Livorno, vandalizzato il murales dell'orgoglio Queer: "Risultato di mesi di odio"

L'opera al Parchino dell'Odeon era stata inaugurata una settimana fa dall'Arcigay locale. La presidente Martina Cardamone: "Atto omolesbobitranfobico"

di MARIANNA GRAZI -
1 luglio 2023
Murales Queer Livorno

Murales Queer Livorno

Il murales Queer Wall, al Parchino dell'Odeon di Livorno, deturpato ad appena una settimana dalla sua inaugurazione. Sul coloratissimo disegno sono apparse linee e poche parole, scritte con una bomboletta nera: “Fuck Lgbt” e “Pervert”. A tracciarle sconosciuti, persone mosse dall’odio omolesbobitransfobico, che hanno deciso di vandalizzare l’omaggio alla storia della comunità Lgbtquia+.

Il murales dell'orgoglio

L’opera è stato promosso dall'associazione L.E.D Libertà e Diritti Arcigay Livorno e realizzato dall'artista Giulia Bernini, in arte Oblò, del Collettivo Uovo Alla Pop, in collaborazione con l'associazione MuraLi, con il patrocinio del Comune e l'adesione di Toscana Pride.
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Sull'opera promossa dal Gruppo Giovani di L.E.D Libertà e Diritti Arcigay Livorno sono apparse le scritte "Pervert" e "Fuck Lgbt"

L’obiettivo era quello di sensibilizzare – tramite l'arte – la cittadinanza, in particolare le nuove generazioni, sul tema delle differenze. “Accogliamo questa notizia con molto sconcerto, proprio a una settimana dal Toscana Pride 2023, a cui parteciperemo con ancora più orgoglio e resistenza - fanno sapere dal comitato territoriale di Arcigay –. Negli ultimi mesi la comunità Lgbtqia+ è sempre più sotto attacco e il clima di odio, discriminazione e violenza è sempre più forte e sentito anche sul versante politico”. Un atto vandalico che dimostra come anche la città toscana, che da anni lavora su queste tematiche, con anche l'apertura di un Centro Ascolto l'Approdo, non è immune ad atti discriminatori e per questo è importante continuare a portare avanti azioni di sensibilizzazione e formazione. Abbiamo chiesto alla presidente Martina Cardamone un commento sulla vicenda. Com’è nata l’idea di Queer Wall? “Era un progetto che volevamo realizzare già nel 2022, dato che ospitavamo il Pride della Toscana, ma per alcune vicissitudini non ce l’abbiamo fatta. Quindi è stato fatto quest’anno.
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Martina Cardamone, presidente L.E.D. Libertà e Diritti Arcigay Livorno Comitato Territoriale (Facebook)

Nasce dall’idea del Gruppo Giovani di Arcigay, perché si sa, l’arte unisce la comunità e, attraverso questo murales, volevamo raccontare la storia del movimento. Ovviamente in collaborazione con altre realtà, tipo l’artista che l’ha realizzato, le tantissime altre persone che ci hanno sostenuto anche economicamente, il Comune… Insomma l’iniziativa era nata come un progetto giovanile”. E dopo appena una settimana dalla presentazione l’opera è stata imbrattata… “Lo abbiamo inaugurato esattamente una settimana fa, il 24 giugno e pare che stanotte, perché fino a ieri era intatto, sia successo quello che è successo. Che dire, ci dispiace. A sette giorni dal Pride, sabato 8 luglio, atti vandalici, o meglio omolesbobitransfobici, per un’opera che doveva essere il simbolo dell’orgoglio e del movimento sono qualcosa di abbastanza singolare. Probabilmente il risultato anche di questi mesi di odio, di violenza e di discriminazione che questo governo ha contribuito a diffondere”. Il murales verrà restaurato? “Si si, assolutamente. In settimana, insieme alle associazioni che hanno collaborato, quindi MuraLi e il Collettivo Uovo Alla Pop, verrà restaurato e faremo anche una call alla cittadinanza per dare una mano ma in realtà per presidiare soprattutto. Una sorta di chiamata solidale, per dire che noi ci siamo, che lo possono imbrattare quanto vogliono e la comunità, il movimento e gli alleati saranno sempre lì a riproporlo e a dire no a qualsiasi atto d’odio come questo”.
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L'opera Queer Wall è un'iniziativa di L.E.D Libertà e Diritti, realizzata dall'artista Giulia Bernini del Collettivo Uovo Alla Pop, in collaborazione con l'associazione MuraLi

Livorno è una città accogliente per le comunità differenti e/o minoritarie? “È sempre stata una città aperta, ma in tutti i sensi, perché storicamente lo è stata nei confronti di tutte le differenze. Dal punto di vista della comunità come comune siamo nella rete Ready, abbiamo un tavolo di associazioni che lavora e ha aperto un centro anti discriminazioni. Quando abbiamo realizzato questo murales le persone che passavano nel parco lo guardavano con molto affetto. È sempre stata questa la dimensione. Però evidentemente anche contesti di questo genere non sono sicuramente immuni all’odio ed è riemersa evidentemente tutta una corrente che c’è e che si sentirà, in questo contesto storico, più autorizzata a rendersi visibile”. Dalle sue parole sembra quasi che sia più facile farla franca nel compiere certe azioni… “È come se il contesto autorizzasse a farlo, contro tutte le minoranze. Prima le persone se ne guardavano, ora invece provano un sentimento di forza da qual punto di vista, perché ai livelli più alti è come se venissero incoraggiate”. Con che sentimento guarda al Toscana Pride di sabato prossimo? “Noi ci saremo, con grande orgoglio e gioia, e ci auspichiamo una grande grande partecipazione”.
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L'inaugurazione di Queer Wall con i rappresentanti delle associazioni e del Comune (Facebook)

Cigl: "Gesto vigliacco"

"Quello che è avvenuto nelle ultime ore rappresenta un gesto vigliacco, da condannare fermamente, avvenuto oltretutto a pochi giorni di distanza dall'inaugurazione dell'opera", sottolineano in una nota il segretario della Cgil locale Fabrizio Zannotti insieme a Giulia Biagetti del dipartimento politiche giovanili e di genere Cgil provincia di Livorno. "Esprimiamo pertanto la massima solidarietà e vicinanza ai promotori del murale e in generale a tutta la comunità Lgbtqia+ - aggiungono -. La Cgil da sempre è al fianco delle persone e delle famiglie Lgbtqia+ nella lotta all'omolesbobitransfobia, al bullismo e ad ogni forma di discriminazione". Per Zannotti e Biagetti "è quantomai fondamentale che si intervenga per contrastare il clima di intolleranza nei confronti della comunità Lgbtqia+ che purtroppo si sta progressivamente sviluppando a livello nazionale. Atti incresciosi come quelli avvenuti ai danni del murale Queer wall non devono essere né banalizzati né sottovalutati".