Un'altra
tragedia si è verifica tra i
migranti. Questa volta è toccato ad una
bimba siriana di 4 anni di nome
Loujin Ahmed Nasif, morta di sete su un barcone bloccato da giorni in mezzo al Mediterraneo. Nonostante i ripetuti appelli di Alarm Phone,
nessuno è infatti intervenuto per soccorrere il barcone, da dieci giorni alla deriva in mare.
Sul barcone oltre alla piccola Loujin c'erano altre 60 persone
"Il nostro cuore è in cenere"
La piccola era partita dal
Libano alla volta dell'Europa insieme ai genitori e alla sorella di un anno e mezzo. A riportare la notizia è stata l'attivista
Nawal Soufi, che da anni vive in Sicilia e si occupa di salvataggi. "Il suo pianto inconsolabile avrebbe commosso anche i sassi. Avete idea di cosa significhi per un genitore vedere morire una figlia in questo modo atroce?", ha commentato il padre,
Ahmad Adbelkafi Nasif, come riporta La Stampa. I membri della famiglia, siriani rifugiati in Libano che sognavano una nuova vita in Italia, si trovavano in un barcone con altre
60 persone. "La barca si trovava nella zona Sar (Search and rescue) di Malta e ho subito avvertito le autorità di La Valletta. Dopo
un giorno di silenzio mi è stato risposto che c'era una nave in avvicinamento: '
Il salvataggio è solo questione di tempo', mi è stato detto". Ma così non è stato ha spiegato Soufi che ha ricevuto l'Sos. "Svuotavamo lo scafo con i secchi, era evidente che
stavamo naufragando", racconta invece Nasif. Solo dopo aver vagato fra le acque di Grecia, Cipro e Malta, l'imbarcazione finalmente ha ricevuto aiuto dalle autorità greche, ma la piccola Loujin, ormai era morta. L'altra bimba è ricoverata in gravi condizioni, perché avrebbe bevuto troppa acqua di mare, pensando di potersi dissetare. La mamma, invece, è riuscita a salvarsi ma non ha saputo trattenere il dolore: "
Il nostro cuore è in cenere", ha commentato.
L'attivista Nawal Soufi che da anni si occupa di salvataggi
Il racconto straziante su Facebook
"Piccola mia, scusami! Ce l'ho messa tutta, ma degli
adulti molto cattivi hanno deciso di non mandarti i soccorsi. Scusami e sappi che il mio cuore batteva fortissimo ogni volta che mi richiamava quel turaya che avevate a bordo di quella barca. Adesso so quasi per certo, che altri due adulti sono ancora dispersi, perché caduti in acqua durante le operazioni di soccorso", scrive su Facebook Soufi per poi proseguire a la Repubblica: "Malta poteva salvarli quando stavano imbarcando acqua, quando riferivano che i bambini erano senza acqua e cibo e rischiavano di morire di stenti.
E invece li hanno lasciati lì, fino a quando una bambina di quattro anni è morta per disidratazione. Ci sono tutte le chiamate registrate, tutte le posizioni delle imbarcazioni fotografate e inviate alla guardia costiera: ci sono tutte le prove per poter dire che questa è una
chiara omissione di soccorso".