Bebe Vio a Vannacci: “Assurdo parlare di classi separate. Non si torni indietro sull’inclusione”

La campionessa paralimpica in un’intervista al Corriere della Sera ricorda la sua esperienza scolastica e l’importanza di avere la possibilità di stare coi compagni: “Ci si aiutava. È anche così che si scopre e attua la solidarietà”.

di CAMILLA PRATO -
29 aprile 2024
Bebe Vio in Parlamento (Instagram)

Bebe Vio in Parlamento (Instagram)

Lei è una celebrità, tanto che spesso ci dimentichiamo perfino tutto quello che ha passato per diventare un vero e proprio idolo, sportivo e non solo. Ma sarebbe stata la stessa Bebe Vio Grandis se fosse cresciuta in una classe separata, magari lontana dai suoi compagni e compagne di scuola, a causa di sue esigenze specifiche legate alle sue condizioni?

Certamente no ed è lei stessa a dirlo in un’intervista al Corriere della Sera. 

No alle classi separate. Vannacci: “Mie parole travisate”

Il generale Roberto Vannacci è candidato alle elezioni europee con la Lega
Il generale Roberto Vannacci è candidato alle elezioni europee con la Lega

“Siamo stati il primo Paese al mondo a eliminare le classi separate fra chi ha una condizione di disabilità e chi non la ha, perché tornare indietro? Mi sembra una cosa senza senso” afferma la campionessa paralimpica di fioretto riferendosi alla proposta del generale Roberto Vannacci di istituire classi differenziate per i disabili.

L’azzurra veneta replica alle dichiarazioni del candidato leghista alle prossime europee, che dopo la bufera di polemiche bipartisan e dalla società civile che si era scatenata per le sue parole in questi giorni ha provato a ritrattare: “Non ho mai affermato che bambini e ragazzi disabili dovrebbero stare in classi separate dagli altri. Ho detto che devono stare insieme con gli altri bambini e ragazzi ma che servirebbero impegni peculiari e anche strutture adeguate e dedicate per momenti di attenzione particolare rivolta alla loro disabilità – ha detto il generale ad Affaritaliani.it –. Esattamente quello che molti genitori con bambini disabili vorrebbero fare ma purtroppo queste strutture sono pochissime e le liste d'attesa sono lunghissime”.

Bebe Vio: “Non si può tornare indietro sull’inclusione”

Bebe Vio Grandis campionessa mondiale a Terni nel 2023
Bebe Vio Grandis campionessa mondiale a Terni nel 2023

La fiorettista 27enne, fondatrice insieme ai genitori Ruggero e Teresa della onlus art4sport, dice ancora al Corriere: “A me sembra paradossale che si possa anche solo pensare una cosa del genere. Abbiamo iniziato l’inclusione a scuola, ora qualcuno propone di dividerci ancora e fare passi indietro anche culturalmente”. Bebe Vio ricorda anche l'importanza degli insegnanti di sostegno, non solo per chi ha disabilità: “Penso ai tanti minori stranieri. Anche nelle mie classi ce n'erano – ricorda – . O a quel mio compagno che non capiva l'italiano, perché a casa parlava solo in dialetto veneto, e gli è stata affiancata una persona. Dividiamo anche loro? Giusto che si venga aiutati”.

Plurimedagliata olimpica, mondiale ed europea, laureatasi un anno fa alla John Cabot University, racconta la sua esperienza scolastica in una doppia veste, prima e dopo la malattia: “È stato molto importante avere i miei compagni vicino. Ci sono state anche cose buffe. Quando ero all'ospedale avevo le verifiche un po’ prima degli altri e le passavo. Ora lo posso dire, i prof non si arrabbieranno. Al liceo ci si aiutava. È anche così che si scopre e attua la solidarietà”.

E a Vannacci, che dice che non farebbe mai correre i 100 metri a un disabile col primatista del mondo, porta l’esempio del saltatore in lungo Markus Rehm: “È amputato a una gamba e da anni è il migliore del mondo, non solo fra i paralimpici, anche fra gli olimpici –  dice sarcastica – A Wembrace Sport, l'evento organizzato da art4sport, la mia associazione, partecipano insieme persone con e senza disabilità”. Un invito magari, per il generale, che così potrebbe capire cosa voglia dire davvero vincere grazie allo sport.