"Essere al fianco delle donne, per davvero": l'obiettivo è vivere bene, non esistere e basta

di DOMENICO GUARINO -
11 marzo 2022
credit Lara Cetti 1

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violenza di genere

Nel 2021 sono state 118 le vittime di femminicidio e l'Oms stima che oltre il 27% delle donne nel mondo abbia subito violenza (violenza di genere)

Lo scorso anno in Italia sono state 118 le donne uccise da un uomo, un marito, un compagno, un ex, un familiare. In pratica una ogni tre giorni. Una vera e propria ecatombe di genere che si inserisce in una realtà globale in cui, secondo l’Oms, ben il 27% delle donne ha subito violenza almeno una volta nella vita. E a causa delle restrizioni legate al coronavirus, il quadro è ulteriormente peggiorato: dal primo luglio 2020, sono state infatti oltre 81.529 le richieste d’aiuto ricevute al numero nazionale contro la violenza di genere 1522.Numeri che fanno spavento. Ma uscire dal tunnel della violenza è possibile: un messaggio semplice, chiaro, come l’acqua. E come la campagna che Differenza Donna, con la collaborazione di Acqua Rocchetta, ha lanciato proprio in occasione dell’8 marzo per informare e sensibilizzare il pubblico italiano al fine di permettere alle donne di acquisire una vera autonomia e una consapevolezza piena dei propri diritti, restando al fianco delle vittime di violenza di genere lungo l’intero percorso che conduce fuori dal tunnel e  arrivare infine a una nuova progettualità di vita.

Attraverso l'impegno dell'azienda Rocchetta e dell'associazione Differenza donna verrà diffuso il numero antiviolenza e saranno istituiti percorsi di recupero per le vittime

Al fianco delle donne. Per davvero intende combattere  la violenza di genere, gli stereotipi e i pregiudizi. Grazie ad Acqua Rocchetta, il numero antiviolenza del Dipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il 1522, sarà diffuso attraverso la personalizzazione del packaging con l’obiettivo di raggiungere i circa 5 milioni di famiglie italiane che acquistano abitualmente quest’acqua minerale. Sarà inoltre realizzata un’importante campagna di comunicazione attraverso tutti i media tradizionali (TV, Radio, Stampa) e digitali (Web e Social Media). Inoltre la Casa di Differenza Donna di Roma accoglierà le donne che ancora non hanno la consapevolezza di subire violenza e hanno quindi bisogno di sostegno. Saranno attivati anche percorsi di orientamento al lavoro, formazione professionale e riqualificazione delle competenze delle donne in uscita dalla violenza, per far loro riconquistare autonomia economica, sociale e abitativa, nonché la libertà definitiva da violenze e stalking. I laboratori espressivi e artistico-creativi nei Centri Antiviolenza gestiti da Differenza Donna offriranno inoltre attività di facilitazione per il recupero del rapporto delle madri con le bambine e i bambini danneggiati dalla violenza domestica.

“Il 1522 non è solo un numero di richiesta di aiuto, ma anche un elemento di connessione con una rete straordinaria, che nel nostro Paese svolge un ruolo importantissimo per accogliere le donne e restituire loro lo spazio, l’autonomia e la dignità che la violenza negano” ha dichiarato la ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti intervenendo in video collegamento alla presentazione della campagna. “L’elemento denuncia è il primo passo necessario per ritrovare connessione con altre donne. La solitudine è la cosa più grave: tutte le donne devono sapere che, chiedendo aiuto, dall’altra parte trovano altre donne, altre vite che possono accompagnarle e dare una nuova speranza. Ciò significa fornire strumenti concreti, inclusi quelli normativi, ma anche rafforzare un percorso di piena autonomia e libertà per le donne” ha aggiunto la ministra.

Elisa Ercoli, Presidente di Differenza Donna, l'onorevole Laura Boldrini e Francesca Bigioni di Acqua Rocchetta

E poi c’è la questione della consapevolezza di essere vittime e non colpevoli. Un percorso né semplice, né scontato. “Le donne arrivano al centro antiviolenza sopraffatte, perché pensano di essersi meritate un certo trattamento. Il lavoro dei Centri Antiviolenza restituisce la stima, mettendo al centro una prospettiva femminista della società. Se ci sono ferite è perché è ancora forte e in vigore la legge del padre, dura a morire, a cui chiunque deve sottomettersi” ha sottolineato l’onorevole Laura Boldrini. Che ha concluso: “Differenza Donna, con il suo lavoro, inquadra bene il tema, facendo capire che se non smantelliamo questo assetto patriarcale, ci troveremo a fare i conti di nuovo con la stessa realtà. Adottare un’ottica femminista significa lavorare tutte e tutti per un mondo in cui uomini e donne abbiamo gli stessi diritti. Dobbiamo infatti capire che tante cose nella nostra società non sono normali, ma sono considerate tali perché si ripetono costantemente. Quando un’azienda come Acqua Rocchetta e un’organizzazione come Differenza Donna si uniscono possono rompere queste catene. Vuol dire che stiamo dando priorità alla sorellanza tra le donne. Il nostro obiettivo è vivere bene, non esistere e basta, libere da violenza, sopraffazione e condizionamenti”