"In tutti questi anni in cui ho gareggiato con le donne, mi sono sempre dovuta confrontare con gli uomini. Perché? Uomini che mi aspettavano al varco, sia che vincessi sia che perdessi. Perché se cadi sei un'atleta finita, mentre se vinci sei una principessa messa su un piedistallo".
La campionessa Federica Pellegrini di 33 anni, la più grande nuotatrice italiana di tutti i tempi, che a 16 ha iniziato il suo viaggio verso l’Olimpo, parla a cuore aperto ai microfoni de Le Iene e denuncia il sessismo che nella sua brillante carriera ha dovuto respirare nel mondo sportivo. Sul palco, occhi puntati in camera, dichiara di essere sempre stata messa, da vincente, su un piedistallo "che in ogni caso prima o poi paghi, perché se un uomo vince e ne va giustamente orgoglioso è un bomber, mentre se una donna vince e ne va giustamente orgogliosa se-la-tira". Vestita completamente in rosso, Federica passa a quello che ha dovuto subire da atleta donna nel trattamento della sua sfera privata, parlando di uomini giudicanti perché, di nuovo: "Se sei un atleta maschio e hai delle relazioni sei un uomo di successo, un gran figo, se sei un'atleta donna e hai delle relazioni sei una mangia uomini". "La mangiauomini titolavano", dice con rabbia, "come quel figlio di un allenatore di nuoto che quando ho difeso il mio coach per il suo lavoro, ha twittato: Eh sì, è lui il tuo pene dell'anno, una finissima analisi sportiva", commenta la Pellegrini che, dopo giornalisti e professionisti del nuoto ne ha anche per i suoi campioni: "Uomini che nel mio lavoro hanno il diritto alla vittoria perché tutti gli sport che tu donna hai iniziato a praticare, loro li hanno praticati prima, eseguiti meglio e inventati. Perché gli sport importanti sono da uomini. Le cose importanti sono da uomini". Ma è tempo di bilanci e la nuotratrice agli uomini che si sono comportati così augura di essersi divertiti a vederla e raccontarla così "almeno loro", mentre a quelli che la hanno sostenuta dice grazie: "per aver creduto nei miei occhi, nella mia forza e nella mia bellezza. Perché "gli uomini che per me veramente contano - conclude - sono quelli che non hanno bisogno di cose da uomini".