La veglia anti aborto? “Una subdola violenza”

Il primo cittadino Massimo Mezzetti ha condannato fermamente l'iniziativa che si svolge davanti al Policlinico di Modena e che mira a a porre fine all'aborto attraverso la preghiera, il digiuno e la sensibilizzazione della comunità. Domani “Non una di meno” scende in piazza

di CHIARA CARAVELLI
27 settembre 2024
Milano, 28 settembre 2023. ANSA/ ANDREA FASANI

Non Una di Meno, manifestazione 2023 nella giornata mondiale per il diritto all'aborto libero sicuro e gratuito

“Un’iniziativa antiabortista che nulla ha a che fare con l’aiuto e il sostegno alle donne”. A parlare è il sindaco di Modena, Massimo Mezzetti. Il tema è quello della ripartenza della campagna internazionale di ’40 giorni per la vita’ che mira a porre fine all'aborto attraverso la preghiera, il digiuno e la sensibilizzazione della comunità. L’iniziativa è giunta ormai alla sua terza edizione consecutiva nella città emiliana. Gli antiabortisti si sono dati appuntamento per la preghiera, come ogni anno, davanti al Policlinico di Modena, dalle 7 alle 19. L’obiettivo è quello di “di dare voce a chi, pur non potendo dire la sua, ha diritto di vivere. Ogni vita vale ed è questo il messaggio che vorremmo comunicare anche quest’anno”, dicono gli organizzatori. La veglia di ’40 giorni per la vita’ però non ha lasciato indifferente il primo cittadino Mezzetti che si è schierato duramente contro la manifestazione. 

“Come sindaco – le sue parole – non può lasciarmi indifferente che ci siano raduni per condizionare, con subdola violenza, l'esercizio di un diritto stabilito da una legge dello Stato che a sua volta fu una conquista nata da una grande mobilitazione dal basso in tutto il Paese, soprattutto delle donne e del movimento femminista”.

E ancora: "Io rispetto le idee di tutti – sottolinea – ma quando una parte di queste vuole prevaricare e limitare le altre bisogna prendere posizione. Io sono fermamente convinto che la libertà di scelta vada garantita in ogni sede, a maggior ragione negli ospedali dove l'interruzione volontaria di gravidanza viene praticata e le donne, in un momento così intimo e delicato hanno bisogno di rimanere tranquille”. Mezzetti ha poi annunciato che presto incontrerà la rete ‘Pro-choice’: “Dobbiamo essere tutti consapevoli che i diritti non sono mai acquisiti per sempre e vanno difesi con tenacia, unendo le forze sociali e quelle politiche della nostra società”.

Non una di meno scende in piazza

Una presa di posizione netta e importante soprattutto in un momento storico dove il diritto delle donne all’aborto stabilito dalla legge 194 è messo sempre più a rischio. Motivo per cui sabato 28 settembre, in occasione dell'International Safe Abortion Day, la giornata internazionale dell'aborto sicuro, ‘Non una di meno’ scenderà in piazza a Roma per protestare davanti al ministero della Salute. Tra le richieste "un aborto libero, sicuro e gratuito, percorsi di genitorialità e contraccezione. Consultori ogni 20mila residenti, Ru 486 fino alla dodicesima settimana e un servizio sanitario pubblico gratuito e non discriminatorio”.

Gli organizzatori hanno sottolineato come siano “undici le regioni in cui c'è almeno un ospedale con il 100% di obiettori: Abruzzo, Basilicata, Campania, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto. Il diritto all’aborto è impedito anche alle persone trans, non binarie e intersex, e alle persone migranti, per le limitazioni in cui incorrono se possiedono il visto turistico. Un diritto che in questo modo diventa sempre più un privilegio di classe”.