Gaza, Israele sotto accusa per genocidio

Tensioni all'Aja: Israele si difende dalle accuse. Nel frattempo il contesto internazionale precipita

di ELEONORA ROSI -
12 gennaio 2024
>>>ANSA/ ISRAELE ALLA SBARRA ALL'AJA CON L'ACCUSA DI GENOCIDIO

>>>ANSA/ ISRAELE ALLA SBARRA ALL'AJA CON L'ACCUSA DI GENOCIDIO

Dopo mesi fa male riconoscersi insensibili, abituati all’orrore, a scorrere sul telefono video di bambini morti fra le macerie, donne gambizzate, uomini e animali sterminati, quartieri fantasma, ospedali e scuole bombardate. E’ la realtà di Gaza: impensabile, disumana, così insopportabile che fa male anche solo pensarci, e invece va avanti da tre lunghi mesi: è iniziata quando ancora faceva caldo e ancora a Natale le famiglie palestinesi nella Striscia non avevano altro per lavarsi se non la fredda acqua salata del Mediterraneo. Così vicini a noi, eppure in un altro pianeta. Da cui non possono uscire. Una situazione difficile da ignorare, presa in mano dal Sudafrica, che ha portato Israele per la prima volta di fronte alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja, accusandola di aver infranto la convenzione sul genocidio. Dopo la giornata di giovedì 11, dedicata alle accuse da parte del Sud Africa, è stato Tal Becker, consulente legale del Ministero degli Affari Esteri israeliano, ad aprire la sessione del 12 gennaio, sottolineando il diritto del suo Paese di difendersi e accusando il Sud Africa di "ignorare" gli eventi del 7 ottobre.
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Tal Becker, consulente legale del Ministero degli Affari Esteri israeliano, in aula (Photo by Remko de Waal / ANP / AFP)

Il procedimento, Israele al banco degli imputati

Le accuse del governo sudafricano riguardano l’aver ucciso i cittadini palestinesi della Striscia, aver causato danni fisici e mentali alla popolazione e aver inflitto ai civili condizioni di vita tali da provocarne la distruzione fisica, infrangendo così la Convenzione sul genocidio delle Nazioni Unite, di cui Israele è firmataria. Durante il proprio discorso Becker ha insistito sulla necessità di misure provvisorie contro il Sudafrica, accusandolo di mantenere stretti legami con Hamas. Ronald Lamola, Ministro della Giustizia sudafricano ha ribadito la posizione sudafricana, sostenendo anzi che Israele non ha saputo confutare in modo adeguato la tesi presentata dal Sudafrica. La comunità internazionale è ora chiamata a riflettere sulla gravità delle accuse e sulle possibili implicazioni per i diritti umani, mentre si attende una sentenza del Tribunale internazionale in un processo che potrebbe durare anni. La prima decisione si concentrerà sulla richiesta del Sudafrica di misure di emergenza, che impongano la sospensione delle azioni militari israeliane a Gaza.
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L'esercito israeliano prosegue azioni nel centro e a sud di Gaza (Photo by AFP)

La crisi umanitaria a Gaza

Nel frattempo, solo saliti ad oltre 23mila i morti nella Striscia, secondo fonti del ministero della Sanità di Hamas. I raid israeliani su Gaza sono proseguiti, aggravando una situazione umanitaria ormai tragica, proprio durante il procedimento contro Israele. Il Ministro degli Esteri giordano, Ayman Safadi, ha sollevato dubbi sulla capacità della comunità internazionale di fermare l'aggressione israeliana e ha collegato strettamente la stabilità regionale alla sicurezza.

Un contesto internazionale in divenire

Dopo più di 3 mesi dal 7 ottobre e così tanti morti il conflitto si è allargato, e la situazione sta rapidamente evolvendo. Gli Stati Uniti la Gran Bretagna hanno attaccato gli Houthi in Yemen, dopo che avevano intralciato il commercio sul Mar Rosso in supporto alla causa palestinese. L'Iran ha già sequestrato una petroliera nel Golfo di Oman, contiguo al Mar Rosso, per rappresaglia contro gli Stati Uniti. Il Pentagono si è dichiarato soddisfatto dell’operazione: ”Abbiamo mandato un messaggio chiaro”. In tutto questo, l'Italia ha condannato l'aggressività degli Houthi, e il Ministro degli affari esteri e vicepremier Antonio Tajani, ha ribadito il suo sostegno all’azione di Stati Uniti e Gran Bretagna. Nessun commento è arrivato ora circa quando successo al cospetto della Corte dell’Aja. La decisione della Corte avrà un impatto sull’opinione pubblica palestinese, israeliana e mondiale. Potrebbe essere un’occasione importante per sottolineare l’urgenza di un cessate il fuoco e l’importanza del rispetto dei diritti umani per una convivenza e cooperazione internazionale pacifica.