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Carol Maltesi, uccisa perché libera: "Le donne ti giudicano, gli uomini ti fanno a pezzi"

di REMY MORANDI -
29 marzo 2022
Carol Maltesi

Carol Maltesi

"Le donne sono sempre pronte a giudicarti se fai una scelta non convenzionale". Due anni fa Carol Maltesi, in arte Charlotte Angie, diceva così in un video pubblicato su Instagram, in occasione della Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne. Quella della pornostar milanese 26enne, madre, fatta a pezzi e gettata in un dirupo a Borno nel Bresciano da Davide Fontana, suo vicino di casa di 43 anni, era una riflessione più che sulla violenza fisica su quella psicologica. "È un tema che mi sta molto a cuore perché l'ho vissuto nel mio piccolo, personalmente. La violenza psicologica ti distrugge. Manca rispetto tra noi donne". Diceva così allora Carol. La ragazza, evidentemente, si sentiva sempre giudicata per le sue "scelte non convenzionali", soprattutto da coloro che la reputavano "non abbastanza mamma" visto che aveva scelto di vivere libera ed essere quello che voleva. Due anni dopo la violenza psicologica subita dalle donne, la 26enne ha subito anche quella fisica, da parte di un uomo che deve averla scambiata per un oggetto, dopo aver deciso di metterla in un congelatore, di farla a pezzi, di infilarla in quattro sacchi dell'immondizia e di gettarla in un dirupo. [video width="640" height="360" mp4="https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2022/03/outputcompress-video-online.com-1.mp4"][/video]

Carol Maltesi, la violenza psicologica subita dalle donne

Riportiamo qui l'intero discorso di due anni fa di Carol Maltesi contro la violenza psicologica sulle donne, per renderci conto di cosa una ragazza di 24 anni abbia dovuto subire solo per il fatto di voler essere se stessa: "Quando ho pensato che era la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne mi sono venuti in mente veramente un sacco di riflessioni e di pensieri. Non ho mai fatto video di questo tipo su Instagram, probabilmente non sono neanche tanto brava a parlare. Però, veramente è un tema che mi sta molto a cuore, non solo perché l'ho vissuto nel mio piccolo, personalmente. Si parla tanto di violenza fisica contro le donne, ma è altrettanto importante parlare di quella psicologica perché comunque ti distrugge emotivamente ed è altrettanto grave. Se ne parla molto poco di questo. Però quello che mi è venuto in mente, soprattutto, è che manca rispetto tra noi donne e stavo dicendo che manca soprattutto rispetto tra noi donne in primis. E anche questa comunque è una forma di violenza psicologica. Specialmente da quando sono entrata a far parte del mondo delle mamme, perché sono mamma. Le altre mamme, le altre donne sono sempre pronte a giudicarti se prendi decisioni diverse dalle loro. A prescindere se allatti o non allatti, o cavolate varie. E personalmente mi sono sentita dire che magari non faccio determinate cose che son cose da donne, che non sono una brava madre perché a me magari piace viaggiare, e non nego che ovviamente faccio determinati viaggi senza mio figlio, o perché magari uno fa delle foto provocanti (...). Quello che volevo dire è che noi donne, e vedo soprattutto le mamme in primis, siamo pronte a giudicare le altre se fanno delle scelte magari non convenzionali o che ci si aspetta o diverse dal solito. Allora devi puntare il dito e far sentire quella donna meno madre o inadeguata, solo perché comunque prima di essere madre magari in primis è donna. E quindi ripeto, penso che per combattere determinati pregiudizi tra noi donne dovremmo esser le prime a sostenerci". 
Carol Maltesi

Carol Maltesi, pornostar milanese, 26 anni, fatta a pezzi e gettata in un dirubo a Borno nel Bresciano da Davide Fontana

Carol Maltesi, la violenza fisica subita dagli uomini

Una settimana fa il corpo fatto a pezzi di Carol Maltesi è stato ritrovato a Borno, nel Bresciano. La scorsa notte Davide Fontana, 43 anni, amico e vicino di casa, ha confessato l'omicidio. L'assassino ha raccontato ai carabinieri di aver ucciso la donna durante un gioco erotico e di averla colpita con un martello, lo scorso gennaio, tre mesi fa. L'uomo ha comprato un congelatore apposta per nascondere il cadavere della giovane, poi ha fatto a pezzi il suo corpo, l'ha messo in alcuni sacchi dell'immondizia e l'ha gettato in un dirupo. Altri macabri dettagli sono emersi dalle indagini: da gennaio ad oggi ha usato il telefono di Carol, fingendosi lei. Ha pagato l'affitto di casa sua, fingendosi lei. E rispondeva ai messaggi sui social, fingendosi lei. L'accusa nei confronti di Davide Fontana – domani mercoledì 30 marzo ci sarà l'interrogatorio di convalida del fermo – è di omicidio volontario aggravato, distruzione e occultamento di cadavere. Indagini a parte, qui su Luce! vogliamo far emergere il fatto di quante e quali violenze una donna sia costretta a subire. Da una parte da tutte quelle altre donne che pensano di essere libere – o in diritto anche – di giudicare, commentare, puntare il dito contro. Dall'altra, da tutti quegli uomini che metaforicamente pensano di avere davanti un oggetto, da usare a piacimento e in completa libertà. Ma quella non è libertà. L'unica vera libertà è quella che cercava Carol Maltesi, una donna che aveva scelto di essere se stessa e vivere come voleva.