G7 Inclusione e Disabilità: “Un'occasione per cambiare prospettiva e valorizzare le persone”

Presentato a Perugia dalla ministra Locatelli, sarà il primo G7 di questo genere e per la prima volta sarà aperto al pubblico. “Sarà un'occasione straordinaria per condividere strategie e impegni, ma anche per valorizzare l'esperienza dell'Italia”

di CAMILLA PRATO -
21 marzo 2024
Presentazione del G7 - disabilità e inclusione con Alessandra Locatelli

Presentazione del G7 - disabilità e inclusione con Alessandra Locatelli

Le relazioni diplomatiche mondiali si misurano anche sui livelli di inclusione all’interno dei vari Stati. Abbattere i confini geografici e soprattutto le barriere e i limiti che separano le persone con disabilità dalla piena partecipazione alla società sono quindi due principi cardine su cui si fonda il primo “G7 – Inclusione e Disabilità”, che si terrà in Umbria il 14, 15 e 16 ottobre.

Le novità del “G7 – Inclusione e Disabilità”

A presentarlo alla prefettura di Perugia, qualche giorno fa, è stata la ministra italiana per le disabilità Alessandra Locatelli, che ha parlato di una “prima volta al mondo a livello ministeriale” in cui “i Paesi del G7 si confronteranno anche sui temi dell'inclusione e della disabilità. Sarà un'occasione straordinaria per condividere strategie e impegni, ma anche per valorizzare l'esperienza dell'Italia”.

Inoltre, un’altra novità è rappresentata dal fatto che questo G7 – che ricordiamo è il forum intergovernativo composto dai sette maggiori Stati economicamente avanzati del pianeta (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti) – si “aprirà al pubblico”. Questo fatto ha una rilevanza particolare, perché è fondamentale che parlando di inclusione, siano coinvolte quante più persone possibile e la questione non rimanga esclusiva delle stanze del potere.

Le foto 

Il programma 

Il 14 ottobre, prima giornata di lavori per le delegazioni dopo i saluti di rito, in piazza ad Assisi ci sarà un evento pubblico inaugurale, per dare il via ad una giornata dedicata all'accoglienza, all'incontro, al mondo associativo, alle famiglie e tutti potranno partecipare. Il forum dei Sette proseguirà nelle giornate del 15 e del 16 ottobre a Solfagnano, in provincia di Perugia, dove si svolgeranno la giornata preparatoria e la riunione ministeriale secondo canoni più formali.

“Immagino un G7 concreto e operativo – ha sottolineato la ministra Locatelli –. L'obiettivo è cambiare la prospettiva e passare dall'inclusione alla valorizzazione delle persone, garantendo il diritto di tutti alla piena partecipazione alla vita civile, sociale e politica dei nostri Paesi. È una grande sfida e un impegno per il futuro. Tutti dobbiamo migliorarci e fare di più dal punto di vista istituzionale, ma anche dal punto di vista del mondo privato e dei singoli cittadini. Non si tratta di qualcosa che riguarda poche persone ma tutte le nostre comunità, che devono sentirsi coinvolte e adottare un nuovo sguardo”. 

Un’iniziativa da replicare 

È presto per fare ipotesi su cosa verrà deciso – o non deciso –, su quali saranno gli argomenti affrontati e gli impegni presi durante la tre giorni umbra, ma anche solo l’annuncio di un evento simile è la dimostrazione di una volontà perlomeno dichiarata di questi Paesi si mettersi a confronto e di affrontare questi temi che non sono di nicchia ma riguardano tutti e tutte.

Inoltre la stessa Locatelli auspica che “Il G7 italiano sulla disabilità” non rimanga “un'esperienza isolata. Stiamo lavorando con tutti i colleghi per garantire un accompagnamento al prossimo G7 che sarà a presidenza canadese, per introdurre anche nel prossimo G20 il tema dell'inclusione e perché i temi che riguardano le persone abbiano sempre più attenzione e rilevanza in tutti i confronti di alto livello”.

“L'Italia ha tanto su cui lavorare – prosegue l’esponente di governo –: penso al tema dei caregiver familiari, all'integrazione socio sanitaria, al durante e dopo di noi, alla scuola, alla formazione e al lavoro, al miglioramento della qualità della vita di tutti, e questo è il momento giusto per farlo e per fare di più – ha concluso –. Per ragionare non più solo in termini di assistenza ma per superare le estreme frammentazioni tra presa in carico sanitaria e sociale e per valorizzare ogni persona investendo sui talenti e le competenze di tutti”.