La Regione Lazio revoca il patrocinio al Roma Pride 2023: esplode la polemica

“Nessun sostegno a chi promuove utero in affitto”, la motivazione del Governatore . La replica degli organizzatori: “Pro Vita chiede e la politica esegue. Una farsa”

di LETIZIA CINI
5 giugno 2023
Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca 8a sinistra) e presidente del Circolo Mario Mieli e portavoce del Roma Pride Mario Colamarino

Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca 8a sinistra) e presidente del Circolo Mario Mieli e portavoce del Roma Pride Mario Colamarino

Patrocinio sì, patrocinio no. “Che la Regione Lazio abbia revocato oggi il patrocinio alla manifestazione Roma Pride 2023 è soltanto una vergogna. Pro Vita ordina e la politica esegue”. Questo il commento a caldo del presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli e portavoce dell'appuntamento in programma nella Capitale, Mario Colamarino. “Eravamo entusiasti che la Regione Lazio avesse deciso di continuare a sostenere la nostra manifestazione, poi all’improvviso hanno visto il documento politico sulla nostra piattaforma e hanno deciso di revocare il patrocinio. È avvenuto - spiega il portavoce di Roma Pride - dopo che Pro Vita ha lanciato dei post sui social in cui si chiedeva il ritiro del sostegno alla manifestazione”. “Ma la Regione Lazio non è di tutti i cittadini? Da una parte, la Giunta asserisce che vuole difendere i diritti di tutti, poi però revocano il patrocinio su una manifestazione che rivendica i diritti di una intera comunità”, rincara la dose Colamarino.
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Mario Colamarino, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli (Facebook)

Le motivazioni del dietrofront

La decisione di revocare il patrocinio per la kermesse in programma sabato prossimo “si è resa necessaria e inevitabile a seguito delle affermazioni, dei toni e dei propositi contenuti nel manifesto dell’evento intitolato ‘Queeresistenza’, consultabile pubblicamente sul sito della kermesse. Tali affermazioni violano le condizioni esplicitamente richieste per la concessione del patrocinio precedentemente accordato in buona fede da parte di Regione Lazio“, la motivazione del dietrofront istituzionale, che sottolinea: "e anche alla luce di quanto dichiarato da Mario Colamarino, presidente del Circolo Mario Mieli". “In particolare, il testo viola le condizioni di rispetto esplicitamente richieste nei confronti delle sensibilità dei cittadini del Lazio e rivendica l’imposizione della legalizzazione di azioni illegali e vietate dall’ordinamento italiano“.

L'affondo di Mario Colamarino

“Dopo la concessione del patrocino il neo Governatore della Regione Lazio Francesco Rocca paga il debito elettorale a Pro Vita e ritira il patrocinio concesso con delle motivazioni pretestuose dato che la Regione Lazio conosceva le rivendicazioni e i contenuti politici della manifestazione“, le parole del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. "Siamo ormai alla farsa ‘Pro Vita ordina e la politica esegue’ - ribadisce Mario Colamarino  - . Con l’ironia che ci contraddistingue ringraziamo Pro vita per averci offerto un servizio di ufficio stampa gratuito. Grazie a loro siamo certi che sabato 10 giugno alla grande parata che partirà da Piazza della Repubblica alle ore 15 ci sarà una folla oceanica che crede nei diritti, nell’uguaglianza e nella laicità“. “Per quanto riguarda il Governatore Francesco Rocca, lo rassicuriamo che visto che la Regione Lazio è delle cittadine e dei cittadini, quindi anche nostra e non di un manipolo di talebani cattolici, non toglieremo il logo della Regione Lazio dal nostro sito - prosegue Colamarino -. Può tranquillamente rivolgersi a Pro Vita, che viste le affinità sicuramente potrà consigliargli qualche hacker russo, ungherese o polacco per farlo rimuovere. Con la generosità che ci contraddistingue concediamo il patrocinio speciale del pride, creato apposta per il Governatore. Quello dell’ignavia“.
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La Regione Lazio revoca il patrocinio al Roma Pride 2023

Il "peso" dell'utero in affitto

Sul banco degli imputati la normativa che regola la gestazione per altri. “Utero in affitto? La ritengo una strumentalizzazione: il fenomeno della gestazione per altri riguarda il 90% coppie eterosessuali e come al solito la parte dell’ultradestra, dei talebani cattolici utilizza il tema, come un’arma, per attaccare la nostra comunità - conclude il presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli dopo che la Regione Lazio ha revocato il patrocinio alla manifestazione dicendo che “la firma istituzionale della Regione Lazio non può, né potrà mai, essere utilizzata a sostegno di manifestazioni volte a promuovere comportamenti illegali, con specifico riferimento alla pratica del cosiddetto utero in affitto”.
La Regione Lazio revoca il patrocinio al Roma Pride 2023

Anche Alessandro Zan, padre della legge sull’omotransfobia mai approvata dal Parlamento, stigmatizza l’episodio su Facebook

Le reazioni

Anche Alessandro Zan, padre della legge sull’omotransfobia mai approvata dal Parlamento, sottolinea su Facebook “una schizofrenia di odio e discriminazione che la destra vuole diffondere usando le istituzioni. Non permetteremo che continui questa crociata contro la cittadinanza“, scrive nel post.

D’Elia: “Atto grave”. Zingaretti: “Sarò al Pride”

Fra le altre voci politich: “La revoca del patrocinio al Pride di Roma da parte della Regione Lazio è atto grave, un passo indietro sul terreno dell’impegno dei diritti, della lotta alle discriminazioni. Inutile agitare lo spettro della GPA, il Pride è da sempre il momento in cui la comunità lgbtq+ si mostra con tutto l’orgoglio delle sue battaglie per una piena cittadinanza, a partire dal doveroso riconoscimento dei diritti delle bambine e dei bambini delle famiglie arcobaleno” la chiosa di Cecilia D’Elia, senatrice Pd. Conferma immediata della sua presenza alla manifestazione dell’ex presidente del Lazio Nicola Zingaretti, deputato del Pd. “Sabato sarò al Pride di Roma come ho sempre fatto da presidente di regione. Non bisogna mai aver paura di chi difende e rivendica i diritti della persona. Bisogna combattere chi li nega”.

Le motivazioni della Regione Lazio

La Regione Lazio revoca il patrocinio al Roma Pride 2023

Il presidente della regione Lazio, Francesco Rocca

La Regione Lazio - spiega la nota della regione Lazio - ha provveduto a revocare il patrocinio alla manifestazione denominata ‘Roma Pride 2023’. La decisione si è resa necessaria e inevitabile a seguito delle affermazioni, dei toni e dei propositi contenuti nel manifesto dell’evento intitolato ‘Queeresistenza’, consultabile pubblicamente sul sito della kermesse. Tali affermazioni violano le condizioni esplicitamente richieste per la concessione del patrocinio precedentemente accordato in buona fede da parte di Regione Lazio. In particolare, il testo viola le condizioni di rispetto esplicitamente richieste nei confronti delle sensibilità dei cittadini del Lazio e rivendica l’imposizione della legalizzazione di azioni illegali e vietate dall’ordinamento italiano. La firma istituzionale della Regione Lazio non può, né potrà mai, essere utilizzata a sostegno di manifestazioni volte a promuovere comportamenti illegali, con specifico riferimento alla pratica del cosiddetto utero in affitto. E ciò anche alla luce di quanto dichiarato da Mario Colamarino, presidente del Circolo Mario Mieli e portavoce del Roma Pride. Si esprime altresì rammarico per il fatto che il patrocinio, concesso in buona fede da Regione Lazio, sia stato strumentalizzato. Quanto avvenuto rappresenta un’occasione persa per costruire un dialogo maturo e scevro da ogni ideologia - fortemente voluto e sentito da questa Amministrazione - per promuovere una reale inclusione e combattere ogni forma di stigma e discriminazione. La Giunta del Lazio ribadisce il proprio impegno sui diritti civili, come dimostra, del resto, l’operato pluriennale del Presidente Francesco Rocca su temi fondamentali che però nulla hanno a che vedere con la maternità surrogata”.