Fumettibrutti in lacrime: “Uno sconosciuto mi ha detto che gli facevo schifo”

Josephine Yole Signorelli autrice de 'La mia adolescenza trans', ha denunciato su Instagram l’aggressione verbale di cui è stata vittima a Bologna: “Nessuno intorno a me ha fatto niente”

di CHIARA CARAVELLI
13 novembre 2024
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La fumettista e graphic novelist Fumettibrutti alias Josephine Yole Signorelli (Photo by Roberto Serra / Iguana)

“Un tizio mi ha guardata e mi ha detto ‘che schifo’”, racconta sulla sua pagina Instagram fumettibrutti, nome d’arte di Josephine Yole Signorelli. L’artista, donna transgender, stava aspettando l’autobus a una fermata di Bologna, quando un uomo sulla cinquantina l’ha guardata dritta negli occhi e l’ha insultata. “Ero al telefono con il mio compagno – continua la ragazza nel video, visibilmente sull’orlo delle lacrime – e lui mi ha proprio detto “Che schifo”. Io gli ho urlato contro dicendo ‘Ma come ti permetti, ma cosa vuoi’. Lui non se lo aspettava e ha continuato a guardarmi male”. A quel punto del video, fumettibrutti non riesce più a trattenere le lacrime e scoppia in un pianto doloroso. “La cosa che mi fa più arrabbiare – spiega – è che nessuno dei presenti ha fatto o detto niente. Io sono riuscita a rispondere, ma ho pensato alle tante persone che non ce la fanno”.

Dopo il brutto episodio, l’artista ha cambiato fermata. "Ho pianto per strada e mi sono allontanata, non mi succedeva davvero da un sacco di tempo”. Uno sfogo liberatorio, visualizzato da tantissime persone e che ha raccolto, nel giro di poche ore, 30mila ‘like’. “Questo governo deve smetterla di legittimare l’odio nei confronti delle persone transgender”, ha scritto sotto al video l’autrice di “Romanzo esplicito”, ‘La mia adolescenza trans’ e dell’ultimo libro fresco di uscita, edito da Feltrinelli, ‘Tutte le mie cose belle sono rifatte’. Sono migliaia i commenti di solidarietà sotto al post, tra cui si notano quelli di Carlotta Vagnoli, Marina Cuollo, Bianca Balti, Giorgia Soleri, Valeria Fonte e Maria Cafagna. Tanti gli utenti che si sono mostrati vicini a Signorelli, con frasi come “Ti stringiamo forte”, e poi ancora “noi persone trans non veniamo viste quando abbiamo bisogno di aiuto”. Ma c’è anche chi ha voluto sottolineare come il periodo che stiamo vivendo legittimi questi soggetti a usare un linguaggio d’odio e di violenza nei confronti delle persone della comunità Lgbtqia+: “Il clima in cui siamo – si legge in uno dei commenti – fa sentire forti queste persone”.