Mammone: “L’IA può deteriorare i rapporti interpersonali”

Il direttore di ScuolaZoo nel panel con ImparaDigitale e Mundys al Festival di Luce! mette in guardia sui rischi delle nuove tecnologie per la GenZ, la più entusiasta dal suo avvento

di LORENZO OTTANELLI -
21 ottobre 2024
Festival Luce!

PRESSPHOTO Firenze, Palazzo Vecchio, 4¡ edizione Festival Luce! Nella foto Valerio Mammone New Press Photo

Quali sono le sfide che la scuola dovrà affrontare con l’Intelligenza artificiale? Non ha dubbi Valerio Mammone, direttore di ScuolaZoo, che ha detto la sua nel talk di sabato 19 ottobre a Palazzo Vecchio, per il quarto Festival di Luce!. Il talk è stato moderato da Monica Peruzzi e hanno partecipato anche Dianora Bardi di Impara Digitale e Rebecca Cimbalo di Mundys.

I rischi dell’IA per i rapporti interpersonali 

Uno studente su due è ottimista sull’IA ma anche i più ottimisti capiscono che il suo utilizzo non è scevro da problemi, come l’hacking e la protezione dei dati personali, ma c’è anche il timore che possa ridurre il pensiero critico e renderci un po’ più vuoti” ha detto Mammone a inizio talk. “Per tanti poi, l’IA può deteriorare i rapporti interpersonali, che è un grande tema per la Generazione Z, già presente anche con i social – ha continuato Mammone –. Auspichiamo che l’intelligenza artificiale abbia una regolazione a monte che i social non hanno avuto, così da poterla sviluppare in modo armonico”.

Un supporto per la didattica...

Sulla scuola ha investito anche Impara Digitale. Del progetto ha parlato Dianora Bardi che ha detto: “L’IA può aiutare a dare competenze per l’ingresso nel mondo del lavoro e per supportare la didattica, dove i risultati migliori sono stati nei tecnici e nei professionali, molto meno nei licei, che non hanno ancora compreso quanto può essere utile nella didattica”.

...e per il lavoro 

Rebecca Cimbalo di Mundys, invece, ha sottolineato quanto sia importante l’IA nel mondo del lavoro e di come questa tecnologia stia già creando una rivoluzione all’interno delle società. “L’IA è entrata in tutti i settori e non è solo collegata ai lavori ripetitivi e manuali, ma fa grandi calcoli quasi a livello umano. Si utilizza nella diagnostica medica e in tanti altri ambiti e se apparentemente pare che non sia più necessario un esperto, è invece sempre più importante saper leggere i dati che ci offre”, ha concluso Cimbalo.