Cariche contro i cortei pro Palestina: perché le richieste di pace scatenano la violenza?

A Pisa e Firenze la polizia ha preso a manganellate gli studenti e i giovani che manifestavano per le vie cittadine per chiedere il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. I video e le testimonianze fanno scattare le polemiche, questa sera i presidi

di CHIARA CARAVELLI -
23 febbraio 2024

Ancora manganellate. Ancora cariche della polizia contro dei ragazzi che stavano manifestando pacificamente per la Palestina. Ancora violenza, immotivata. Le scene che arrivano da Pisa e Firenze non sono accettabili, come non lo erano quelle delle scorse settimane provenienti da diverse città d’Italia. Non è accettabile che la violenza venga usata deliberatamente da parte delle forze dell’ordine. Dov’è finito il nostro diritto di manifestare garantito dalla Costituzione?

Nel caso di Pisa, studenti e studentesse stavano tentando di raggiungere piazza dei Cavalieri, dove si trova la sede dell’Ateneo, quando sono stati bloccati dai poliziotti in tenuta antisommossa alla fine di via San Frediano. I video di quanto successo – si vedono anche due studenti bloccati dagli agenti e ammanettati a terra – hanno fatto ben presto il giro del web.

Corteo pro Palestina a Pisa, manifestanti caricati dalla polizia
Corteo pro Palestina a Pisa, manifestanti caricati dalla polizia

Così come nel caso di Firenze, dove il corteo, formato da sindacati di base, studenti e comunità palestinese, era partito da piazza Santissima Annunziata per raggiungere, sfilando per il centro, piazza Ognissanti e proseguire sul lungarno verso il consolato degli Stati Uniti (qui la deviazione dal percorso autorizzato, che non giustifica certo una reazione così dura).

Immagini che hanno scatenato fin da subito fortissime polemiche, sia nell’opinione pubblica che tra le forze di opposizione. “Basta manganellate – così la segretaria del Pd, Elly Schlein – sugli studenti. Le immagini di Pisa sono inaccettabili: studenti e studentesse intrappolati in un vicolo e caricati a manganellate dalla polizia. Presentiamo subito un'interrogazione parlamentare al ministro Piantedosi, affinché chiarisca. C'è un clima di repressione che abbiamo già contestato mercoledì scorso al ministro in Parlamento. Difendiamo la libertà di manifestare pacificamente”.

Duro il commento anche del leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, secondo cui "sono immagini preoccupanti, non degne del nostro Paese. Non può essere questa la risposta dello Stato al dissenso”.

Quanto successo nelle due città toscane non può che provocare, in chi guarda, sgomento e indignazione. Non c’è spiegazione, né tantomeno giustificazione davanti a dei ragazzini che vengono caricati e manganellati dalla polizia. Quest’uso sconfinato della violenza, che sempre più spesso viene indirizzata nei confronti di chi manifesta in maniera pacifica, deve finire.

Anche il primo cittadino leghista di Pisa, Michele Conti, si è detto “profondamente amareggiato prima ancora che come sindaco, come cittadino e genitore”. E ha aggiunto: “Ho telefonato a questore e prefetto per chiedere conto di quanto avvenuto. A entrambi ho ribadito che chiunque deve essere libero di manifestare pacificamente il proprio pensiero, sempre. E che Pisa, da sempre, è luogo di incontro e confronto”.

Critico anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella: "Le immagini delle cariche della polizia sugli studenti di Pisa e Firenze sono inquietanti. Usare la violenza contro chi manifesta pacificamente il proprio dissenso politico non è accettabile”.

A criticare duramente quando avvenuto alle porte di piazza dei Cavalieri, sono stati alcuni docenti del liceo artistico Russoli, la cui sede si trova proprio nella via in cui sono avvenuti gli scontri. In una lettera aperta a firma di 11 insegnanti, si legge: “Siamo sconcertati da quanto accaduto in via San Frediano, di fronte alla nostra scuola dove studenti per lo più minorenni sono stati manganellati senza motivo, perché il corteo che chiedeva il cessate il fuoco in Palestina, assolutamente pacifico, chissà mai perché, non avrebbe dovuto sfilare in piazza Cavalieri.

Proprio di fronte all’ingresso del nostro liceo, hanno fatto partire dapprima una carica e poi altre due contro quei giovani con le mani alzate. Senza neanche trattare con gli studenti o provare a dialogare, abbiamo assistito a scene di inaudita violenza. Come educatori siamo allibiti: riteniamo che qualcuno debba rispondere dell’inaudita e ingiustificabile violenza”.

Uno studente ammanettato a Pisa
Uno studente ammanettato a Pisa

Di diverso avviso, e c’era da aspettarselo, l’eurodeputata leghista, Susanna Ceccardi, che non ha perso tempo a schierarsi dalla parte dei poliziotti: “Se un corteo non è autorizzato dalla questura, se i manifestanti che vi partecipano si sono autoconvocati sui social, se hanno l'intenzione di scatenare il caos nel centro di Pisa e di Firenze forzando i blocchi delle forze dell'ordine, di cosa c'è da stupirsi se poi la polizia interviene per contenerli e disperderli? Ancora una volta, la sinistra ci offre la narrazione di un mondo al contrario, in cui chi calpesta le regole del vivere e manifestare civilmente è dalla parte giusta, mentre chi fa rispettare la legalità e la sicurezza di tutti è un criminale".

E prosegue: “Io sto dalla parte dei poliziotti che hanno fatto il proprio dovere, li ringrazio ed esprimo vicinanza e solidarietà nei loro confronti, soprattutto per le ignobili accuse che già stanno ricevendo dalla sinistra. Questi manifestanti cercavano lo scontro per ergersi a martiri ed eroi ma restano dei delinquenti da denunciare e daspare".

Le immagini di Pisa e Firenze testimoniano che questo Paese ha un problema, un problema enorme con il concetto di democrazia. Queste immagini sono la testimonianza di una deriva preoccupante che va arginata al più presto.