“Il ragazzo dai pantaloni rosa”, il film diretto da Margherita Ferri e che trae ispirazione dalla vera storia di Andrea Spezzacatena, quindicenne vittima di bullismo e cyberbullismo che si tolse la vita il 20 novembre 2012, sta ormai spopolando in tutta Italia. Lo scorso sabato la pellicola è stata proiettata al teatro Italia di Gallipoli. E tra gli spettatori ce ne era uno che questa storia la conosce molto bene: Samuele Carrino, il giovane attore che ha interpretato proprio il personaggio di Andrea Spezzacatena.
Il cinema incontra la realtà
Al teatro era presente anche il movimento antibullismo Mabasta con tre componenti del team, Luigi Carratta, Diego Cellamare e Francesco Pio Manca, che, dopo un confronto con Carrino e prima della proiezione serale, ha presentato al pubblico in sala la mission del loro movimento contro ogni forma di bullismo, cyberbullismo e bodyshaming. Mission che va avanti da 8 anni. I membri del gruppo si recano nelle classi in tutta Italia a rendere gli studenti stessi, attraverso l'applicazione del Modello Mabasta, protagonisti attivi nella prevenzione e contrasto contro tutti questi tipi di comportamenti prevaricatori.
“Il bullismo o il cyberbullismo è un problema che riguarda tutti“
“Ricordiamo che Andrea Spezzacatena - sottolinea il movimento Mabasta - era un ragazzo come tanti, frequentava il secondo anno del liceo scientifico e aveva compiuto 15 anni sei giorni prima di morire. Un caso di cyberbullismo finito in tragedia. Su Facebook i bulli avevano creato una pagina che lo chiamava 'il ragazzo dai pantaloni rosa', perché Andrea indossava dei pantaloni che erano stati schiariti per errore dalla madre”. “Una storia tremendamente simile - concludono – alle tante che continuiamo a sentire ancora oggi. Il bullismo o il cyberbullismo è un problema che riguarda tutti, non smette di riguardarci anche quando si finisce di andare a scuola“.
Carrino ha poi risposto alle domande del pubblico e ha ritirato la targa a suo nome. Insomma, una serata significativa che deve ancora una volta ricordare come il bullismo sia una realtà che colpisce molti adolescenti, anche oltre le mura scolastiche.
Cosa è il movimento Mabasta
Movimento Anti Bullismo Animato da Studenti Adolescenti è questo il significato di Mabasta, nato il 7 febbraio 2016 ad opera di una classe di 18 studenti di primo anno delle superiori (14enni). Ad incentivare la nascita fu un caso di cronaca riportato da tutti i maggiori media nazionali e riguardante il tentato suicidio di una 12enne di Pordenone vittima di bullismo da parte dei compagni di classe. Essendo studenti di una scuola che da anni incentiva e sprona gli studenti a “fare”, decisero di ideare qualcosa di concreto in tal senso.
Nove mesi dopo, nell'autunno del 2016, il Presidente Mattarella concesse la Medaglia di Alfiere della Repubblica ed esattamente ad un anno dalla nascita, il 7 febbraio 2017, i ragazzi di Mabasta salirono sul palco di Sanremo, invitati da Carlo Conti e Maria De Filippi. In questi anni ha ricevuto innumerevoli premi e riconoscimenti, anche internazionali, tra cui la vittoria del contest internazionale per imprese sociali “Open F@b“ di Bnp Paribas Cardif, la vittoria come “Best Student Startup“, il “Terra del Sole Award“, il “Premio Civetta“ e tanti altri ancora.
Nel 2018 è stato pubblicato sul sito ufficiale il “Modello Mabasta“ un vero e proprio protocollo dettagliato di azioni utili a prevenire, contrastare e, potenzialmente, debellare ogni forma di bullismo e cyberbullismo in età scolare. Negli ultimi 2 anni scolastici si è verificata una vera è propria diramazione del Modello in tutt'Italia riuscendo a raggiungere oltre 800 classi e oltre 80mila studenti e studentesse. La grande innovazione risiede nel fatto che i ragazzi di Mabasta agiscono “dal basso“ e rendono attori attivi gli studenti stessi, il tutto in totale sinergia con gli adulti esperti, che al contrario agiscono “dall'alto“. Oggi Mabasta è formata da 30 ragazzi e ragazze dai 14 ai 17 anni, capitanati dal fondatore Mirko Cazzato che ha unito il semplice movimento studentesco ad un'Impresa Sociale.