel caso si verificassero situazioni estreme, come una separazione o, peggio ancora, il decesso della madre biologica. L’altro genitore non potrebbe più svolgere il suo ruolo di genitore e il bambino potrebbe venire dato in affidamento a un’altra famiglia.
Il piccolo è nato la scorsa estate e i due genitori lo iscrissero all’anagrafe del comune di Camaiore come loro figlio. L’atto registrato dal comune di Camaiore è stato però impugnato dalla Procura di Lucca con un ricorso firmato dal procuratore capo Domenico Manzione che da un lato ha chiesto la rettifica dell’atto a suo vedere illegittimo al Tribunale di Lucca e dall’altro ha sollevato la delicata questione alla Corte Costituzionale.
E così in attesa dei pronunciamenti dei due tribunali chiamati in causa dalla procura lucchese, l’Ordine degli avvocati di Lucca, presieduto da Flaviano Dal Lago, e il comitato Pari Opportunità, presieduto da Maria Grazia Fontana hanno prodotto un comunicato di solidarietà di supporto morale e non solo alle loro due colleghe. Nel comunicato si sottolinea che questo caso "nasce dalle numerose incertezze normative e giurisprudenziali che tentano di regolare, in assenza di un dettato legislativo ad hoc, in modo non adeguato gli ormai numerosi casi di trascrizione degli atti di nascita di figli nati in famiglie omogenitoriali. E’ altresì evidente come la nostra Corte Costituzionale abbia chiaramente evidenziato che l’interesse del minore così come riconosciuto nella Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti del Fanciullo del 1959, dalla Convenzione dei diritti del Fanciullo, dalla Carta dei diritti fondamentali dell’ Unione Europea, dalla Convenzione Europea dei diritti dell’uomo, sia preminente sul diritto alla genitorialità. In buona sostanza il valore da tutelare è quello di un’uguaglianza sostanziale di tutti i figli; uguaglianza per cui l’Avvocatura si è sempre battuta elidendo quella differenza, discriminatoria anche in termini lessicali, tra figli naturali e figli legittimi e giungendo finalmente al riconoscimento dello status di FIGLI! E’ lampante come questa battaglia non si sia ancora conclusa e molto ci sia ancora da fare affinché tutti i figli siano uguali di fronte alla Legge ed abbiano veramente pari diritti. Per questo motivo esprimiamo la Nostra più sentita solidarietà e vicinanza alle Colleghe, auspicando che la Corte Costituzionale continui a marcare il cammino già segnato ed il Legislatore prenda finalmente coscienza della necessità di normare le nuove istanze civili che provengono da una società certamente mutata e in continua evoluzione".
"Bisogna renderci conto – conclude l’avvocato Dal Lago – che siamo in presenza di un figlio legittimo e naturale. Sembra che siamo tornati indietro di anni sul fronte dei diritti per i quali ci siamo tutti battuti con forza".