Una protesta silenziosa, che vale più di mille parole. È quella contenuta nel video pubblicato su TikTok dall’attivista iraniana per i diritti umani, Gazelle Sharmahd. Suo padre, Jamshid ‘Jimmy’ Sharmahd, cittadino con doppia nazionalità - iraniana e tedesca - che viveva negli Usa e che era in possesso della green card, è stato giustiziato in Iran lunedì scorso, probabilmente per impiccagione, dopo quattro anni di carcere con l’accusa di terrorismo. Il padre di Gazelle aveva dato voce agli iraniani dissidenti attraverso un sito e un canale radio creati da lui stesso.
L’ingegnere sessantanovenne era stato rapito da rappresentanti del regime iraniano durante uno scalo a Dubai nel 2020: dopo aver trascorso mesi e mesi in isolamento, è stato condannato a morte lo scorso anno, con l’accusa di un coinvolgimento nell'esplosione di una bomba in una moschea nel 2008 a Shiraz. Secondo Amnesty International, Sharmahd era stato catturato mentre era negli Emirati Arabi Uniti e “condotto” in Iran attraverso “operazioni complesse” dei servizi iraniani. Detenuto nella famigerata prigione di Evin, a Teheran, era stato poi spostato in una località segreta. Durante una telefonata del 23 marzo 2021 diceva ai familiari di aver perso quasi 20 kg e che gli erano rimasti solo due denti.
"Chi riterrà responsabili voi del Dipartimento di Stato Usa?”. Gazelle Sharmahd, che da anni si batte per la libertà del padre e contro il regime iraniano, ha attaccato così gli Stati Uniti dopo la morte di Jamshid con un posto su X a cui poi è seguito anche il video muto di protesta. “Omettere fatti importanti non è diverso da dire delle bugie sfacciate”, scrive l'attivista nel post in cui sostiene che “mio padre Jimmy non è tedesco-iraniano, è tedesco-americano”. La giovane ha anche attaccato il presidente Joe Biden, accusandolo di “averlo lasciato indietro”. E ancora: “Avete venduto mio padre ai terroristi, abbandonato la mia famiglia e la nostra comunità, avete fallito nel salvare l'ostaggio e ora ditemi, andrete a prendere il corpo di mio padre e ci darete le prove di quello che è successo o non siete nemmeno disposti a restituirci il cadavere di mio padre”.