Cuba dice sì a matrimoni e adozioni gay e alla possibilità di effettuare gestazioni surrogate

Ha vinto il Sì, giustizia è stata fatta“. Con queste parole, il presidenteMiguel Diaz-Canel ha commentato su Twitter il risultato del referendum sulla riforma del Codice della Famiglia: oltre il 66% degli elettori si è espresso a favore del nuovo testo

di LETIZIA CINI -
26 settembre 2022
CUBA DICE SÌ AI MATRIMONI E ALLE ADOZIONI GAY

CUBA DICE SÌ AI MATRIMONI E ALLE ADOZIONI GAY

Mentre l'Italia svolta a destra, il Paese comunista per eccellenza dice sì ai matrimoni e alle adozioni gay. E non solo. “Ha vinto il Sì, giustizia è stata fatta“. Con queste parole, il presidente cubano Miguel Diaz-Canel ha commentato su Twitter il risultato del referendum sulla riforma del Codice della Famiglia, in cui oltre il 66% degli elettori si è espresso a favore del nuovo testo normativo che introduce il matrimonio e le adozioni per le coppie omosessuali e la maternità surrogata, tra le novità. I risultati ufficiali del voto dovrebbero essere diffusi entro la fine della settimana.
Cuba dice sì a matrimoni e adozioni gay e introduce la possibilità di effettuare gestazioni surrogate

Cuba dice sì a matrimoni e adozioni gay e introduce la possibilità di effettuare gestazioni surrogate

“Approvare il Codice della Famiglia significa rendere giustizia. È saldare un debito con diverse generazioni di uomini e donne cubani, i cui progetti familiari aspettano da anni questa Legge. Da oggi, saremo una nazione migliore. #ElAmorYaEsLey (L’amore è legge)“, continua il tweet del leader cubano. In questi mesi, il governo ha portato avanti una forte campagna in favore del ‘Sì’ al referendum sul Codice della Famiglia, e con l’arrivo dei risultati preliminari, anche la stampa ufficiale ha esultato. “Sì!, la parola è breve, ma questa domenica è diventata immensa per i destini dell’Isola, che finalmente si è pronunciata a favore dell’inclusione, dell’empatia, dell’amore - si legge in un articolo sul sito del quotidiano ufficiale cubano Granma - . Il 25 settembre 2022 è già una giornata storica, l’Isola ha dimostrato ancora una volta che fare la Rivoluzione è non fermarsi mai nella ricerca di più giustizia, al di là delle avversità“, continua.
Cuba dice sì a matrimoni e adozioni gay e introduce la possibilità di effettuare gestazioni surrogate

Cuba dice sì a matrimoni e adozioni gay e introduce la possibilità di effettuare gestazioni surrogate

A Cuba quasi il 70 per cento degli aventi diritto ha espresso il suo parere in occasione di un referendum su un nuovo codice di famiglia, un pacchetto di misure che, se approvato, permetterebbe per la prima volta nella storia dell’isola i matrimoni fra persone dello stesso sesso, oltre a introdurre la possibilità che queste persone adottino bambini. A renderlo noto è stata Alina Balseiro Gutiérrez, presidente del Consejo Electoral Nacional (Cen), l’organismo elettorale cubano, rilanciata dalla testata governativa Granma. Il voto è stato la terza consultazione referendaria sull’isola dal 1959, anno in cui i ribelli guidati dal poi presidente Fidel Castro, al potere fino al 2008, deposero il governo dell’allora capo dello Stato Fulgencio Batista. L’affluenza registrata, pari al 68,9 per cento, è di circa 15 punti percentuali inferiore a quella dell’ultimo referendum che si è svolto sull’isola, la consultazione costituzionale del 2019.
La mappa mondiale degli Stati dove è consentita e vietata la maternità surrogata (Infografica Ansa / Centimetri)

La mappa mondiale degli Stati dove è consentita e vietata la maternità surrogata (Infografica Ansa / Centimetri)

Il voto è stato segnato anche dalle difficili condizioni metereologiche dovute all’avvicinarsi dell’uragano Ian, che ha anche provocato una proroga nell’orario di chiusura in alcune aree del Paese. Il governo del presidente Miguel Díaz-Canel ha fatto una campagna a favore del “si” al nuovo codice, che prima di essere stato sottoposto a referendum è stato discusso e modificato nel corso di una serie di consultazioni popolari. Fra i punti che hanno provocato più critiche e controversie, oltre a quelli che permettono il matrimonio e le adozioni di persone dello stesso sesso, anche quello che introduce la possibilità di effettuare gestazioni surrogate. Cos’è la maternità surrogata è la domanda che in molti si stanno ponendo in queste ore, dopo che la Commissione Giustizia della Camera ha adottato il testo base della legge che propone di perseguire la surrogazione di maternità (anche chiamata più comunemente ma in senso dispregiativo “utero in affitto“) come reato universale. Prima di rispondere però alla domanda è necessario cercare di capire che cos’è successo oggi in Commissione e che cosa prevede il testo base della legge, in base al quale, se il provvedimento dovesse diventare definitivo, in Italia potranno essere processate tutte quelle persone che si recano all’estero per concepire un figlio grazie alla gestazione di terzi.

Maternità surrogata, cos’è e legislazione in Europa

La maternità surrogata è una forma di procreazione assistita. In sostanza, una donna viene fecondata, in modo naturale o con l’impianto dell’ovulo, e accoglie nel suo grembo il nascituro con l’accordo di consegnarlo alla persona o alla coppia che aveva commissionato l’incarico e che così riceve un figlio. La surrogazione di maternità, in particolare, si ha quando una donna si presta a portare a termine un’intera gravidanza fino al parto, accogliendo un embrione generato su iniziativa di single o di coppie, normalmente incapaci di generare o concepire un bambino. Esistono due tipi di surrogazione di maternità: quella “altruistica” e quella “retribuita“. Nel primo caso la Gestazione per Altri (GPA) avviene senza un compenso pecunario, nel secondo caso è invece previsto. In Russia e in Ucraina, una delle mete più frequenti delle coppie o delle persone che ricorrono alla maternità surrogata, esistono leggi che regolano sia la GPA altruistica che quella retribuita. Negli Stati membri dell’Unione europea dove la pratica è legale, come l’Olanda, la Repubblica Ceca, la Romania, non è previsto e permesso un contributo pecunario alla gestante.

Cosa cambia a Cuba dopo la "rivoluzione" del referendum

“L’amore è legge“. Con un ‘Sì’, il popolo cubano ha fatto la rivoluzione della famiglia sull’isola, scegliendo di dare al Paese il matrimonio egualitario, le adozioni per le coppie omosessuali e la maternità surrogata. Una svolta, che i cittadini hanno potuto imprimere col voto in un inedito referendum dove due elettori su tre hanno dato il proprio consenso al nuovo Codice della Famiglia, chiudendo un percorso di riforma durato anni e trasformando l’isola in uno dei Paesi più progressisti in materia in America Latina. Ma mentre il governo canta vittoria per un ‘Sì’ che aveva fortemente sponsorizzato, deve anche riflettere sul segnale dato dal significativo astensionismo: un cubano su quattro ha infatti deciso di non votare, in una scelta promossa dagli oppositori per protestare contro l’Esecutivo e la crisi economica e sociale che sferza il Paese. Ad annunciare i risultati preliminari, ma “validi e irreversibili“, è stata la presidente del Consiglio elettorale nazionale, Alina Balseiro.
Hanno partecipato al voto 6.251.786 cubani, pari al 74.01% degli elettori registrati. Bastava il 50%+1 per approvare la riforma, e con 5,89 milioni di schede valide, i voti a favore del «Sì» sono stati 3.936.790, pari al 66,87%. A favore del «No» sono andati 1.950.090 voti, pari al 33,13%

Hanno partecipato al voto 6.251.786 cubani, pari al 74.01% degli elettori registrati. Bastava il 50%+1 per approvare la riforma, e con 5,89 milioni di schede valide, i voti a favore del «Sì» sono stati 3.936.790, pari al 66,87%. A favore del «No» sono andati 1.950.090 voti, pari al 33,13%

Hanno partecipato al voto 6.251.786 cubani, pari al 74.01% degli elettori registrati. Bastava il 50%+1 per approvare la riforma, e con 5,89 milioni di schede valide, i voti a favore del «Sì» sono stati 3.936.790, pari al 66,87%. A favore del «No» sono andati 1.950.090 voti, pari al 33,13%. Quello di domenica è stato il primo plebiscito di questo genere a Cuba, che aveva vissuto finora solo referendum di natura costituzionale. Con la vittoria del ‘Sì’, il nuovo Codice della Famiglia andrà a sostituire il precedente testo del 1975, introducendo il matrimonio tra persone dello stesso sesso e le adozioni per coppie omosessuali. Il codice disciplina la maternità surrogata e porta novità nel contrasto alla violenza di genere, insieme al divieto del matrimonio infantile.

Il trasferimento della “responsabilità genitoriale

Prevede inoltre il trasferimento della “responsabilità genitoriale“ dei minori agli anziani, cosa fondamentale per l’isola, terra di emigrazione. Inoltre, rafforza i diritti dei bambini, degli anziani e dei disabili, tra le novità. Con il risultato referendario si chiude un percorso nato con la Costituzione del 2019 e passato attraverso l’approvazione della riforma da parte dell’Assemblea nazionale (Parlamento) lo scorso luglio, dopo tre mesi di consultazioni popolari. In un Paese dove i diritti civili sono un tema difficile da affrontare, quello delle rivendicazioni Lgbt è un argomento sensibile, con una società ancora segnata dal machismo e il cui governo comunista ha ostracizzato gli omosessuali negli anni ‘60 e ‘70, prima di fare ammenda. E non tutti hanno visto di buon occhio il nuovo Codice della Famiglia, che sin dalla sua proposta ha portato con sé controversie e polemiche. I gruppi religiosi e la Chiesa hanno espresso il loro rifiuto ad accettare novità come i matrimoni e le adozioni gay, e persino alcuni membri della comunità Lgtb hanno criticato l’idea che i loro diritti dovessero essere riconosciuti con un referendum. Nelle scorse settimane, i dissidenti hanno promosso un astensionismo che ieri ha caratterizzato il voto: il 74% è infatti un dato di affluenza ben più basso dei due precedenti plebisciti costituzionali: nel 2019, quando la partecipazione fu dell’84,4%, e nel 1976, quando l’affluenza raggiunse il 98%. Ma l’astensione non sembra preoccupare al momento L’Avana, che in questi mesi ha portato avanti una massiccia campagna per approvare la riforma del Codice della Famiglia e che vede questa vittoria come una “rivoluzione“ per il Paese. “«Ha vinto il Sì, giustizia è stata fatta - ha scritto il presidente Miguel Diaz-Canel su Twitter - . Approvare il Codice della Famiglia significa rendere giustizia. È saldare un debito con diverse generazioni di uomini e donne cubani, i cui progetti familiari aspettano da anni questa Legge. Da oggi, saremo una nazione migliore».