“Preferisco registrarmi da viva prima che diventi l'ennesimo caso di femminicidio”. Lo sfogo su TikTok di Chiara Balistreri, 21 anni di Bologna, lascia senza parole. E non perché non si hanno, ce ne sarebbero anche tante, ma l’amarezza è talmente forte che stordisce.
La sua storia l’ha raccontata pochi giorni fa a Le Iene, ma anche a chi la segue sui social. Dopo cinque anni di violenza fisica e psicologica da parte del fidanzato lei lo denuncia, ma non si sente al sicuro. Come biasimarla. L’ex si rende prima latitante vivendo per due anni e mezzo nel paese di origine, per poi tornare in Italia, a Bologna, come se niente potesse fermarlo. La legge italiana non sempre riesce e a volte, diciamolo, non ci prova abbastanza.
Il 26 ottobre, dopo una segnalazione anonima alle forze dell’ordine, lui viene arrestato a Bologna e messo agli arresti domiciliari. Nella stessa casa, come Chiara racconta, che è stata teatro di gran parte delle violenze. Quando va in onda il servizio de Le Iene lui è lì, con la madre. Ma ieri la doccia fredda che, si spera, possa svegliare un sistema assopito e dormiente che fa sentire sole le vittime.
“Il mio ex è scappato dagli arresti domiciliari – racconta Chiara nell’ultimo video – ho ricevuto una telefonata della polizia e mi hanno avvisato. Dirvi che sono amareggiata, delusa, spaventata è dir poco...Non so che piega prenderà la vicenda, che piega prenderà la mia vita. Non so cosa si aspettano che io faccia o come io possa stare serena sapendo che è a piede libero. Mi domando perché in Italia bisogna per forza aspettare la tragedia per muoversi e per fare qualcosa nel giusto modo”.
Una domanda che ci facciamo anche noi e probabilmente anche voi. Alla quale, però, non possiamo dare una risposta e, anche se volessimo, non sarebbe compito nostro.