Il ministero della Salute risponde a Fedez, dopo la petizione lanciata dal rapper qualche giorno fa sulla salute mentale e l'appello a non tagliare i fondi per il Bonus Psicologo. Ad annunciarlo è il 34enne dalla sua casa, questa mattina, mostrando i documenti arrivati direttamente da Roma.
La risposta del ministro della Salute a Fedez
"Ciao amici, volevo dirvi che il ministro della Salute (Orazio Schillaci, ndr), tramite il capo di gabinetto, ci ha risposto", annuncia Federico Lucia dalle sue stories di Instagram. "Partiamo dalle notizie belle. Notizia bella: ci scrivono che 'nei prossimi giorni procederemo con il ministro dell'Economia e Finanze a varare il Decreto attuativo per il Bonus Psicologo 2023', quindi finalmente questi soldi verranno sbloccati. Cosa significa? - chiede rivolto ai suoi quasi 15 milioni di followers -. Significa bravi tutti, ragazzi, perché raccogliere 300mila firme in tre giorni serve a far muovere un po' le cose. Quindi ottimo"."Qeste grandi cose non le vediamo. Ministro, incontriamoci"
Poi l'imprenditore, marito di Chiara Ferragni, sempre in video sui suoi social, passa alle note dolenti: "La lettera prosegue. Il capo di gabinetto del ministero della Salute sostanzialmente ci dice 'guardate che noi sulla salute mentale stiamo facendo e abbiamo fatto grandissime cose'. Ecco queste grandi cose che in teoria il Ministero avrebbe fatto sulla salute mentale confrontandoci con le realtà con cui stiamo collaborando che si occupano di salute mentale nel sistema sanitario pubblico non sembrano corrispondere proprio a verità - aggiunge - a questa narrazione. Motivo per il quale procederemo a rispondere sulle cose che in realtà non sono state fatte e che si dovrebbero fare". Fedez ribadisce infatti le ragioni che l'hanno spinto a lanciare la raccolta firme: "L'obiettivo non è solo sbloccare fondi per il Bonus Psicologo ma è ottenere più finanziamenti per la salute mentale e in generale per il sistema sanitario pubblico". "Infine ci hanno risposto su tutto ma non sulla richiesta di incontro, non ci hanno detto né sì né no. Quindi Ministro, se ha voglia di incontrarsi e di confrontarsi su idee e proposte che abbiamo da portare noi siamo qui".Le petizione per la salute mentale
Lucia, che ormai da mesi porta avanti l'impegno in prima persona sul tema, essendo lui stesso in cura per i problemi psicologici nati dopo il tumore al pancreas e l'utilizzo di psicofarmaci, dopo il recente ricovero ha deciso di passare all'azione, lanciando una raccolta firme tramite la Fondazione che porta il suo nome, che in tre giorni ha superato le 300mila firme e ora punta al mezzo milione di adesioni."La cosa di cui sono molto contento è che è ovvio, non sempre le petizioni a ottenere dei risultati, capita anche che finiscano in un nulla di fatto. Questo però non è il caso - annuncia soddisfatto il rapper -. È stato il caso di una bella collaborazione, ringrazio tutte le persone che hanno firmato la petizione, tutti gli amici che l'hanno condivisa. Continuate a firmarla - l'invito finale - perché più siamo e più ci faremo sentire e più questa petizione avrà un peso nel portare dei cambiamenti concreti rispetto a un tema di cui si parla sempre troppo poco.Visualizza questo post su Instagram