L'immagine di
un uomo che allatta un bambino aveva diviso Rimini. Realizzato Tra gli attacchi della Lega e la difesa dell'opera da parte del
sindaco Jamil Sadegholvaad. Il disegno, apparso per qualche tempo su un muro nei pressi del porto, in via Girolamo Savonarola, era stato realizzato da un collettivo di writer locali. Oggi però, lo stesso primo cittadino dà notizia dell'
imbrattamento del murales con vernice bianca, avvenuto nella notte ad opera di ignoti.
Il writer transgender Kage
Il murales del writer transgender Oliver imbrattato con la vernice bianca
A realizzare il murales era stato
Oliver, writer riminese alias Kage. La sua opera sembrava quasi un'autobiografia, un riferimento a quel corpo maschile che l'artista, transgender, si sta duramente costruendo, mentre "sono ancora Veronica, all’anagrafe". Kage, attivista e già candidato al consiglio comunale nel 2016, andava fiero dell’opera realizzata in via Savonarola
per il Transgender day of visibility (31 marzo), con il quale voleva "rivendicare i diritti della comunità queer tutta" e "dire alle nuove generazioni che c'è una comunità che si supporta, darci visibilità in una società patriarcale che vuole nasconderci", racconta all'Ansa. Una testimonianza, una rivendicazione, spazzata via a colpi di vernice bianca. "Chi ha cancellato il murales - denuncia ora Oliver - ha messo in pratica della censura". Per Arcigay Rimini, l'opera "ha la potenza della vita vissuta ed è per questo che la censura vigliacca che l'ha colpita ha il sapore violento della cancellazione di esistenze e realtà, di oscuramento senza appello di ciò che spaventa». Il disegno era stato realizzato".
Murales imbrattato, il sindaco: "Lo hanno reso immortale"
"
Rimini è e sarà sempre una
città libera", dice Sadegholvaad e aggiunge sarcastico "Le sentinelle della libertà hanno provveduto alla liberazione di Rimini passando una mano di vernice bianca". Ma "con questo atto hanno per sempre
reso immortale l'uomo che allatta", "lo hanno direttamente elevato alla permanenza permanente" continua.
In un post su Facebook il sindaco dichiara di provare "umana pietà per queste povere persone, per la vita che fanno: il bianco della loro vernice è l'assenza di colore della loro vita" e assicura poi che "verranno fatte le
indagini per individuare i responsabili". Infine precisa: "Uno spazio bianco è come una pagina che attende sempre di essere riempita delle idee e dei desideri delle persone". Sarà la Digos della questura di Rimini a eseguire i dovuti accertamenti sulla distruzione dell'opera. Il gesto
non è stato rivendicato e a rendere più difficile il compito degli investigatori c'è anche il fatto che nell'area non vi sono telecamere.
Le polemiche della Lega
Quando il disegno dell'uomo che allatta era apparso, nei giorni scorsi, Matteo Montevecchi, consigliere regionale della Lega ed ex social media manager di
Simone Pillon, aveva parlato del "
frutto della peggior ideologia perversa transfemminista. Lo sfondo è rigorosamente con la bandiera Lgbtq", ricordando che già dall'estate scorsa nello stesso spazio era presente il murale con la bandiera transgender. "Mi chiedo, assieme a tanti cittadini: ma è stata concessa una qualche autorizzazione per compiere queste provocazioni?", si chiedeva l'esponente del Carroccio, chiamando in causa l'amministrazione comunale.
Il murales dell'uomo che allatta sorgeva dove prima ce n'era un altro raffigurante la bandiera trans*
La replica del sindaco
Il sindaco del Pd, Sadegholvaad, ha quindi replicato altrettanto duramente sui social, difendendo l'opera e incontrando il plauso sui social di molti, tra cui il politico e attivista Lgbtq Franco Grillini. "Cosa penso del murales che tanto sta facendo discutere in queste ore?" si domanda ricordando poi l'insegnamento di una sua professoressa al liceo: "
L'arte, nella storia dell'uomo, è sempre stata
una sedia scomoda". In città non è certo la prima volta che l'arte alza il polverone delle polemiche, prosegue, e ricorda quando addirittura furono "raccolte firme per chiedere la distruzione delle famose cartoline giganti di Maurizio Cattelan". Insomma, ironizza, "c'è sempre un Montevecchi di turno", in qualsiasi epoca, a chiedere "di passare una mano di vernice sulla storia, sulle storie, sull'arte, riuscita o meno fa poca differenza, nel nome di un proprio pensiero". "Lo avrebbe fatto, certamente, anche per Caravaggio e Michelangelo ", continua sarcasticamente il primo cittadino di Rimini, "Figuriamoci per un collettivo di writer riminesi che interpreta simbolicamente l'attualità" in modo assolutamente legale e gratuito. Quel muro dove ora la pittura bianca copre quel simbolico disegno, "per molto tempo ha ospitato la creatività della spray art con la scritta cubitale
'Trans è bello', a cui una manina birichina ha fatto da contrappunto anch'esso artistico sostituendo 'Trans' con 'F..a'. Attualità vuol dire anche - ha precisato ancora Sadegholvaad - uguaglianza delle persone,
uguaglianza dei corpi". Infine si lascia andare anche a un parere personale: "Se poi chiedete a me cosa penso, dico che in quella figura maschile che allatta al seno vedo il magico mistero della
paternità". "Essere padre - afferma chiamando in causa proprio la sua esperienza di papà - non significa solo 'portare i calzoni', 'portare a casa lo stipendio', fare la parte del 'poliziotto cattivo' [...] Invece significa avere la stessa relazione naturale, misteriosa, corporea, profonda, insondabile, differente ma uguale rispetto alla madre. Parità. E questo
mondo ha un fo*tuto bisogno di padri e non di padroni - conclude Jamil Sadegholvaad -. Padri, che non è la stessa cosa di patriarcato o paternalismo. PADRI".