Cosa serve per combattere la discriminazione nei confronti della disabilità? "Un pizzico di ironia", risponde senza esitare Marco Andriano, classe 1998, co-fondatore di una start up che ha come obiettivo quello di rendere accessibili i videogiochi a persone cieche. Che è uno dei tre content creator con disabilità che ha partecipato all’iniziativa “showREAL: il progetto per cambiare la rappresentazione della disabilità in pubblicità”. Ma occorrono anche coraggio, determinazione e creatività, potremmo aggiungere noi dopo averlo incontrato e aver avuto la possibilità di prendere un po’ di confidenza con il suo modo di vivere, di porsi nei confronti del mondo e, soprattutto, di gestire una cecità parziale che si porta fin dall’età di quattro anni.
Marco Andriano
Signor Andriano, cosa secondo lei può davvero abbattere il muro delle discriminazioni? “Stiamo parlando di un percorso lungo, prima di tutto culturale. Per percorrerlo è giusto che ognuno utilizzi i propri strumenti e il proprio linguaggio. Io sono una persona alla mano, l’ironia è sempre stato il mio modo di comunicare con gli altri e di raccontare me stesso, compresa la mia disabilità. Cerco sempre di rendere i miei messaggi un gioco, anche sui social. Sento che così riesco ad avvicinare le persone alla tematica della disabilità facendole sorridere, abbattendo la paura di accostarsi o di fare gaffe; se sono io il primo a fare dell’ironia, la tensione si smorza e le persone tendono ad aprirsi. A questo punto il dialogo diventa semplice ed il risultato è che io mi diverto e i messaggi che voglio mandare arrivano forti e chiari; insomma direi che per ora la strategia risulta vincente". Il suo impegno sui social è importante. In quanti la seguono e qual è il suo target? "Dal 2022 racconto la mia disabilità e la mia vita sui social: partendo da Instagram, TikTok e YouTube ho iniziato a parlare della mia quotidianità, avventure e disavventure, mostrando come supero ogni singola sfida delle mie giornate, dal fare il letto al cucinare, dallo studiare al distinguere i prodotti al supermercato e quant’altro. Ogni piattaforma ha un pubblico di circa 30.000 persone.Anche se chiaramente non ho accesso ai dati ufficiali, recentemente ho fatto un sondaggio nelle mie stories e, considerando anche commenti e messaggi ricevuti, ho stimato un pubblico composto da persone con disabilità per il 10-15%, una parte da persone vicine al nostro mondo (familiari, caregiver, educatori ecc.), ed circa il 60/70% composto da persone senza legami con quel mondo, che mi seguono per il modo di fare. Il mio cavallo di troia è proprio la risata, attraverso la quale - inconsapevolmente – la gente impara qualcosa in più sulla disabilità". Qual è stata la sua esperienza professionale? “Dopo aver lavorato per anni in un’associazione di persone cieche e ipovedenti per portare testimonianze ai ragazzi con la mia stessa disabilità, nel 2019 ho fondato Novis Games, una startup innovativa ad impatto sociale che si occupa di rendere i videogiochi accessibili. Collaboro direttamente con brand, società o enti per aumentare la loro accessibilità rispetto ad esigenze più specifiche, e questo mi permette di produrre anche dei risultati concreti e tangibili a favore della causa.” Qual è la cosa che le dà più fastidio? “Non sopporto l’ignoranza delle persone (intesa come assenza di conoscenza) sul tema della disabilità, perché porta ad atteggiamenti discriminatori cui tutte le persone con disabilità sono purtroppo ormai abituate. Parlo di esclusione e isolamento, ad esempio. Spero di combattere questa tendenza facendo informazione, nel modo migliore in cui riesco a farla, ossia essendo leggero. Essere seri rispetto alla tematica è altrettanto importante, ma non fa per me e lascio questo modus operandi agli altri. La possibilità di far conoscere la disabilità alle persone raccontandola in chiave ironica mi permette ogni giorno di raggiungere nuove persone e i messaggi che spesso ricevo sono di gratitudine per aver 'fatto aprire gli occhi' a quanti prima erano totalmente lontani dalla tematica o, ancor meglio, genitori, amici, parenti".Visualizza questo post su Instagram