Giovedì 9 gennaio, dalle 15, nell'Aula Volpi dell'Università Roma Tre, saranno presentate le nuove Linee Guida predisposte dalla Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati all'Inclusione degli Studenti con Disabilità e con Disturbi Specifici dell'Apprendimento (Cnudd). Le nuove Linee Guida si inseriscono a pieno titolo nell'attuale fase di profondo cambiamento della normativa nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, quale contributo della comunità accademica nell'attuare la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità e in particolare, il diritto all'istruzione fino ai massimi gradi.
A dieci anni di distanza dalla prima versione, le nuove linee guida, di cui si sono dotati gli Atenei italiani, sollecitano un deciso passo in avanti per l'attuazione del diritto allo studio degli studenti in condizione di disabilità e con Dsa. Le linee guida varate nel 2014 si presentavano come una sorta di vademecum atto a indicare gli strumenti per supportare studenti e studentesse nel loro percorso universitario. Nel frattempo, il numero di persone in condizione di disabilità o con Dsa che frequentano gli Atenei italiani è cresciuto considerevolmente. Stando agli ultimi dati disponibili: circa 21.000 i primi, poco meno di 23.000 i secondi; ovvero complessivamente il 2,5% della popolazione studentesca universitaria.
Le nuove Linee Guida si pongono come un "documento politico” sull'inclusione. Il presidente della Cndd - Alberto Arenghi dell'Università di Brescia - sostiene che “quasi certamente queste nuove Linee Guida sono l'unico documento politico in ambito universitario, in cui il concetto di inclusione degli/le studenti con disabilità e/o con Dsa e/o con Bes viene espresso non tanto e non solo delineando quali siano gli strumenti per supportarli, ma piuttosto come debba organizzarsi la comunità universitaria per garantire a tutti/e pari opportunità”.
Nel documento confluiscono l'impegno dei delegati dei rettori e quello di centinaia di persone che operano quotidianamente a contatto con gli studenti e che hanno sviluppato i servizi loro destinati, spesso andando oltre quelli previsti dalla normativa vigente. L'ambizione delle nuove Linee guida è quella di introdurre gli atenei italiani in una prospettiva più ampia: quella della didattica inclusiva.