Ciro Grillo a processo per presunto stupro di gruppo: domani in aula Alex

Venerdì 12 maggio i giudici del Tribunale di Tempio Pausania ascolteranno la testimonianza dell'amico d’infanzia di Silvia, la studentessa italo-norvegese presunta vittima di una violenza sessuale contesta al figlio del comico e a suoi tre amici

di LETIZIA CINI -
11 maggio 2023
Ciro Grillo in una foto tratta da Facebook

Ciro Grillo in una foto tratta da Facebook

A quasi un anno dall’inizio del processo a Ciro Grillo, figlio del fondatore del Movimento 5 stelle Beppe Grillo, e i suoi tre amici Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, imputati per violenza sessuale di gruppo ai danni di due amiche in Costa Smeralda nel 2019, si celebra domani, venerdì 12 maggio, nel tribunale di Tempio Pausania la nuova udienza. Il processo potrebbe essere arrivato ad oltre la metà. Restano da sentire ancora alcuni consulenti tra cui quelli delle parti civili e a questo punto, stando a quanto si ipotizza tra i legali, con davanti circa tre, massimo quattro, udienze prima dell’interruzione estiva,  è plausibile prevedere che le presunte vittime testimonieranno dopo l’estate.
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Caso Ciro Grillo: su Telegram si scatenò la caccia al video del presunto stupro di gruppo, per il quale è in corso il processo

Intanto per l’udienza di domani l’elenco prevede tre testimoni. Il primo è Alex, l’amico della ragazza italo-norvegese Silvia (nome di fantasia), presunta vittima, che riprenderà da dove aveva interrotto nella scorsa udienza del 12 aprile, quando era stato sentito per circa sette ore e aveva confermato la versione fornita durante le indagini. Alex Cerato la sera del 16 luglio 2019 era al Billionaire, noto locale di Porto Cervo, dove Silvia e la sua amica Roberta (nomi di fantasia), anche lei parte offesa nel processo, hanno incontrato Ciro e gli altri tre ragazzi genovesi prima della presunta violenza che si sarebbe consumata piu’ tardi nella casa dei Grillo in Costa Smeralda.

La psicologa

La seconda teste è la psicologa che ha assistito all’esame della giovane italo-norvegese davanti al pm e che ha analizzato il video delle denuncia che Silvia ha presentato ai carabinieri di Milano. La teste, dopo essere stata convocata nella scorsa udienza, era stata poi rinviata per il protrarsi della testimonianza di Cerato.

Il consulente informatico

Il terzo a essere sentito sarà Mauro Sanna, il consulente informatico del pm che aveva prodotto le copie forensi dei cellulari. La convocazione è alle 11.30 e si prevede anche questa volta un’udienza fiume.

Alex, l'amico d'infanzia

Questa volta non potrà mancare nell’aula nel Tribunale di Tempio Pausania: Alex Cerato, amico d’infanzia di Silvia, la studentessa italo-norvegese presunta vittima di una violenza sessuale di gruppo contesta a Ciro Grillo e altri tre suoi amici genovesi, è chiamato a deporre mercoledì 12 aprile a partire dalle 11. Nell’ottava udienza del processo a porte chiuse che vede imputati oltre a Grillo jr, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, sarà proprio la testimonianza di Cerato al centro del dibattimento che si preannuncia lungo e dettagliato, sulla scia dell’udienza precedente nella quale ha parlato per ore un’altra amica stretta di Silvia, Adelaide Malinverno. L’8 marzo scorso infatti erano stati chiamati a testimoniare entrambi i ragazzi, Adelaide e Alex, ma quest’ultimo non si era presentato: aveva fatto avere ai giudici una richiesta di impedimento a causa di impegni legati alla sua carriera universitaria che non gli avevano permesso di spostarsi da Milano.

Ciro Grillo e l'accusa di stupro: la difesa del padre

Nell’aprile del 2021 Beppe Grillo, padre di Ciro, pur di difendere il figlio accusato di stupro sfoderò in un video una morale logora, già superata al tempo dei nostri nonni. Proprio lui, alleato della sinistra, del progresso.
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Beppe Grillo durante lo sfogo social in difesa del figlio

Sarà dunque in aula domani, a distanza di un mese dalla deposizione di Adelaide, durante la quale la giovane ha confermato le confidenze ricevute nei giorni successivi alla presunta violenza avvenuta, stando alla denuncia di Silvia, la notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019 all’interno della villetta di proprietà della famiglia Grilla a Porto Cervo. Adelaide ha raccontato che l’amica l’avrebbe chiamata la notte stessa delle presunte violenze dicendo di averle subite mentre si trovava in uno stato di incapacità totale, offuscata dall’alcol e avrebbe fatto i nomi dei ragazzi presenti: Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. Mercoledì toccherà ad Alex Cerato, che si trovava in Costa Smeralda proprio nei giorni in cui si sarebbe verificato il fatto e che aveva condiviso con Silvia la prima parte della serata del 16 luglio in discoteca, raccontare al procuratore Gregorio Capasso cosa ha visto e quali confidenze aveva raccolto dalla giovane italo-norvegese. Insieme all’amico d’infanzia della presunta vittima. verrà sentiro anche il primo dei consulenti della procura.

La testimonianza della mamma di Silvia

Nel febbraio scorso è stata la testimonianza chiave - la prima del 2023 – della mamma della ragazza che ha denunciato le violenze a catalizzare l’attenzione dei giudici del tribunale di Tempio Pausania, che vedeva imputati Ciro Grillo e tre suoi amici genovesi, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, accusati di violenza sessuale di gruppo su una ragazza italo norvegese, Silvia, che all’epoca dei fatti aveva 19 anni e si trovava in Sardegna, a Porto Cervo, in vacanza, nell’estate del 2019. Un racconto molto sofferto: “Mia figlia dopo l’accaduto era una persona diversa, da quel momento ha iniziato un periodo tragico in cui era solo un corpo che camminava. Da allora non riesce più a dormire con la luce spenta", le parole della donna in aula, raccontando per oltre 4 ore, visibilmente provata e commossa.
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Giulia Bongiorno, legale di una delle ragazze vittime del presunto stupro di gruppo per il quale sono sotto processo a Tempio Pausania Ciro Grillo e tre suoi amici, davanti al tribunale

"È stata una testimonianza autentica, mai un’incertezza, colma di sofferenza. Riteniamo che possa essere di grande rilevanza nella ricostruzione del caso", ha spiegato l’avvocato Dario Romano, che tutela la presunta vittima insieme a Giulia Bongiorno, oggi assente. Un altro avvocato ha riferito che «la mamma ha fatto la mamma», lasciando intendere che la donna si è schierata con la figlia, senza se e senza ma. Fu lei ad accompagnare la ragazza nella clinica Mangiagalli di Milano per effettuare delle visite e dei controlli. E proprio ai carabinieri del capoluogo lombardo disse di aver notato dei cambiamenti profondi nella figlia.
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Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, a processo insieme con Ciro Grillo il figlio del garante del M5S Beppe Grillo, militano nel club parrocchiale “Sturla” di Genova

La teste, che ha raccontato molti dettagli finora inediti su quella notte di 4 anni fa, mai svelati agli inquirenti nemmeno dalla figlia ("Silvia è stata sbattuta al muro ed è svenuta"), è crollata e ha pianto più volte durante l’udienza, in particolare quando ha ricordato l’arrivo a sorpresa dalla Norvegia, per il compleanno di Silvia, di una cara amica con cui la ragazza si era confidata dopo il presunto stupro. Il processo, che si svolge a porte chiuse per la delicatezza del caso trattato, a febbraio ha visto dunque la figura della madre al centro dell’udienza. Durante il controesame, alla donna era stato chiesto di fare chiarezza sul contenuto dei messaggi e delle telefonate che, nelle giornate successive alla notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019, ha scambiato con la figlia mentre la ragazza si trovava ancora in Sardegna e lei era invece a Milano.