Mattarella: “Manganellare i ragazzi è un fallimento”. Grazie presidente!

Sergio Mattarella ha definito “un fallimento” l’uso dei manganelli nei confronti degli studenti scesi in piazza a manifestare il loro dissenso. Non poteva scegliere parola più giusta

di TERESA SCARCELLA -
24 febbraio 2024
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“Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che dopo gli episodi e le cariche della polizia sugli studenti di Firenze e Pisa, ha voluto telefonare al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. "Il Presidente della Repubblica ha fatto presente al ministro dell'Interno, trovandone condivisione, che l'autorevolezza delle Forze dell'Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni", si legge nella nota dell'ufficio stampa del Quirinale. 

Poche parole, ma che non lasciano spazio a interpretazioni. Per le quali ci sentiamo di dire: grazie. Pochi presidenti della Repubblica hanno avuto la capacità di parlare ai e per i giovani, di prendere le loro difese (tra tutti c’è sicuramente Sandro Pertini) ma Mattarella sta dimostrando di avere se non la stessa, simile sensibilità nei loro confronti, ignorati e repressi.

Magari qualcuno non è d’accordo con le parole di Mattarella, non lo riconosce come il suo presidente, qualcuno non ha figli, non è genitore e non potrà capire cosa significhi veder tornare a casa un ragazzino o una ragazzina di 15 anni con lividi sul corpo e la testa sanguinante, ma una cosa è certa: tutti sono stati giovani. Tutti sanno cosa vuol dire essere adolescenti, provare rabbia di fronte alle ingiustizie della società. Non essere d’accordo con la politica, non sentirsi ascoltati e considerati.

Tutti, almeno una volta nella vita, saranno scesi in piazza a manifestare le proprie idee, anche solo per sentirsi parte di qualcosa, per sentirsi attivi contro una passività imposta e poi recriminata. Anzi, dovremmo farlo più spesso anche da grandi.

Manifestazione per la pace in piazza cavalieri, il giorno dopo le cariche della polizia agli studenti
Manifestazione per la pace in piazza cavalieri, il giorno dopo le cariche della polizia agli studenti

Ha ragione il presidente, abbiamo fallito

Quello accaduto a Firenze e Pisa, ma anche in altre città d’Italia, è tanto assurdo quanto triste. Si rimproverano i giovani di essere pigri, disinteressati, attenti solo alle superficialità della vita. Si pensa che il loro mondo sia quello dei social, che siano distanti dalla realtà, quando invece siamo noi a respingerli con forza ai margini. Per diffidenza, invidia della loro giovane età, senso di superiorità o forse paura. Paura che possano fare meglio di noi, che siano migliori di noi. Gli diciamo di stare zitti perché non ci piace quello che hanno da dirci, perché la verità ha sempre fatto male e non è mai piaciuta a nessuno. E la verità è che gli adulti in molte cose hanno fallito e stanno continuando a farlo proprio perché non ascoltano i giovani.