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È morto Leone, il dramma del gattino che ha commosso l'Italia

Era stato trovato scuoiato vivo e curato per giorni, ma non ce l'ha fatta. Indagini per trovare il suo carnefice: "È un pericolo pubblico"

di LISA GIORNI -
14 dicembre 2023
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La comunità di Angri chiede a gran voce giustizia per la morte del gattino Leone, trovato scuoiato, in una strada del comune salernitano. Era stato soccorso tempestivamente nel tentativo disperato di salvarlo, a nulla è valso l'amore dei volontari e l'affetto commosso di tutta la comunità, contro l'atrocità compiuta dal suo aguzzino. D'obbligo una riflessione sulla violenza contro gli animali, atto inumano e abominevole, che sembra essere il precedente di altri crimini altrettanto efferati.

La storia del gatto coraggioso

Leone è stato trovato scuoiato in una strada del comune di Angri, dietro ai Monti Lattari, domenica 10 dicembre. Era ancora vivo seppur agonizzante. È stato trasportato d'urgenza all'Ambulatorio Veterinario Asl di Cava de' Tirreni. I volontari hanno fin da subito raccontato su Facebook il calvario di quel cucciolo indifeso: "Quello che è accaduto è così assurdo, inaccettabile, inimmaginabile, crudele, spietato che non riusciamo a farcene una ragione. La sua sofferenza è la nostra...vorremmo alleviare il suo dolore...ma non possiamo". Da qui l'idea del nome, quello dell'animale più valoroso e coraggioso della Savana: "se volevano farti morire come un coniglio perché le uniche parti dove hai pelo, tessuto e pelle sono la testa zampette e coda...ora stai lottando come un leone! Leone è l'unico, indiscusso, nome che ti rappresenta". Nonostante la diffusione delle immagini che lasciavano una, seppur minima, speranza, dove il piccolo mangiava da una ciotola, è arrivata la notizia più temuta, che ha distrutto i cuori di tutti coloro che hanno seguito la vicenda con il fiato sospeso, sperando in un lieto fine: "Il nostro Leone ci ha lasciato circondato fino alla fine da quell’amore che ha cercato in tutti i modi di combattere contro questo crimine senza precedenti". Il corpicino senza vita del gattino verrà trasferito per essere sottoposto ad esame autoptico dal dott. Luigi Toro che ha aperto un fascicolo da presentare alla Procura.

Giustizia per Leone

I volontari dell'Ambulatorio Asl Veterinario di Cava de' Tirreni hanno organizzato una fiaccolata per venerdì 17 dicembre, con partenza alle 18 dalla chiesa di Sant’Antonio in via Orta Loreto ad Angri perché Leone non sia morto invano. Che la sua triste storia aiuti a riflettere sul rispetto della legalità verso gli animali, perché episodi come questo non accadano più. Sui social ha detto la sua sulla vicenda che ha commosso tutta l'opinione pubblica il deputato Francesco Emilio Borelli: "L’assassino del piccolo Leone, e i suoi eventuali complici, devono essere assicurati alla giustizia al più presto". Il parlamentare aggiunge:  "Un criminale, in grado di compiere questo atto di crudeltà senza precedenti, qualcosa di mai visto prima, è un pericolo pubblico. Va trovato e condannato in modo esemplare. E con lui tutti quelli che eventualmente lo hanno aiutato. Chiunque abbia informazioni utili per gli inquirenti si faccia avanti, anche in forma anonima, per far sì che questo orrendo crimine non resti impunito ". leone-gattino-scuoiato-angri

Violenza sugli animali e devianza sociale

Le atrocità sugli animali inorridiscono sempre l'opinione pubblica, ci si chiede come sia possibile sfogare così tanta violenza nei loro confronti: chi si rivela capace di tali atti potrebbe compierne altri altrettanto gravi? Nella serie Rai "Fiori sopra l'inferno", tratta dall'omonimo best seller di Ilaria Tuti, viene delineato il profilo di un serial killer che uccide senza pietà dei poveri cuccioli indifesi, per poi arrivare a compiere crimini atroci contro le persone. Questa caratteristica raccontata dalla detective e profiler a caccia del killer nella serie tv non sembra essere così lontana dalla realtà. Infatti molti studi mondiali, ma non solo, anche italiani, hanno dimostrato che i maltrattamenti nei confronti degli animali sono il primo passo sulla scala della violenza e per questo possibili antecedenti di altri tipi di crudeltà. Tra questi spicca il rapporto del Corpo Forestale dello Stato e dell'associazione animalista Link-Italia che hanno redatto un report dove si dimostra che dietro agli atroci crimini compiuti da un delinquente, un serial killer o uno stupratore ci sia spesso una sorta di tirocinio che prevede la violenza contro gli animali. L'indagine è stata condotta sulla base di dati americani, figurano infatti i nomi di dei più violenti serial killer della storia statunitense da Jeffrey Milwaukee che uccise 17 uomini, che da bambino impalava i cani dei vicini e crocifiggeva i gatti. Altro nome noto alla cronaca nera degli Usa quello di Edmund Kemper che ha assassinato 8 donne negli anni 70, quando era piccolo scorticava i gatti. Gli esempi agghiaccianti purtroppo sono molti altri. L'indagine pare quindi rivolgere l'attenzione ai bambini, a conferma di questa teoria si schiera anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità che ha definito le atrocità contro gli animali un sintomo del "disturbo della condotta" da bambini considerato il precedente del "disturbo antisociale" negli adulti. L'Oms sostiene la necessità di fare una preventiva classificazione dei soggetti a rischio a partire dall'età scolare, per avere una giusta percezione del fenomeno e delle sue conseguenze sociali.