‘I AM’: volti e voci di trenta donne proiettati a Times Square

La campagna di sensibilizzazione lanciata da “We Do It Together”, fondata dalla regista e produttrice Chiara Tilesi per l’abbattimento delle barriere di genere: “Donne ancora sottorappresentate nei ruoli creativi chiave nel cinema”

di CATERINA CECCUTI
26 settembre 2024
La proiezione del volto di Chiara Tilesi sulla Torre Nasdaq di Times Square

La proiezione del volto di Chiara Tilesi sulla Torre Nasdaq di Times Square

Quando Chiara Tilesi è volata negli Stati Uniti per studiare cinema aveva appena 18 anni. Una donna giovanissima, sola, straniera che si affaccia al mondo dell’industria cinematografica di Hollywood. La sua sensibilità – non comune – resta subito colpita dall’enorme potere che il grande schermo è in grado di esercitare sul modo di pensare e sulla cultura in generale delle persone. E capisce altrettanto presto che un potere simile può rappresentare un grande rischio – in caso si trasmettano messaggi sbagliati - ma anche un’enorme possibilità, quando invece i messaggi alla base delle produzioni sono positivi, propositivi, in una parola sola: inclusivi. Da allora non si è mai fermata. Per combattere le barriere di genere, per esempio, fonda “We Do It Together”, un’organizzazione non profit che ha lo scopo di finanziare e produrre film, documentari, programmi televisivi e altre forme di media unicamente dedicati all’empowerment delle donne.

“La nostra mission - ha spiegato a Luce! – è quella di creare contenuti che offrano alle professioniste del mondo dell’intrattenimento una piattaforma per essere riconosciute creativamente. “We Do It Together” si impegna a cambiare le percezioni sugli stereotipi femminili all’interno di un’industria dominata dagli uomini. L’ultimo film prodotto, candidato all’Oscar, è “Tell It Like a Woman,” con Jennifer Hudson, Eva Longoria, Cara Delevingne, Marcia Gay Harden e altri, ed ha ottenuto un significativo riconoscimento. Abbiamo anche avuto l’onore di aprire il mese dedicato alle donne presso l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. “We Do It Together” è in prima linea nella creazione di una nuova cultura in cui le donne possano prosperare. Per questo, oltre alla produzione di film, documentari e serie, stiamo anche lanciando campagne per sensibilizzare e promuovere cambiamenti continui.”

La campagna “I am”

L’ultima, in termini cronologici, è la grande campagna di carattere internazionale “I Am”, avviata a New York appena pochi giorni fa con la proiezione sulla celebre Torre Nasdaq di Times Square delle immagini di oltre 30 donne di spicco dell’industria dell’intrattenimento e di tutto il mondo.

"La campagna mette in risalto un gruppo eterogeneo di donne – continua Tilesi -, tutte unite nella missione di sfidare la cultura globale dell’oggettificazione. Tra le partecipanti ci sono Diane Warren, celebre cantautrice candidata a numerosi premi Oscar, vincitrice di un Grammy, un Emmy e un Golden Globe; Catherine Hardwicke, regista di Thirteen – 13 anni e Twilight e molte altre professioniste di tutto il mondo. Tra le italiane che hanno preso parte alla campagna ci sono Claudia Gerini e Maria Sole Tognazzi. Il lancio di “I Am” ha visto la proiezione di autoritratti e dichiarazioni di varie donne su uno degli edifici più riconosciuti al mondo. Anche stavolta il nostro obiettivo è quello di mettere in luce le donne straordinarie che operano sia davanti che dietro la macchina da presa nell’industria dell’intrattenimento. Attraverso questi potenti autoritratti e dichiarazioni, speriamo di ispirare una conversazione globale che ridefinisca come le donne vengono percepite e valutate nei media e oltre.”

E’ vero che anche nel mondo dell’industria cinematografica le professioniste donne subiscono ancora ingiustizie rispetto ai colleghi uomini? “Sì. Nonostante gli sforzi continui per l’uguaglianza di genere, le donne restano ampiamente sottorappresentate nei ruoli creativi chiave del cinema. Nel 2023, per esempio, hanno rappresentato solo il 16% dei registi, il 26% dei produttori, il 7% dei direttori della fotografia e il 12% dei compositori nei 250 film con maggior incasso. La campagna “I AM” mira dunque a dare voce alle donne di diverse parti del mondo che svolgono ruoli cruciali sia davanti che dietro la macchina da presa, ma che spesso non vengono riconosciute. L’obiettivo è proprio quello di plasmare una nuova narrazione sulle donne nei media e nei film. In fin dei conti, se non le vedi, non esistono.”

Può raccontarci qualcosa di più sulla realizzazione della Campagna “I Am”? “La campagna presenta più di 30 donne, ognuna delle quali ha creato un autoritratto accompagnato da una dichiarazione personale che inizia con “I AM”, mostrando con orgoglio la propria identità e la forza che le caratterizza. Queste affermazioni non sono solo una celebrazione dell’individualità, ma anche un coraggioso atto di opposizione all’oggettificazione pervasiva nei media e nella cultura. La campagna amplifica queste voci celebra il potere e l’individualità delle donne in tutto il mondo".