Dipendenti comunali obbligate a vestirsi da hostess. Cgil: “Scelta maschilista”

A Fiumicino, lo scorso sabato, in occasione dell'intitolazione della piazza del Municipio all'Unione Europea. Ad alcune delle dipendenti comunali sarebbe stato imposto un 'dress code': tailleur, foulard e tacchi alti. Il sindaco: “Gossip”

di CHIARA CARAVELLI
18 ottobre 2024
dress code

Il caso di Fiumicino e le polemiche sul dress code imposto alle dipendenti comunali (foto di repertorio)

Tailleur scuro, foulard annodato al collo e tacchi alti. È il dress code da hostess che sarebbe stato imposto dal Comune di Fiumicino ad alcuni dipendenti impegnati nell'evento di sabato scorso, voluto dal sindaco Mario Baccini e dalla giunta di centrodestra per intitolare la piazza comunale della città all'Unione Europea. Sul punto è intervenuta la Cgil dichiarando l'atteggiamento “retrogrado e maschilista”.

A parlare è Giancarlo Cenciarelli, segretario generale Fp Cgil: "Da quanto ci risulta, sembrerebbe che qualcuno della segreteria comunale abbia chiesto ad una quindicina di dipendenti, con una mail non firmata, di partecipare con la precisazione di indossare un dress code adeguato. Riteniamo doveroso che l'ente comunale faccia chiarezza e, ove ci sia conferma, vengono fatte pubbliche scuse”.

Il sindacato ha dunque condotto fra le dipendenti un'indagine in via strettamente anonima . Alla cerimonia erano presenti centinaia di invitati istituzionali fra cui la vicepresidente del parlamento europeo Antonella Sberna, il viceministro degli Affari Esteri, Maria Tripodi, il prefetto di Roma Lamberto Giannini, i rappresentanti delle massime cariche militari e numerosi sindaci. La polemica si è ben presto allargata anche alla politica, con la consigliera regionale del Pd e segretaria comunale di Fiumicino, Michela Califano : "L'attuale amministrazione comunale non riesce proprio a non dare sfoggio del suo cattivo gusto. Quanto successo è increscioso. Peccato che quella comunicazione sia stata ricevuta non da tutti i dipendenti, ma solo dalle dipendenti donne E per giunta nemmeno da tutte ma solo da un cerchio ristretto di selezionate, scelte non si sa in base a cosa, alle quali si chiedevano tacchi e un vestito. codice di tutto punto. Un evento che doveva celebrare i valori dell'Unione Europea, che sull'uguaglianza di genere ha posto le proprie fondamenta, si è trasformato invece in una becera celebrazione di quella cultura machista che evidentemente qualcuno continua a voler difendere a tutti. i costi”. Sul punto è intervenuto in risposta anche lo stesso sindaco Mario Baccini che ha definito gli attacchi “puro gossip”.