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Home » Attualità » Brunel morto in carcere a Parigi, l’amico di Epstein trovato impiccato nella sua cella

Brunel morto in carcere a Parigi, l’amico di Epstein trovato impiccato nella sua cella

Settantacinque anni, era il fondatore dell'agenzia Karin Models. Fu accusato di violenza sessuale da alcune modelle, talvolta minorenni. Anche da Virginia Giuffre: "Mi costrinse ad avere rapporti sessuali con lui"

Remy Morandi
19 Febbraio 2022
Jean Luc Brunel Epstein

Jean Luc Brunel Epstein

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Il caso Epstein continua a mietere vittime. Jean-Luc Brunel, agente di modelle e amico di Jeffrey Epstein, è stato trovato morto impiccato nella sua cella della prigione della Santé, a Parigi. Brunel, 75 anni, accusato di violenza sessuale da alcune modelle minorenni e sospettato di aver fornito ragazze all’amico miliardario, è stato ritrovato senza vita da alcune guardie penitenziarie all’una di notte di sabato 19 febbraio. La procura di Parigi ha reso noto che è stata avviata un’indagine sulle cause del decesso. “Secondo i primi elementi a nostra disposizione, non è stata rilevata alcuna violazione da parte degli agenti che erano in servizio quella notte”, ha spiegato Erwan Saoudi, delegato del sindacato carcerario FO per l’Ile-de-France.

Jean Luc Brunel, 75 anni, è stato trovato morto impiccato nella sua cella nel carcere della Santé, a Parigi

Jean-Luc Brunel, chi era l’amico fidato di Epstein

Jean-Luc Brunel, fondatore nel 1978 dell’agenzia Karin Models e co-fondatore con Jeffrey Epstein dell’americana Mc2 Models Management, era stato accusato di stupro da diverse ex top model e nel dicembre 2020 era stato arrestato all’aeroporto Charles De Gaulle di Parigi mentre stava per imbarcarsi su un volo per Dakar. Il 75enne, che era in attesa di processo, era stato incriminato nel giugno 2021 per “violenza sessuale su minore di più di 15 anni” e per “abusi sessuali”.

Jeffrey Epstein si è suicidato, secondo il suo medico legale, in carcere nell’agosto del 2019

Il messaggio a Epstein: “Ti sto mandando una maestra di russo che ha 2×8 anni”

Brunel era apparso nella prima inchiesta sul finanziere americano Epstein – suicidatosi in carcere nell’agosto 2019 – nel 2007/2008. Ma era scomparso da alcuni anni dai radar con l’eccezione di un’apparizione a una serata di gala nel luglio 2019. Nell’inchiesta è accusato di essere stato l’adescatore di giovani donne, spesso minorenni, per i festini sessuali di Epstein: donne spesso povere alle quali Brunel avrebbe evocato una rapida carriera da modelle, facendole invece entrare nel famigerato giro di sfruttamento sessuale del miliardario americano. Nel 2005 fu trovato dagli inquirenti un messaggio inviato da Brunel all’amico miliardario nel quale lo informava di avergli mandato “una maestra di russo che ha 2×8 anni e non è bionda, molto brava. Le lezioni sono gratuite e puoi iniziarle anche subito”.

Virginia Giuffre, 38 anni, oltre al principe Andrea ha accusato di violenza sessuale anche Jean Luc Brunel

Anche Virginia Giuffre accusò Brunel: “Fui costretta ad avere rapporti sessuali con lui”

Fra le accusatrici di Jean-Luc Brunel c’è anche Virginia Giuffre, la donna che ha accusato il principe Andrea di violenze sessuali, e che ha da poco trovato un accordo extra-giudiziale con il duca di York per evitare il processo. Giuffre disse di essere stata costretta ad avere rapporti sessuali con Brunel e secondo la donna, Brunel avrebbe fornito a Epstein più di mille ragazze. Un racconto che coincideva con quello fatto da un’ex dipendente dell’agenzia MC2, Martina Vazquez: la donna raccontò all’Fbi che Brunel aveva assunto persone con il compito di individuare “belle ragazze” in Sud America, Europa e nell’ex Unione Sovietica. Le “più belle” venivano mandate nell’appartamento di Epstein nell’Upper East Side e messe a disposizione di clienti che arrivavano a pagare fino a centomila dollari a notte. Se le ragazze non si fossero rese disponibili a “essere molestate”, non sarebbero state pagate.

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  • "È passato un mese dall’incidente, e ogni giorno, penso costantemente a come le cose possano cambiare rapidamente e drasticamente, in un batter d’occhio, e in modi che non avrei mai potuto immaginare.”

Il protagonista di questa vicenda è Leonardo Lotto, studente aostano, che la mattina del 23 febbraio è rimasto vittima di un incidente in mare. Il ragazzo era a Melbourne con un gruppo di amici quando dopo un tuffo tra le onde sul bagnasciuga ha picchiato violentemente la testa contro il fondale di sabbia. In quel momento è iniziato l’incubo: prima gli amici lo hanno aiutato a uscire dall’acqua, poi la corsa disperata in ospedale. Dopo l’intervento d’urgenza, è arrivato il duro responso: “Frattura delle vertebre C3 e C5, spina dorsale danneggiata". Leonardo Lotto è paralizzato dalla testa in giù e non potrà più camminare.

"Continuerò a lottare e farò tutto il necessario. A volte cadrò, ma alla fine mi rialzerò, vivendo sempre giorno per giorno, superando i momenti più bui”.

Dopo il ricovero all’Alfred Hospital di Melbourne, in Australia, “le sue condizioni sono stabili, e ora è pronto per iniziare il suo lungo percorso riabilitativo a Milano con tutte le energie e la positività che hanno sempre caratterizzato la sua personalità”. E gli amici, proprio per sostenere le cure, hanno organizzato una raccolta fondi online.

✍ Barbara Berti 

#lucenews #lucelanazione #australia #leonardolotto
  • È quanto emerge da uno studio su 1.700 ragazzi toscani realizzato dal Meyer center for health and happiness, di cui è responsabile Manila Bonciani, insieme all’Università di Firenze, e presentato in occasione della Giornata internazionale della felicità nel corso di un evento organizzato al Meyer health campus di Firenze.

Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Queste alcune domande dello studio. Dai risultati emerge che i ragazzi spesso non riescono a dare neanche una definizione della felicità. Tuttavia ne sottolineano la rilevanza e la transitorietà. 

Dalla ricerca emerge così che la manifestazione della felicità si declina in sei dimensioni:
➡ La più rilevante che emerge è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali.
➡ La seconda è l’espressione della soddisfazione verso la propria vita, del fare le cose che piacciono loro.
➡ La terza è vivere emozioni positive, rilevanza che si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica.
➡ La quarta è il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare.
➡ Infine in misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.

Gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, saper gestire meglio le emozioni e risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé. 

Ancora i maschi risultano essere più felici delle femmine a eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni.

#felicità #ospedalemeyer #adolescenza
Il caso Epstein continua a mietere vittime. Jean-Luc Brunel, agente di modelle e amico di Jeffrey Epstein, è stato trovato morto impiccato nella sua cella della prigione della Santé, a Parigi. Brunel, 75 anni, accusato di violenza sessuale da alcune modelle minorenni e sospettato di aver fornito ragazze all'amico miliardario, è stato ritrovato senza vita da alcune guardie penitenziarie all'una di notte di sabato 19 febbraio. La procura di Parigi ha reso noto che è stata avviata un'indagine sulle cause del decesso. "Secondo i primi elementi a nostra disposizione, non è stata rilevata alcuna violazione da parte degli agenti che erano in servizio quella notte", ha spiegato Erwan Saoudi, delegato del sindacato carcerario FO per l'Ile-de-France.
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