Non è il primo e, di certo, non sarà l’ultimo, ma quella lanciata dalla DC Comics rimane una grande rivoluzione all'interno del mondo dei supereroi a fumetti: Tim Drake, il terzo ragazzo a vestire i panni di Robin, nel sesto e ultimo volume uscito di 'Batman: Urban Legends', ha realizzato di essere bisessuale.
La vignetta finale dell'albo numero #6, lo vede suonare alla porta dell'amico Bernard Dowd e chiedergli un appuntamento: bisognerà attendere il prossimo numero, in uscita a dicembre, per sapere come la loro relazione si svilupperà. In ogni caso, sin dalla sua prima comparsa, avvenuta nel 1989, Tim Drake era stato raccontato come eterosessuale, anche se intorno alla figura di Robin, da sempre, si sprecano le speculazioni sull' orientamento sessuale: le prime illazioni risalgono addirittura al 1954, quando la coppia formata con il pipistrello più famoso del mondo veniva definita: “Il sogno-desiderio di due omosessuali che vivono insieme”. Sin da quando è esistito Robin, cioè dal 1940, si era sempre dichiarato eterosessuale: per questa ragione ci troviamo di fronte ad un cambiamento epocale della spalla per antonomasia. La sceneggiatrice del fumetto, Meghan Fitzman, ha dichiarato al magazine Polygon che non sta deliberatamente etichettando i sentimenti del personaggio. O almeno non lo sta ancora facendo: “Volevo sottolineare che la sessualità è un viaggio. Per essere chiara, i sentimenti di Tim per Stephanie sono stati e sono reali, al cento per cento. E allo stesso modo lo sono quelli per Bernard. Tim sta ancora cercando di capire chi è e non penso che abbia le parole per descriversi... non ancora”. Eccoci così di fronte alle tavole in cui Tim/Robin ha una rivelazione: un evento preparato sin dal quarto numero di 'Batman: Urban Legends', quando era stato reintrodotto il personaggio di Bernard Dowd, cioè l'amico di Tim che aveva realizzato la propria bisessualità proprio passando del tempo fianco a fianco con Robin. Mentre i due ragazzi combattono contro alcuni avversari, possiamo leggere cosa sta pensando Robin e in questo modo scopriamo come è arrivata la sua epifania: “La gente continuava a chiedermi cosa voglio, ma non riuscivo a capirlo. Qualunque cosa fosse, sembrava sempre fuori portata. Finora. Esattamente fino a questo momento”. Successivamente, eccolo suonare alla porta di Bernard e dirgli: “Ho continuato a pensare alla notte scorsa e non so cosa significa per me. Però vorrei scoprirlo”. Bernard gli risponde: “Speravo lo volessi. Tim Drake... vuoi uscire con me per un appuntamento?”. E Tim risponde: “Sì... sì. Penso di volerlo”. Robin non è il primo personaggio non eterosessuale a comparire nei fumetti DC, anzi. Sono già diversi gli esempi di supereroi arcobaleno. In giugno, in occasione del Pride Month, è uscito anche uno speciale albo DC dedicato ai personaggi LGBTQ+, 80 pagine che raccontano le storie dei vari Batwoman, Poison Ivy, Green Lantern (Alan Scott), Midnighter, Renee Montoya, Harley Quinn e molti altri. Anche in casa Marvel, negli ultimi anni, si è dato molto spazio a questa rappresentazione più inclusiva. Northstar, la cui omosessualità dichiarata risale al 1992, si è preso la copertina degli Astonishing X-Men grazie al primo matrimonio gay della Marvel assieme a Kyle Jinadu. Un’altra unione celebrata di recente è stata quella tra i due Giovani Vendicatori Wiccan e Hulking e del 2015 è il primo personaggio transgender dei fumetti, Endo. Il mondo dei supereroi ha ormai definitivamente abbracciato la diversità e ora, fortunatamente, non si può più tornare indietro.