“Chi aggredisce medici, infermieri e operatori socio-sanitari non merita alcuna tutela a carico del Sistema sanitario nazionale”. Una sorta di Daspo sanitario, quindi, che non permetterebbe a chi aggredisce i camici bianchi di accedere alle cure gratuite per un certo periodo. A parlare è il medico campano Salvatore La Gatta che, dalla piattaforma change.org, in seguito all'aggressione avvenuta al Pronto soccorso di Foggia, ha deciso di rilanciare la battaglia a tutela del personale che lavora all’interno degli ospedali.
"È inaccettabile che lo Stato non faccia nulla contro soggetti che non esitano a usare la violenza contro professionisti che, con immane spirito di sacrificio, continuano a lavorare in condizioni pessime e senza alcuna forma di tutela”, si legge nel testo che accompagna la richiesta lanciata nella petizione, un Daspo che, come avviene per i tifosi violenti, allontana dalle strutture sanitarie e quindi dalla possibilità di essere presi in carico dal servizio sanitario nazionale chi aggredisce gli operatori che in quel momento stanno semplicemente compiendo il loro lavoro. E ancora: “Siamo passati – scrive La Gatta – dagli applausi dai balconi dei tempi del Covid, agli attuali schiaffi negli androni. Un Paese che si definisce civile protegge i propri professionisti della sanità e non tutela chi conosce e usa la violenza come unica forma di comportamento”.
Il disegno di legge di FdI
Dopo gli ultimi casi di aggressioni nei confronti di operatori sanitari, una contromisura che va nella direzione di quanto proposto dal medico campano è arrivata anche nell’aula di Palazzo Madama. Il senatore Ignazio Zullo, capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione Lavoro e Sanità, ha infatti annunciato pochi giorni fa di aver presentato un ddl, "senza oneri per lo Stato”, che prevede “la sospensione della gratuità di accesso alle cure programmate e di elezione per tre anni nei confronti di chi si rende protagonista di aggressioni al personale sanitario o di reati contro il patrimonio sanitario”.
Un disegno di legge che ha trovato il favore dei medici di famiglia, che hanno accolto positivamente l’ipotesi di un Daspo per chi aggredisce gli operatori sanitari. Per il segretario generale della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg) si tratta di "un'iniziativa che potrebbe incidere in modo significativo sul dilagante problema della violenza contro i medici, in particolare per le aggressioni minori, come minacce verbali e atteggiamenti distruttivi sulle cose. Tuttavia, le violenze fisiche sul personale sanitario hanno bisogno anche di norme che prevedano il fermo immediato e l'arresto dei responsabili”. Il testo, in sintesi, “prosegue nel solco di un cambiamento normativo” già avviato con la procedibilità d'ufficio in caso di aggressioni ai danni di personale sanitario nell'esercizio delle proprie funzioni.